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venerdì, Novembre 22, 2024

Un dialogo tra cinema e vita. Arriva il monumentale film di Enrico Ghezzi “Gli ultimi giorni dell’umanità”

Dall’11 al 14 maggio settimana dedicata ad Enrico Ghezzi presso il Cinema Scuderie Granducali di Seravezza.

In collaborazione con la Cineteca di Bologna arriva sullo schermo del cinema versiliese  Gli ultimi giorni dell’umanità, opera presentata a Venezia 2022 e realizzata insieme ad Alessandro Gagliardo. Questo monumentale film deve la sua ossatura all’archivio privato di Enrico Ghezzi: una vita videocamera alla mano, dalla fine degli anni Settanta ai primi anni Duemila. A questi preziosi ed eterogenei materiali si sono aggiunti, in quattro anni di ricerca e montaggio, estratti dai film di Abel Ferrara, Guy Debord, Aleksandr Sokurov, Bela Tarr, Straub & Huillet, Hans-Jürgen Syberberg, Kōji Wakamatsu, Sergej Paradžanov, Otar Iosseliani, Bernardo Bertolucci, Carmelo Bene, Federico Fellini e altri grandi autori, in un dialogo serrato e geniale tra cinema e vita, passato e presente, immagini, parole e suoni (con le musiche originali composte da Iosonouncane).

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Ricordiamo che Ghezzi è l’inventore del contenitore televisivo notturno Fuori orario. Cose (mai) viste, oltre che uno dei creatori di Schegge e di Blob, la striscia satirica quotidiana composta da montaggi di frammenti televisivi in onda su Rai 3.

Un’autentica ed immersiva esperienza audio-visiva

Il panorama delle vicende umane incontra l’uomo con la macchina da presa. Il suo campo da gioco non ha confini, la sua curiosità̀ non ha misura. Personaggi, situazioni e luoghi si accampano nel vissuto di un’umanità̀ che è al contempo colei che vede e la cosa vista. Ma cosa sono gli ultimi giorni di questa umanità̀? Sono già̀ trascorsi? Sono adesso o da venire? Nell’attesa gli astronauti dell’Atalante, nei loro sogni prometeici, incontrano la propria immagine in una bolla d’acqua. Lungo i tragitti dei piroscafi a mare aperto, una carezza, un affetto. Allo specchio, camera in mano, si verifica, certo sempre incertamente, la propria cattura dentro quella corta, troppo corta, unità di tempo. Ma quello che abbiamo imparato è che non c’è una durata. Tutto quello che toccano diventa tempo, diventa azione, attesa e speranza, ricorda Demetra all’umano affaccendarsi. Frammento di frammenti. Per compiere un gesto che sfugga la malinconia e la giochi in un movimento addirittura impossibile. Il teatro di Marte di Kraus non ha ancora aperto, eravamo occupati ad an-archiviare. E questo dramma non può̀ avere altro spettatore che l’umanità̀.

Nella prima pagina del diario di Franz Kafka, un appunto: “Gli spettatori impietriscono quando passa il treno”. Scorrono centinaia di ore di nastri. Enrico Ghezzi conversa con il filosofo Emanuele Severino: “Non si pensa adeguatamente la frattura vera che porta il cinema nella storia, quella che siamo abituati a pensare come storia dell’umanità. Il cinema è il primo momento in cui il mondo si rivede. Poi sappiamo che è finto, che è un trucco, che sono fotogrammi singoli, ma mentre la fotografia è un istante ghiacciato, col cinema rivediamo un cavallo, il mondo si rivede e questo di per sé è un avverarsi che non si pensa…”.

Orario spettacoli 

Interpreti: Aura Ghezzi, con le voci di Adelchi GhezziEnrico GhezziToni Servillo

Durata 193 minuti.

  • Giovedi 11 maggio  ore 17.30 – 21.15
  • Venerdi 12 maggio ore 17.30 – 21.15
  • Sabato 13 maggio ore 21.15
  • Domenica 14 maggio ore 21.15

Info:  tel. 0584 – 840409.

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