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venerdì, Novembre 22, 2024

Enolia, un ritorno di successo: oltre 10mila visitatori nel week end. Promosso l’uliveto effimero

Enolia della ripresa post pandemia, Enolia da record. La manifestazione enogastronomica di sabato e domenica ha segnato il tutto esaurito con segnali di forte apprezzamento per la nuova formula di ampliamento dell’evento a tutto il centro storico.

Nel bilancio di questa ventunesima edizione sono due gli elementi che emergono con forza, ovvero il gradimento per questa manifestazione nata da una lungimirante idea di Gabriele Ghirlanda e l’altrettanto felice intuizione dell’amministrazione comunale e della Fondazione Terre Medicee di farne una festa per tutto il paese di Seravezza, interessando le strade del centro con il mercatino dell’artigianato e il coinvolgimento di artisti, grazie alla collaborazione con le varie realtà associative.

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Partendo dai numeri, si contano nel fine settimana oltre 10 mila presenze, con un diffuso apprezzamento da parte degli espositori alcuni dei quali hanno esaurito i prodotti in vendita ben prima della chiusura degli stand, proprio in virtù dell’alto numero di acquirenti.

Una soddisfazione che ha portato molti di loro a prenotare, sin da ora, la presenza per l’edizione del 2023 alla quale si guarda pensando a un ulteriore sviluppo.

“Si è trattato decisamente di una bella edizione, di qualità e molto partecipata – commenta il sindaco Lorenzo Alessandrini – ma questo non ci fa di certo accontentare perché lavoreremo per far crescere ancora di più questo evento che rappresenta un’occasione importante per il nostro territorio. Le idee non mancano, come dimostrato con la posa di piante di olivo in piazza Carducci, una scelta molto apprezzata da cittadini e visitatori che, alla luce delle favorevoli reazioni, potrà indurci a riflessioni su come ripensare il centro storico”.

Sul podio di questa edizione sale infatti l’Uliveto effimero, nato dall’intuizione di Davide Monaco, direttore della Fondazione Terre Medicee. “Possiamo senz’altro ammettere – sottolinea Monaco – che questa novità, sulla quale si è raccolto un ampissimo consenso e apprezzamento da parte dei seravezzini e dei visitatori, rappresenta un seme per una crescita della manifestazione ma anche per ripensare i nostri centri cittadini. Quello che mi preme rimarcare è l’entusiasmo che ha caratterizzato la preparazione di questa edizione, tanto da raccogliere la collaborazione completamente gratuita di tanti volontari che si sono messi a disposizione per trasformare il centro del paese”. A questo proposito, il direttore della Fondazione rivolge un ringraziamento a Emiliano Bibolotti per la fornitura e installazione delle piante, autotrasporti Dazzi Angelo & C. Snc di Pietrasanta, BEMA srl, noleggio gru e carrelli di Pietrasanta, PM semilavorati di Galleni Alberto & C. Snc di Seravezza, all’elettricista Juan Manuel Kowalsky assieme a tutti coloro che, con entusiasmo, hanno lavorato per rendere possibile l’introduzione di questa novità.

Ma c’è ancora un altro elemento particolarmente significativo che emerge da un primo bilancio, oltre al consolidato e sempre vincente connubio con l’arte e la Fondazione Arkad, ed è la tipologia di visitatori che, oltre a evidenziare una massiccia presenza di giovani, ha messo in evidenza un pubblico particolarmente attento. Elemento riscontrato anche attraverso l’attenzione riservata agli stand a carattere sociale, come quelli delle Pubbliche Assistenze, del gruppo di sostegno all’Ucraina, della sensibilizzazione sulla ludopatia.

“Possiamo parlare di alta qualità anche dal punto di vista dei visitatori – commenta il patron dell’evento Gabriele Ghirlanda – con un pubblico particolarmente attento al sociale e al rispetto dell’ambiente. Lo dimostra il fatto che, dopo due giorni di maxi afflusso, abbiamo ritrovato l’area verde ordinata come all’apertura degli stand. L’altro elemento particolarmente incoraggiante è la grande attenzione e curiosità verso i prodotti tipici, segno di una ricerca della qualità che denota la maturità come consumatori e, non ultimo, la degustazione consapevole anche nel villaggio del vino dove l’ampia possibilità di assaggi non ha mai comportato alcun abuso”.

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