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venerdì, Novembre 22, 2024

“Nessun dorma”, la Turandot con il finale di Luciano Berio torna in scena a Torre del Lago

Turandot, l’incompiuta pucciniana di cui ricorreranno nel 2026 i 100 anni dalla prima rappresentazione avvenuta postuma alla morte del suo autore, torna in scena con il finale di Luciano Berio al 69° Festival Puccini. La prima sabato 15 luglio (ore 21,15). Nei panni di Calaf il tenore Amadi Lagha che sfida la principessa, Sandra Janušaite, sciogliendo tutti gli enigmi e cedendo sulle note del finale di Luciano Berio diretto da Robert Trevino all’amore per il giovane principe.

“Ritengo che Turandot sia il pezzo di teatro più normale e umano di tutte le altre produzioni del Gozzi… Un’opera che possiamo rendere moderna, con il lavoro tuo, d’Adami e mio” scrive Giacomo Puccini a uno dei librettisti che aveva scelto per quella che il destino avrebbe voluto fosse la sua ultima composizione.

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E proprio la modernità dell’incompiuta pucciniana che ha teso ad esaltare Daniele Abbado che firma la regia dello spettacolo in scena al Festival Puccini di Torre del Lago. Una produzione di successo che torna in scena per il terzo anno consecutivo (coproduzione con il Teatro Goldoni di Livorno) nel Gran Teatro all’aperto di Torre del Lago  per quattro rappresentazioni (15 luglio/ 4-11-19 agosto) nell’allestimento con le scene  ideate da Angelo Linzalata realizzate dagli artisti della Cittadella del Carnevale e i bellissimi costumi di Giovanna Buzzi.

Giacomo Puccini morì prima di poter terminare l’opera, gli mancava proprio poco, ormai: il finale del III atto, in cui doveva avvenire il duetto tra Turandot e Calaf, la scena del bacio, e la celebrazione dell’Amore come redenzione. Puccini si tormentò fino ai suoi ultimi giorni dietro a questo finale ma non riuscì a concludere l’opera. Lo ha fatto Luciano Berio attingendo ai suoi ultimi appunti: 36 pagine di musica disposte su 22 fogli. 

Un cast d’eccezione per questa opera considerata un vero capolavoro del novecento con il debutto a Torre del Lago nel ruolo del titolo del soprano lirico drammatico  Sandra Janušaite. Nel ruolo del principe Calaf il ritorno sulle scene del Festival Puccini del tenore Amadi Lagha. Liù sarà interpretata da Emanuela Sgarlata, Timur Antonio Di Matteo, Ping Simone Del Savio, Pong Marco Miglietta, Pang Andrea Giovannini. Sul podio il gradito ritorno della bacchetta di Robert Trevino che guiderà Orchestra e Coro del Festival Puccini.

Completano il cast l’Imperatore Altoum Marco Montagna, il Mandarino Francesco Auriemma le ancelle Maria Cristina Napoli e Sara Guidi , artisti della Puccini Festival Academy. Il Coro del Festival Puccini è diretto da Roberto Ardigò e il Coro delle Voci Bianche del Festival Puccini è istruito da Chiara Mariani. Sulla scena le traduzioni in cinese tratte dalle parole del libretto sono a firma di Giuseppe Avino.

Per acquisto biglietti (da € 170 a € 20) biglietteria del Festival Puccini, tel. 0584 359322 www.puccinifestival.it

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