“Il Piemonte a tavola” è il titolo di una serata gourmet al ristorante “Antico Uliveto” di Pozzi di Seravezza che propone venerdì 15 dicembre un viaggio fra i vitigni e il cibo tipico della regione. In degustazione ci saranno quattro grandi vini per scoprire una regione fra le più vocate dell’Italia per la selezione di vitigni e la produzione di vini, un assaggio di una realtà molto vasta, piccolo ma di alto livello.
Questo il menù con gli abbinamenti. Si parte dal Monferrato con i cardi alla bagna cauda e la polentina tartufata con fonduta alla fontina, che saranno degustati con il Montalbera “Lanfora” Grignolino d’Asti Docg 2018. Le vigne della zona di produzione sono situate in località Castagnole Monferrato e Montemagno. “L’azienda Montalbera, conosciuta per essere la più grande produttrice del vitigno Ruché, qui ci propone un altro vitigno classico il Grignolino D’Asti – spiega Massimo Arata – . Due sono le versioni prodotte dall’azienda una nella linea classico e questa che andremo a degustare, battezzata Lanfora. Il nome non è casuale in quanto, prima dell’affinamento in vetro, il vino sosta dagli 8 ai 10 mesi in anfore di terracotta dell’Impruneta, questo aggiunge ad un vitigno dei più classici sensazioni e profumi molto più avvolgenti”.
Si prosegue con il risotto al Castelmagno abbinato al Barbaresco Docg 2020 di Valter Bera, con il quale “ci avventuriamo nel mondo del nebbiolo, vitigno eccelso ci dona una sequenza di espressioni importanti e diverse a seconda di territori, posizione ed invecchiamento mi si dirà che è così per tutti i vitigni importanti, vero ma qui si toccano vette di finezza inaspettate – afferma Arata – . Ho conosciuto Valter grazie al Dr. Giacomo Tachis ed è un produttore che esprime una qualità importante ed il Barbaresco è stato un punto raggiunto dalla determinazione sua e dei figli Umberto e Riccardo, qui proponiamo il suo barbaresco 2020, il vino matura in piccole botti di legno e in barriques di secondo passaggio per minimo 24 mesi. Una volta imbottigliato si affina in vetro per almeno 8 mesi prima di lasciare la cantina. L’intensità sia al naso che in bocca ne fanno un ottimo prodotto”.
Come secondo “L’Antico Uliveto” propone il brasato al Barolo abbinato al Reverdito Barolo Ascheri Docg 2010. “Il barolo l’espressione più conosciuta del nebbiolo e La Morra una zona che non ha bisogno di presentazione – sottolinea Massimo Arata – . L’azienda è Reverdito e qui ci consentiamo una esplorazione più profonda con il Barolo Ascheri 2010, ancora giovane per le caratteristiche del vitigno. Il Barolo arriva appunto dal vigneto Ascheri nel comune già citato, le altre vigne sono in Badarina (Serralunga d’Alba), Riva Rocca (comune di Verduno), Bricco San Pietro (comune di Monforte d’Alba), La Serra, Castagni e Berri (nel comune di La Morra), contano adesso 26 ettari di terreni vitati della denominazione Barolo DOCG. Come tutti i Baroli importanti è un vino profondo, naso e bocca non si contraddicono e la lunghezza è impressionante”.
Gran finale con il Bonet, il tipico dolce piemontese che sarà degustato con il Moscato d’Asti Docg “Su Reimond” di Valter Bera. “Dulcis in fundo, così dovrebbe essere per questo vitigno, il Moscato bianco, che meriterebbe più attenzione e rispetto – racconta ancora Massimo Arata – . Le aziende produttrici sono circa 4000, ovviamente la nostra cura è porre l’attenzione a quelle che guardano alla qualità. Da sempre amiamo i moscati di Valter Bera che esalta le possibilità del vitigno sia nella versione moscato che nella versione Asti Docg fino alla massima espressione che è il Su Reimond, selezione delle uve migliori. Abbinarlo al Bonet potrebbe porlo un po’ in difficolta ma confidiamo sull’ampia gamma del vino che pur nella sua leggera florealità ha una certa persistenza aromatica. Provare per credere”.
Info e prenotazioni: tel. 0584-768882 o 328-5777902.