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venerdì, Novembre 22, 2024

Al via il Festival Puccini aspettando le celebrazioni del centenario. Proposti quattro titoli, tre le nuove produzioni

Dal 14 luglio al 26 agosto tornano in scena i capolavori di Giacomo Puccini per la 69esima edizione dell’unico festival al mondo dedicato al Maestro. Nello scenario unico del Gran Teatro all’aperto sulle rive del Lago Massaciuccoli, il Festival Puccini di Torre del Lago propone quattro titoli pucciniani tra i più amati dal pubblico La Bohème – Turandot – Madama Butterfly e Il Tabarro, quest’ultimo in scena in dittico con l’opera di Béla Bartók Il Castello del duca Barbablù.

Tre le nuove produzioni: La Bohème e Madama Butterfly, Dittico Tabarro e Castello di Barbablù.

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Questo, in sintesi, il programma:

  • La Bohème sullo sfondo di una Parigi attraversata dalle contestazioni del “maggio francese” è quella immaginata dal regista Christophe Gayral. Sul podio Alberto Veronesi.
  • Madama Butterfly il nuovo allestimento firmato regia scene e costumi da Pier Luigi Pizzi che si affida alla tradizione per raccontare la tragica vicenda della povera geisha e il contrasto Oriente-Occidente. Sul podio Francesco Cilluffo.
  • L’incompiuta pucciniana, Turandot, vede la ripresa dell’allestimento per la regia di Daniele Abbado con le scene di Angelo Linzalata. Sul podio Robert Trevino.
  • In agosto per 2 rappresentazioni (12 e 26 agosto) il Festival Puccini mette in scena il dittico Il Tabarro e l’opera di Bartok il Castello del duca Barbablu (coproduzione con il Teatro dell’Opera di Roma).
  • Completano la programmazione concerti con il ritorno il 20 luglio dell’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia sotto la direzione di Gianandrea Noseda.

“Siamo ormai alle porte del centenario della scomparsa di Giacomo Puccini – ha affermato il sindaco Giorgio Del Ghingaro presentando il Festival – : epicentro delle manifestazioni promosse dal Comitato nazionale per le celebrazioni sarà Torre del Lago, la villa dove il maestro visse, il teatro e il Festival a lui dedicati. Viareggio e Torre del Lago si accingono infatti a festeggiare le ricorrenze Pucciniane con tutta una serie di eventi e di progetti che vanno al di là della semplice manifestazione. Tutto il territorio sarà coinvolto dalle celebrazioni, in un più generale progetto di riposizionamento competitivo sullo scenario nazionale e internazionale, sia per il Festival Puccini, unico al mondo dedicato al maestro, che per la nostra città intesa come luogo in cui vivere e lavorare e come destinazione turistica preferenziale”.

Inoltre, “Torre del Lago, e il Belvedere in particolare, sarà oggetto nei prossimi mesi di un restauro completo – ha sottolineato il primo cittadino di Viareggio – , che porterà da un lato a sistemare l’esistente, con tutta la storia di cui i luoghi sono stati testimoni, dall’altro a proiettarsi verso le nuove tecnologie di cui Puccini fu amante e precursore. La riqualificazione del Belvedere Puccini riguarderà non solo la piazza ma anche il Parco della Musica, il porticciolo e il ponte di accesso: il tutto in vista dell’intervento su Villa Caproni che diventerà così il nuovo accesso al Gran Teatro Puccini. Gli ampi edifici di archeologia industriale saranno restaurati e adibiti a spazi polifunzionali, includendo oasi dedicate alla conservazione della fauna e della flora di questo lembo di paradiso dove il paesaggio si fa musica, con suoni e suggestioni unici: dal frusciare del vento tra i falaschi all’onda piatta del lago”.

“Dalla sua nascita, il Festival di Torre del Lago celebra Puccini in ciascuna delle sue stagioni
liriche – ha rilevato invece Luigi Ficacci, neo presidente della Fondazione Festival Pucciniano dal 28 aprile scorso – . È la sua missione fondante. Per questo l’eccezionalità costituita dal centenario della morte – e tra due anni quello della prima esecuzione di Turandot, sarà l’occasione per magnificare i luoghi di Puccini. Diffonderne la conoscenza e consapevolezza. Con cura delicata, per conservare – per quanto sia possibile a distanza di cento anni- quel senso di autoprotezione nei modi del proprio vivere che gli garantissero uno stato esistenziale di autenticità. E quanto autentica fosse la ricerca dell’abitare, per garantire un tale rapporto con l’umano e con il naturale, lo esprimono ancora i suoi luoghi. È la ragione per cui è così importante conservarne vitale, per quanto possibile, l’originalità. Garantendone però la funzionalità di accoglienza e accessibilità, tanto materiale che
intellettuale, come richiede un Festival che richiama molti amatori, non solo europei ma anche esteri. Soprattutto colgono l’occasione per volgere lo sguardo attorno e conoscere la Toscana circostante e il suo mare. Cioè, per vivere un’esperienza di viaggio, ciò che nel muoversi convulso della convenzionalità turistica mondiale può appassire. Per questo il principale progetto sarà arredare questa riva del lago di Massaciuccoli con quegli allestimenti suggestivi derivati o emerse dalle rappresentazioni: è un antico progetto dell’architetto Paolo Riani che non ha perduto di attualità, anzi ha maturato necessità nel corso degli anni e ora nell’occasione del centenario, dovrà essere realizzato”.

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