“Dopo aver detto che siamo contrari alla pena di morte oggi ci costringono a fare il boia”: usa una metafora forte il presidente della Provincia di Massa-Carrara, Gianni Lorenzetti, iniziando ad illustrare al Consiglio Provinciale la delibera per il dimensionamento della rete scolastica provinciale per il 2024-2025.
La strada scelta è stata quella della fusione per i cinque istituti del territorio sottodimensionati rispetto ai criteri determinati a inizio dicembre dalla Regione Toscana sulla base della legge statale di bilancio per il 2023 e del decreto interministeriale (Ministero dell’istruzione e del merito e Ministero dell’economia e delle finanze) del giugno 2023 che fissava i contingenti regionali di organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi amministrativi per i prossimi tre anni scolastici. I parametri regionali stabilivano in 400 alunni per i comuni montani e in 600 per gli altri il limite per il dimensionamento (mentre la legge di bilancio lo aveva fissato a 900). La fusione, rispetto all’accorpamento, consente di mantenere come codice unico meccanografico quello dell’Istituto dimensionato.
La delibera, è stata approvata dal consiglio provinciale dopo un percorso di confronto dapprima a livello territoriale delle due conferenze di zona (Lunigiana e Costa), e quindi con tre tavoli di concertazione tenuti dalla Provincia: sette i voti a favore (Gruppi Centrosinistra per Massa-Carrara e Massa e Carrara Ora) quattro i contrari (Gruppi Cambiamo Massa carrara e Progressisti per la tua Provincia).
“Oggi siamo chiamati a prendere una decisione importante sulla base della convinzione che in democrazia chi governa sia chiamato a farlo dal senso di responsabilità – ha detto Lorenzetti in consiglio – . Ritengo, pur mantenendo una posizione di contrarietà agli accorpamenti e alle fusioni degli istituti scolastici, che non possiamo abdicare all’esercizio delle nostre prerogative e quindi che dobbiamo formulare una proposta di piano provinciale di dimensionamento”.
“Se non avessimo fatto questa delibera – aggiunge a margine del consiglio Lorenzetti – domani che cosa sarebbe successo? Avremmo messo in confusione le scuole sottodimensionate, avremmo fatto decidere ad altri esponendo il territorio provinciale a scelte, certamente meno condivise, assunte da altri soggetti a livello regionale o nazionale”.
“Sento parlare – osserva il presidente – di impugnazione davanti al Tar dell’atto della Regione Toscana che ci tutela rispetto a quelli che sono i numeri fissati dal governo, ovvero 900 studenti, mentre noi in Toscana abbiamo 600 e 400. Se sulla base di un eventuale ricorso dovesse saltare la delibera della Regione Toscana, noi dovremmo accorpare tutti gli istituti della Lunigiana, perché ovviamente cambiano i numeri al rialzo. In tutto il territorio provinciale oltre ai cinque istituti avemmo altri 13 istituti sottodimensionati per un totale di 18. Faccio fatica a capire la ratio di questa cosa. Noi siamo stati contrari agli accorpamenti fin dall’inizio, anche come Upi Toscana, ma ci assumiamo le responsabilità dopo una concertazione fatta con il territorio nell’interesse delle nostre comunità”.
Gli istituti candidati al dimensionamento sulla base dei dati forniti alla Regione dall’Ufficio scolastico regionale, relativi agli alunni organico di fatto 2023/2024, erano l’istituto comprensivo Bonomi di Fosdinovo (247 studenti), l’istituto comprensivo Tifoni di Pontremoli (375), il Liceo scientifico Marconi di Carrara (540), l’istituto comprensivo Massa 6 di Massa (581) e l’istituto comprensivo Malaspina di Massa (594).
Ma vediamo cosa prevede la delibera approvata dall’assemblea di Palazzo Ducale:
- Fusione del Comprensivo Bonomi di Fosdinovo con il Comprensivo Moratti di Fivizzano con denominazione Istituto Comprensivo Moratti-Bonomi e sede direttiva al Moratti
- Fusione del Comprensivo Tifoni di Pontremoli con il Comprensivo Ferrari di Pontremoli con denominazione Istituto Comprensivo Ferrari-Tifoni con sede direttiva presso il Ferrari
- Fusione del Comprensivo Malaspina di Massa con il Comprensivo Massa 6 di Massa con denominazione Istituto Comprensivo Malaspina-Massa 6 e sede direttiva presso il Malaspina
- Fusione del Liceo scientifico Marconi di Carrara con l’Istituto Istruzione Superiore Zaccagna-Galilei con denominazione Istituto Istruzione Superiore Zaccagna-Galilei-Marconi e sede direttiva prezzo lo Zaccagna-Galilei, viale XX settembre a Carrara
Il Consiglio provinciale, infine, nella delibera auspica che “nell’ambito dell’autonomia organizzativa del Dirigente Scolastico venga mantenuto uno sportello amministrativo anche nelle sedi distaccate oggetto di fusione” collocate in un comune diverso da quello dove ha sede la dirigenza e la segreteria amministrativa.
Ma rivediamo il percorso che ha portato alle quattro fusioni così come riportato dalla delibera stessa.
Si parte dalla legge di bilancio già citata del 2023 con la Regione Toscana che impugna davanti alla Corte Costituzionale le disposizioni nazionali.
Successivamente interviene il decreto interministeriale di giugno 2023, già citato, rispetto al quale la Regione esprime parere negativo in sede di Conferenza Unificata Stato Regioni e in seguito fa ricorso al Tar del Lazio. Nel frattempo la Regione a settembre delibera di mantenere inalterato anche per il prossimo anno scolastico il numero delle istituzioni scolastiche: sulla base di questo il consiglio provinciale a novembre approva il piano provinciale solo per quanto riguarda l’offerta formativa.
In seguito accade che il 6 novembre il Tar del Lazio respinge la richiesta di sospensiva rispetto a quanto stabilito dal decreto interministeriale e fissa il giudizio di merito per febbraio 2024. Il 21 novembre, invece, la Corte Costituzionale respinge il ricorso per incostituzionalità delle norme stabilite dalla legge di bilancio.
La Regione a questo punto il 4 dicembre con delibera della giunta ritira quanto approvato a settembre e dà il via libera ai criteri sugli accorpamenti. A dicembre partono anche i confronti territoriali che portano le due conferenze zonali a queste decisioni.
La Conferenza Zonale della Lunigiana, così come riporta la comunicazione dell’Unione di Comuni Montana Lunigiana, propone la fusione del Comprensivo Bonomi di Fosdinovo con il Comprensivo Buonarroti di Marina di Carrara e in subordine con il Moratti di Fivizzano. A seguito degli accertamenti istruttori della Provincia con la Regione l’ipotesi fusione con Marina di Carrara è ritenuta non conforme in quanto il Bonomi risulta collocato in ambito diverso rispetto al Buonarroti.
Rispetto al Tifoni di Pontremoli la stessa Conferenza si era espressa per il mantenimento della autonomia in considerazione del fatto che all’interno dello stesso è compreso il plesso di Zeri, comune ultra periferico, e, in subordine, la fusione con il Ferrari.
La Conferenza Zonale delle Apuane esprimeva, riguardo al comune di Massa, la contrarietà all’effettuazione degli accorpamenti tra Malaspina e Massa 6, ritenendo che i numeri attuali delle iscrizioni ai due comprensivi “non possa giustificare le operazioni di accorpamento” e quindi chiedeva di mantenere l’autonomia degli stessi non formulando nessuna proposta di accorpamento.
Per Carrara, anche se non di competenza della conferenza zonale perché di spettanza della Provincia, restando la contrarietà all’accorpamento, esprimeva, in caso di operazioni in tal senso, in prima ipotesi l’accorpamento con il Liceo Artistico Gentileschi di Carrara e in seconda con l’Istituto Galilei.