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venerdì, Novembre 22, 2024

Rilevanza dell’Etica nell’uso dell’Intelligenza artificiale (IA)

Riceviamo e pubblichiamo in anteprima un articolo di Mario Sabato (Financial & International Consultant) che sarà pubblicato sul prossimo numero di “Leasing Time Magazine”, il mensile di economia e finanza diretto da Gianfranco Antognoli.

Come ormai noto a molti, la tecnologia IA offre agli utenti di turno infinite possibilità ed appare essenziale se non addirittura imperativo che l’adozione di algoritmi che consentono di analizzare enormi quantità di dati, resti solo al servizio dell’uomo e della sua continua evoluzione.

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La  concreta e possibile portata dirompente della nuova tecnologia IA ha fatto riflettere in sede EU, sulla necessità di una  irrinunciabile correzione in chiave etica dei relativi risultati ottenibili.

Il dettato legislativo comunitario (Regolamento EU sull’IA)  ha infatti specificato che sono stati privilegiati gli aspetti di una IA sicura, affidabile, etica ed antropocentrica, garantendo nel contempo la elevata protezione della salute e dei diritti fondamentali dell’uomo.

In pratica l’IA al pari di ogni innovazione tecnologica, peraltro, deve essere al servizio dell’uomo ed agevolarne l’evoluzione o sviluppo ed il progresso costanti attraverso l’adozione di almeno sette principi fondamentali ed etici e cioè: benessere sociale, ambientale e responsabilità, trasparenza, diversità, non discriminazione ed equità, vita privata e governance, robustezza tecnica e sicurezza ma soprattutto intervento e sorveglianza umani.

Il relativo regolamento EU per l’IA ha sancito un principio basato sul rischio quale base per un’insieme proporzionato di regole efficaci e vincolanti, ed ha sottolineato altresì l’importanza di promuovere uno sviluppo di tale tecnologia conforme ai principi etici.

Una breve chiosa per: ‘intervento e sorveglianza umana’ ovvero ‘antropocentrismo’ dobbiamo intendere che i sistemi di IA sono utilizzati e sviluppati come strumenti al servizio delle persone utenti, nel  rispetto della dignità umana e dell’autonomia personale, con controlli e sorveglianza costanti.

L’intervento dell’utente di IA comporta che questi debba essere sempre in grado di poter scegliere soluzioni migliori e coerenti con gli obiettivi, grazie anche alla citata sorveglianza umana che deve da dettato normativo EU, aiutare a garantire che il sistema non comprometta l’autonomia in termini di governante con possibilità quindi di attuare sempre intervento decisionale in ogni passo degli algoritmi.

I concetti e l’ideazione di sicurezza e robustezza tecnica sono strettamente connessi al principio di poter prevenire dei danni.

In pratica i sistemi IA devono essere sviluppati con un approccio di prevenzione dei rischi o comunque attendibili, questi ultimi, secondo le previsioni, prevenendo o riducendo al minimo  danni non intenzionali od inaccettabili. Se ne deduce quindi che anche per l’IA come per ogni sistema di software, si dovranno adottare protezioni ad hoc, anche per evitare lo sfruttamento da parte, ad esempio, degli hakers che alimentano il mercato dei crimini informatici.

Continuando nella breve disamina dei principi etici fissati dal dettato EU per l’IA, troviamo il rispetto per la governante dei dati  e della vita privata: la riservatezza è strettamente connessa al principio della prevenzione dei danni, e la si puo’ ottenere adottando una adeguata governante che determini integrità e qualità dei dati utilizzati, nonchè la loro pertinenza rispetto al settore di intervento dell’IA; quest’ultima quindi dovrà essere gestita in modo tale da garantire la riservatezza e la protezione di dati durante l’elaborazione, comprese quindi le informazioni iniziali ricevute dall’utente nonché quelle generate dal sistema a valle della sua lavorazione.

Il legislatore comunitario si è preoccupato a ragione di garantire che una quantità di dati a disposizione dell’IA, rimangano protette nelle registrazioni digitali e che non possano essere utilizzati per finalità discriminatorie, criminali o comunque non lecite. Stiamo infatti parlando di dati personali importanti ad esempio non esaustivo del tipo: età, orientamento sessuale, opinioni politiche o religiose, preferenze individuali.

Mario Sabato (Financial & International Consultant)

Altro principio etico da tenere in debita considerazione e definito fondamentale in sede Regolamento  EU per l’IA è la trasparenza intesa come piena tracciabilità dei dati e la destinazione degli stessi, informazioni che devono essere sempre fruibili dall’utente interessato.

Chiudo l’articolo citando il principio etico che integra i precedenti,  che è quello della consapevolezza o responsabilità, il quale attiene alla piena verificabilità dei dati negli algoritmi IA, la possibile riduzione od eliminazione di eventuali effetti negativi generati ovvero anche la previsione di poter di ricorrere avverso esiti negativi od ingiusti.

Una facile previsione è quella che il mercato dei consumatori andrà sempre di più verso prodotti e servizi che utilizzeranno sistemi di IA affidabili ma soprattutto Etici.

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