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mercoledì, Aprile 23, 2025

Strage ferroviaria, l’associazione “Il Mondo Che Vorrei” compie 15 anni. Bilanci e ricordi della presidente Rombi

L’associazione “Il Mondo Che Vorrei”, dei familiari delle vittime della strage ferroviaria del 29 giugno a Viareggio, compie 15 anni. Riceviamo e pubblichiamo un intervento della presidente Daniela Rombi.

L’associazione è nata il 24 aprile 2010, pochi mesi dopo il tragico incidente ferroviario del 29 giugno 2009, che ha portato via 32 persone innocenti, che si trovavano al sicuro nelle loro case… Bruciate vive!

Ci ha spinto il desiderio che ogni familiare coinvolto aveva dentro di sé (anche se inizialmente non capivamo cosa fosse) di conoscerci, di vedere in faccia chi aveva vissuto la stessa tragica fine dei propri cari, di capire cosa era accaduto, di sapere la verità, di sapere PERCHE’ 32 persone non c’erano più.

All’inizio siamo stati aiutati dall’allora dirigente del sociale del Comune di Viareggio Dott.ssa Giuseppina Tazzioli, che ringraziamo infinitamente; poi dai ferrovieri e da Assemblea 29 giugno che ancora oggi ci sostengono.

Questi 15 anni sono stati segnati dalle tantissime cose che mai avremmo immaginato di fare. Un percorso giudiziario lunghissimo, più di 250 udienze, che ancora non abbiamo terminato, nonostante le condanne dei colpevoli. Attendiamo per il 27 Maggio la sentenza del sesto (!) grado di giudizio, riguardante l’esatta quantificazione della condanne.

Da familiari non abbiamo mai delegato niente o nessuno; abbiamo tanto studiato per capire il linguaggio dei tribunali e degli avvocati, ma abbiamo soprattutto manifestato per strada per esigere verità giustizia e sicurezza; una mobilitazione quotidiana che dura appunto da 15 anni.

Abbiamo percorso l’Italia in lungo e in largo per far conoscere la nostra tragedia, per donare e ricevere solidarietà da altre tragedie italiane “del profitto”, per far conoscere quanto accaduto attraverso incontri, opere teatrali, documentari e film pluripremiati, canzoni e libri che molti artisti ci hanno “donato” con il cuore.

Abbiamo lottato e voluto con tutte le nostre forze la “legge Viareggio”, una elargizione per ogni deceduto che, allora, ci permise di non essere ricattati dalle assicurazioni, poiché, accettando le loro “offerte”, non avremmo più potuto essere parte civile; questo ci ha consentito di avere un ruolo dignitoso nel processo… perché fare un processo costa tanti, tanti soldi! Una legge ottenuta cercando e ottenendo l’interessamento degli allora onorevoli della nostra città, Manuela Granaiola e Deborah Bergamini.

Sì, abbiamo fatto tantissime cose e creato iniziative, non siamo mai stati fermi ad aspettare, ma abbiamo anche pagato alti prezzi: uno su tutti il licenziamento di Riccardo Antonini, messosi a disposizione, a titolo gratuito, dei familiari e del sindacato nell’incidente probatorio.

In questi 15 anni abbiamo incontrato tantissime persone “belle dentro” . Ci hanno dato la forza, la spinta, quella carezza al cuore che tanto ci piace e ci sostiene… quei viareggini, quei lavoratori, quei ferrovieri, coloro che arrivano da tutta Italia per stare con noi il 29 giugno di ogni anno. Un abbraccio bellissimo in un giorno più doloroso degli altri, quando anche i treni si stringono a noi e ci danno la forza di continuare, fischiando ininterrottamente per 24 ore.

Grazie Viareggio! Grazie a tutti e tutte voi! Un grande e forte abbraccio a Loris Rispoli.

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