Momenti di tensione stamattina nel Palazzo di Giustizia di Firenze dove era in programma la prima udienza del processo di appello bis per la strage di Viareggio del 29 giugno 2009. L’udienza è stata subito interrotta con la prima camera di consiglio che ha deciso in circa mezz’ora un rinvio al 7 aprile, accogliendo un’istanza in tal senso presentata dai difensori degli imputati tedeschi. Il motivo della decisione, infatti, è la mancata traduzione in tedesco della sentenza della Corte di Cassazione dell’8 gennaio 2021. La Corte d’appello ha disposto quindi la traduzione in lingua tedesca della sentenza e conferito l’incarico ad un interprete di redigere la traduzione il prossimo 17 marzo. Respinta invece l’eccezione di nullità dell’atto di citazione che era stata sollevata dagli stessi difensori degli imputati stranieri.
Prima dell’udienza, circa un centinaio di persone, tra cui familiari delle vittime della strage, cittadini di Viareggio e una delegazione dei lavoratori del Collettivo di fabbrica Gkn, si sono ritrovate nei pressi del mercato ortofrutticolo in viale Guidoni a Firenze per poi raggiungere in corteo a poche centinaia di metri il Palazzo di Giustizia al grido di “Giustizia per Viareggio”. Il corteo era aperto dallo striscione con le foto delle vittime della strage.
Ma non è stato l’unico colpo di scena. L’ex ad di Ferrovie, Mauro Moretti, ha infatti dichiarato alla corte di non rinunciare alla prescrizione nel processo di appello bis, dopo che lo aveva fatto nel primo appello. Moretti era stato condannato a 7 anni in primo e secondo grado. La Corte di Cassazione aveva poi stabilito che Moretti dovesse esplicitare l’intenzione di rinunciare o no alla prescrizione: questo perché la sua rinuncia era avvenuta prima che cadesse in prescrizione l’accusa di omicidio colposo plurimo, accusa che era venuta meno per la caduta dell’aggravante della violazione di norme sulla sicurezza sul lavoro.
“La Cassazione – ha dichiarato l’avvocato Ambra Giovene, difensore di Moretti – ha chiesto che la Corte d’appello chiedesse all’ingegnere Moretti se intendesse o meno rinunciare alla prescrizione per il solo reato di omicidio colposo. Il signor Moretti oggi ha dichiarato che non intende rinunciare alla prescrizione per il reato di omicidio colposo. Alla scorsa fase, alla fase di appello, l’ingegnere aveva rinunciato alla prescrizione per l’incendio e per le lesioni personali. Quindi oggi la sua posizione è omogenea con tutti quelli i quali non hanno rinunciato alla prescrizione per l’omicidio colposo”.
Alcuni familiari delle vittime della strage al termine dell’udienza si sono avvicinati al banco dove era seduto Moretti, gridando “Vergogna!”. L’ex ad di Ferrovie si è quindi alzato e allontanato, fra gli applausi polemici dei familiari seduti nei posti del pubblico. Daniela Rombi, ad alta voce, ha detto: “Io piango mia figlia. Dovete stare tutti zitti, è una vergogna. Lui è il capo, è stato condannato e ora non rinuncia alla prescrizione”.L’associazione “Il Mondo che Vorrei” critica anche il sindaco Giorgio Del Ghingaro per non essere stato presente all’udienza.
(fonti: Ansa, Adnkronos, “Il Mondo che Vorrei”).