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venerdì, Novembre 22, 2024

Tutto esaurito per la visita alla storica centrale idroelettrica di Pian della Rocca. Energia ma anche arte

Grande successo per la prima tappa del tour nazionale “Centrali per Te”, un viaggio lungo i binari dell’innovazione e della sostenibilità promosso da Enel Green Power alla scoperta dell’energia rinnovabile idroelettrica, fonte antica e nobile ma sempre capace proprio come l’acqua di rinnovarsi grazie al dialogo tra la natura e l’ingegno dell’uomo. L’evento di apertura si è svolto lo scorso fine settimana in Toscana, nel territorio comunale di Borgo a Mozzano, presso la centrale di Pian della Rocca che ha fatto registrare il tutto esaurito con circa 130 partecipanti (sold out da portale iscrizioni)

I visitatori, guidati dal personale tecnico di Enel Green Power, hanno potuto conoscere il patrimonio tecnologico e impiantistico da cui “prende vita” l’energia elettrica: l’impianto di Pian della Rocca ha una potenza di 22 MW, capace con i suoi due gruppi di produzione di soddisfare il fabbisogno elettrico di circa 30mila famiglie e di contribuire alla sostenibilità dell’ecosistema fluviale. Si tratta di una centrale di grande valore anche dal punto di vista storico, architettonico e artistico: realizzato all’inizio degli anni ’40 grazie al progetto dell’architetto Alfonso Gervaso e arricchito nel suo edificio in stile liberty dalle opere dello scultore Angiolo Vannetti – consistenti in tre statue all’ingresso raffiguranti una donna giunonica con un libro in mano, simbolo della sapienza; un uomo con un martello, a richiamare il lavoro, ed il fiume Serchio nella sua dimensione poetica – e dall’affresco del pittore Ugo Giovannozzi, che rappresenta anche in chiave simbolica la divinità dell’acqua ed il percorso del fiume nella valle del Serchio, sorgente di vita per i suoi abitanti.

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Nel dettaglio i partecipanti, divisi in gruppi, hanno visitato Pian della Rocca lungo un percorso che si è snodato dai locali di accesso con le opere d’arte e le aree di accoglienza fino alla sala quadri e alle zone operative dove si trovano i gruppi di produzione con le turbine, gli alternatori e la componentistica elettromeccanica che trasformano la forza dell’acqua in energia elettrica rinnovabile a disposizione delle popolazioni del territorio. Le tappe successive saranno sabato 14 ottobre presso le centrali di Flumendosa (Villagrande Strisaili) in Sardegna e di Strettara (Montecreto) in Emilia Romagna ed infine a Isola Palanzano (Palanzano) sempre in Emilia.

“Con questo nuovo progetto di apertura delle centrali – ha detto Massimo Sessego, responsabile area hydro centro nord Enel Green Power e thermal generation Italia – vogliamo creare momenti di dialogo e di coinvolgimento del territorio, sia per far conoscere il nostro grande patrimonio tecnologico, grazie al quale produciamo energia rinnovabile nel rispetto dell’ambiente, sia per condividere e favorire le ricadute di sostenibilità nelle comunità locali che abitano lungo le sponde del Serchio, il cui ecosistema è preservato grazie anche ai cosiddetti utilizzi plurimi delle acque raccolte negli invasi idroelettrici che, oltre ad essere utilizzate la produzione di energia e restituite poi al corso del fiume, risultano utili per le attività irrigue, agricole, sportive, di turismo sostenibile ma anche di sicurezza e valorizzazione delle aree naturalistiche”.

La centrale di Piano della Rocca in dettaglio

La centrale di Piano della Rocca è stata sottoposta a restyling nel 2011, con una ristrutturazione che ha valorizzato sia la sua componente architettonica sia l’efficienza energetica in termini di gestione e produzione dell’impianto, che con i suoi 22 MW di potenza installata produce circa 72 milioni di Kwh annui, pari al fabbisogno di circa 30mila famiglie. Le turbine mulinano l’acqua del bacino imbrifero del torrente Turrite Cava, affluente del Serchio, e le acque provenienti dalla centrale a monte di Gallicano nel contesto di reticolo idroelettrico tanto suggestivo quanto complesso, costituite da opere idrauliche di grande ingegneria. Gli invasi gestiti da Enel Green Power sono inseriti nel cosiddetto reticolo strategico e svolgono un ruolo importante anche in situazioni di piena o di siccità, quando le decisioni sulla gestione vengono assunte nell’ambito dell’Osservatorio delle risorse idriche istituito presso l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale.

La maestosa ed elegante centrale, peraltro, custodisce tra le sue mura una bella ed appassionante storia avvenuta al tempo della seconda guerra mondiale, quando il capo impianto Giovacchino Dallan riuscì a salvare l’edificio dal tentativo di distruzione tedesca.

L’attività idroelettrica di Enel Green Power in Toscana

Nell’ambito idroelettrico, Enel Green Power gestisce in Toscana 13 dighe, 3 sbarramenti e 32 centrali concentrate soprattutto in due bacini idrografici: quello del Serchio, tra le province di Lucca e Pistoia, le cui acque vengono invasate principalmente nel serbatoio di Vagli, per un totale di circa 29 mmc; il bacino dell’Arno, nel territorio provinciale di Arezzo, le cui acque sono raccolte negli invasi di La Penna e Levane per un volume di circa 8,7 mmc. Gli impianti idroelettrici toscani di Enel Green Power hanno una potenza efficiente di 250 MW e producono circa 550 GWh annui, in relazione alla disponibilità della risorsa idrica.

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