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venerdì, Settembre 20, 2024

Alluvione, il Consorzio invierà uomini e mezzi. “Eventi non più eccezionali. Basta cemento e consumo di suolo”

“Siamo vicini alle popolazioni dell’Emilia-Romagna e delle Marche per i disastri provocati dal passaggio del ciclone Boris, così come ai cittadini di altri territori dell’Europa colpiti nei giorni scorsi da questo terribile fronte di maltempo. In Italia, nelle regioni a noi vicine, sono caduti più di 350 millimetri d’acqua, migliaia di famiglie evacuate, fiumi e torrenti esondati, morte e distruzione è purtroppo soltanto ancora un bilancio parziale di quanto sta accadendo in queste ore perché non è ancora finita, purtroppo”. A parlare è il presidente del Consorzio di Bonifica Toscana Nord, Ismaele Ridolfi, che esprime totale vicinanza alle popolazioni colpite, nella consapevolezza che quanto accaduto a poche centinaia di chilometri di distanza potrebbe ripetersi altrove in qualsiasi momento.

“Come Consorzio siamo pronti a mettere a disposizione uomini e mezzi sin da subito per aiutare ad affrontare l’emergenza in atto. Ma non possiamo però ostinarci a definire questi eventi eccezionali – prosegue Ridolfi -: per l’Emilia-Romagna è la terza alluvione in poco più di un anno. Quanto accaduto ci obbliga a riflettere sul nostro ruolo come causa dei cambiamenti climatici, nell’emergenza in atto ormai da diversi anni, e su quelli che sono i nostri obblighi istituzionali e civili per adattarci e invertire la situazione, nei limiti del possibile. Non bastano impegni formali: servono azioni concrete da mettere in atto a tutti i livelli. Non è infatti possibile che mentre accade tutto questo il Governo voglia mettere in discussione le politiche ambientali dell’Europa definendole ideologiche. Ideologia, piuttosto, è quella che nega i cambiamenti climatici”.

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Di fronte al clima cambiato in maniera radicale, i territori si scoprono più fragili e complessi rispetto al passato: “Prendiamo coscienza di trovarci in un territorio ferito e malato, dove scelte urbanistiche e colate di cemento hanno sottratto lo spazio ai fiumi, ristretto e tombato torrenti e corsi d’acqua. Dobbiamo dire basta. Non un metro quadrato in più di territorio deve essere cementificato perché ne abbiamo consumato già troppo, come dimostra anche il più recente rapporto annuale diffuso da Ispra e dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente: in Italia circa 2,25 metri quadrati di suolo vengono consumati ogni secondo. Bisogna recuperare aree verdi, restituire gli spazi ai corsi d’acqua. Per farlo servono risorse, tante, e un indirizzo chiaro da parte delle istituzioni. Una rivoluzione culturale, strategica e politica che abbracci e coinvolga i cittadini stessi che sono un anello importante nella gestione del rischio idraulico e in ogni piano di protezione civile. Tutti quanti abbiamo poi il compito di combattere l’emergenza climatica: dobbiamo mettere a dimora migliaia di alberi e, soprattutto, smettere di produrre CO2. Ognuno, nel suo piccolo, è artefice del cambiamento: la cura del territorio è l’unica sicurezza possibile”.

La prevenzione prima di tutto a cui si deve affiancare un modello di previsione sempre più preciso e moderno. Sfruttare le nuove tecnologie per il presidente del Consorzio di Bonifica Toscana Nord rappresenta un imperativo necessario: “Noi ci stiamo già muovendo da un paio di anni in questa direzione. Abbiamo stipulato una collaborazione di ricerca con il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa grazie alla quale applichiamo l’intelligenza artificiale nella previsione delle portate dei corsi d’acqua, persino a carattere torrentizio, i più difficili da gestire proprio per la rapidità con cui sopraggiungono le piene. Riesce a calcolare i probabili scenari del flusso di alcuni corsi d’acqua del comprensorio del Consorzio, sulla base dei dati di pioggia rilevati dall’intero sistema di pluviometri della zona, così da prevedere i momenti di piena fino a 6 ore prima. Lo abbiamo applicato per ora al Lago di Massaciuccoli oltre ai corsi d’acqua Freddana, Versilia e Carrione ma stiamo già lavorando per estenderlo ad altre realtà”.

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