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venerdì, Settembre 20, 2024

“Aspettando la rivoluzione”, omaggio a Godard. Il regista camaiorese Nicola Raffaetà presenta il film al Bicinema

Il nuovo film di Nicola Raffaetà, “Aspettando la rivoluzione”, arriva al cinema sotto le stelle nel Parco Bussoladomani. Il regista di Camaiore decide di produrre il film dopo la morte di Jean Luc Godard, avvenuta nel settembre del 2022. Questo avvenimento segna in Raffaetà la volontà di celebrare il maestro francese con un film che sia una nuova e intensa sperimentazione in cui la video arte conviva strettamente con il cinema. Come il maestro francese, il nostro conterraneo vuole spingere gli spettatori a scoprire nuovi modi di vedere.

“Il mio amore per Godard nasce dalla mia passione per il cinema – spiega Raffaetà – . Nella sfortuna ho avuto fortuna, i miei genitori si separarono e trascorrevo molto tempo con mio padre e con lui andavo spesso al cinema. A sei anni ho visto Ritorno al futuro di Robert Zemeckis come La notte di San Lorenzo dei Fratelli Taviani. È sempre stata una grande passione e Godard non so bene come sia diventato per me così fondamentale, ma a quindici anni ricordo di essermi trovato in un negozio di musica a girovagare quando ho trovato la videocassetta di Vivre sa vie: Film en douze tableaux con Anna Karina. Mi colpì, niente accade per caso, forse sul momento non lo apprezzai abbastanza, ma è sempre rimasto lì e con il tempo è tornato. Questa è stata la mia connessione con il cinema degli anni Sessanta e con la Nouvelle Vague”.

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“Per quanto riguarda Aspettando la rivoluzione – prosegue l’autore – avevo già una sceneggiatura, rimaneggiata nel corso degli anni. La linea narrativa era ispirata al celebre capolavoro di Godard Il Bandito delle 11, con una coppia in fuga inseguita da gangster spietati. Così ho deciso che fosse arrivato il momento per questo film ma come succede si cambia, si evolve e mi sono accorto che l’imprinting che gli avevo dato non mi apparteneva più. Se il tema della libertà restava fondamentale, la linea politica volevo che fosse sostituita e che il filtro che attraversasse il film fosse più vicino alla mia nuova sensibilità, a un concetto di spiritualità a cui negli ultimi dieci anni mi sono avvicinato. Se non si ha paura di morire si è liberi”.

Il regista camaiorese Nicola Raffaetà

“Il mio cinema ha al suo centro il confronto con se stessi – racconta ancora Raffaetà – . In Loop, un cortometraggio girato qualche tempo fa, sullo schermo campeggia un solo personaggio che dialoga con se stesso, elaborando e analizzando tutti quegli errori che ciclicamente ripete per provare a trovare una soluzione spezzando queste continue ripetizioni a cui si trova davanti”.

“Mi piace pensare all’essere umano come a qualcuno che punta a elevarsi, che cerca la bellezza, l’armonia e la pace interiore in un mondo che ci appare sempre più degradato. Un nuovo Rinascimento proprio come l’omonimo titolo del testo che mi ha ispirato, scritto da Valentino Bellucci. Questa è la strada che intendo percorrere”, conclude Nicola Raffaetà che sarà presente alla proiezione del suo film lunedì 26 agosto al Bicinema.

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