“Eva non è Adamo”. E’ con questa frase che la dottoressa Roberta Poletti, Direttrice delle Attività Ambulatoriali della sede pisana di Monasterio, ha sintetizzato le differenze tra uomo e donna nella manifestazione e nella cura della malattia. Troppo spesso le donne sono sottorappresentate anche negli studi clinici, disegnati intorno al maschio. Proprio le differenze di genere sono state oggetto della tavola rotonda che si è svolta all’Ospedale del Cuore di Monasterio, a Massa.
L’evento, a cura della Commissione Aziendale per la Salute e la Medicina di genere, promosso dalla referente di Monasterio, dottoressa Silvia Maffei, era inserito nel calendario di La Toscana delle donne e ha visto la partecipazione dalla Capo di Gabinetto della Regione Toscana Cristina Manetti e delle istituzioni locali.
La tavola rotonda ha evidenziato la diversa percezione di salute nella donna che troppo spesso si considera “esente” dai rischi della patologia cardiovascolare. E’ pensiero diffuso, infatti, che la malattia cardiaca, e l’infarto in particolare, siano un problema maschile. Pensiero smentito dai professionisti e dalle professioniste di Monasterio che hanno evidenziato i fattori di rischio cardiovascolare connessi proprio al genere femminile. Non solo, durante l’incontro è emerso con evidenza un dato culturale: la donna, spesso a fronte del carico di cura familiare che ancora grava su di lei, trascura la propria salute e la prevenzione rivolgendosi al medico solo quando la patologia si manifesta nella sua fase acuta.
L’incontro di martedì ha permesso a Monasterio di riaffermare il valore di un percorso disegnato proprio su – e per – le donne, in particolare per quelle in menopausa e con un profilo di rischio cardiovascolare importante. Quel percorso, Monasterio Rosa, unico in Italia, consente alle donne di essere prese in carico da un team multidisciplinare per una diagnosi personalizzata.
“Monasterio Rosa – sono le parole di Cristina Manetti, Capo di Gabinetto della Regione e ideatrice di “La Toscana delle donne” – è un percorso preziosissimo e un modello. Le donne sono spesso sottorappresentate negli studi clinici: non solo devono avere un ruolo centrale in quegli studi, ma devono essere motivate alla cultura della cura e della prevenzione. Nell’immaginario collettivo resiste la percezione del cancro come patologia big killer della popolazione femminile, ma non la malattia cardiovascolare. Per questo siamo grati a Monasterio, da sempre impegnata nella personalizzazione delle cure, che con Monasterio Rosa inaugura un percorso ambulatoriale cardiovascolare specifico per le donne”.
“Monasterio – sono le parole del Direttore Generale Marco Torre – si impegna quotidianamente nella promozione della parità di genere. Lo fa valorizzando il lavoro delle proprie professioniste: oggi sempre più posizioni apicali sono infatti ricoperte proprio da donne. Ma il nostro impegno per la parità di genere si declina anche nella cura e nei percorsi destinati specificatamente alle donne, come Monasterio Rosa di cui siamo orgogliosissimi.“