Emanati sei nuovi bandi “SIMEST” a sostegno degli investimenti per l’internazionalizzazione. Si tratta di strumenti a tasso agevolato con una quota a fondo perduto per le imprese.
Vediamo i requisiti per le aziende esportatrici che possano beneficiarne:
- PMI con almeno due bilanci presentati,
- Durc regolare,
- avere un fatturato export di almeno il 10% o almeno del 3% e far parte di una filiera produttiva di almeno 3 imprese clienti con contratti di fornitura stipulati da almeno 12 mesi,
- per la sola linea riguardante l’acquisizione di certificazione e consulenza il fornitore deve essere una società di capitali, attiva da almeno 2 anni.
L’investimento minimo è pari a 10mila euro fino ad un massimo di 500mila euro. L’agevolazione in ‘de minimis’ pari al 100% delle spese è diviso come segue:
- 90% come finanziamento agevolato (tasso 0,511% da restituire in 6 anni dopo due anni di preammortamento),
- 10% come fondo perduto, solo se: PMI con sede al Sud d’Italia; PMI in possesso di certificazioni ISO; PMI giovanile e femminile; PMI con export pari o superiore al 20% negli ultimi due anni; PMI innovativa e impresa con sede nei territori alluvionati di Emilia Romagna e Toscana.
Vediamo adesso le linee di intervento di SIMEST, la societa’ pubblica a sostegno della internazionalizzazione delle imprese:
- inserimento su mercati esteri;
- partecipazione a fiere ed eventi esteri;
- transizione digitale ed ecologica;
- e-commerce;
- inserimento di un temporary manager per realizzare progetti di innovazione tecnologica digitale o ecologica a sostegno della internazionalizzazione dell’impresa;
- consulenze specialistiche e ottenimento di certificazioni riguardanti la tutela di diritti di proprietà intellettuale, la sostenibilità e l’innovazione tecnologica.
Concludendo, SIMEST offre possibilità importanti di sviluppo alle imprese con vocazione all’export con importanti agevolazioni di sicuro interesse e certo beneficio finanziario e non solo per le aziende interessate.
Gianfranco Antognoli