Buono, pulito e giusto. Sono i tre principi fondamentali della filosofia di Carlo Petrini, fondatore di Slow Food. A Camaiore, in via di mezzo, davanti al settecentesco Teatro dell’Olivo, un piccolo ristorante, il Quinto Quarto ha messo in pratica questi principi regalando una ristorazione buona, pulita e giusta. In soli due anni sono riusciti a guadagnarsi l’ambita chiocciola Slow Food e ad entrare nella guida delle Osterie d’Italia.
Il cuciniere Nicola Cortopassi e Sara Biancalana, giovane e preparata ostessa, propongono una ristorazione che parte da materie prime eccezionali. La carne è di razza garfagnina e da Pisa arriva il mucco pisano, il pesce è fresco e non banale perché è quello che si chiama dimenticato, ma noi preferiamo dire nobile. Le verdure sono dei contadini della Versilia, i formaggi di pastori della Lunigiana, il miele da Stiava… insomma, tutte le materie prime sono accuratamente selezionate, spesso biologiche e prodotte da piccole o piccolissime aziende. Il vino? Un viaggio infinto nei dintorni della lucchesia, della Lunigiana, niente a che vedere con le banali carte dei vini quasi tutte uguali.
Il menù cambia ogni tre mesi in base alla stagionalità. I piatti una vera delizia. Le animelle diventano sublimi con il calvados, il piccione è scomposto, la bottarga di Orbetello si sposa con spaghetti e burro artigianale e poi il prosciutto di Cesare Giusti, tra gli ultimi veri norcini e potremmo andare avanti.
“Il Quinto Quarto, un luogo irrinunciabile per chi è appassionato di prodotti venuti al mondo rispettando la natura e gli animali – scrive l’esperto di enogastronomia Fabrizio Diolaiuti – . Il Quinto Quarto, un luogo da consigliare a chi vuole capire le dinamiche delle materie prime e mangiare piatti diversi dal solito. Il Quinto Quarto, un ristorante: buono, pulito e giusto”.