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martedì, Settembre 10, 2024

Carnevale 2025: ecco i bozzetti di carri, mascherate in gruppo e maschere isolate. Inaugurata la sala “Oblò”

Svelati i bozzetti delle opere allegoriche che parteciperanno al Carnevale di Viareggio 2025 e che sono stati presentati ieri sera nel corso di uno spettacolo alla Cittadella del Carnevale. Nel corso della serata è stata anche inaugurata “Oblò”, la nuova sala espositiva permanente del Museo Carnevale Viareggio, dedicata alla collezione d’arte contemporanea CarnevalArt di proprietà della Fondazione Carnevale. Tra le opere esposte anche una interessante serie di aeroviste su Città italiane dell’artista Uberto Bonetti, di recente acquisizione.

Ecco tutti i bozzetti e la presentazione da parte degli autori.

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CARRI di 1° CATEGORIA

“Il mostro ha paura” di Jacopo Allegrucci

Attraverso la figura di Frankenstein, protagonista del romanzo gotico e fantascientifico di Mary Shelley, il costruttore racconta il tema della diversità, per cercare di abbattere quel muro “che si intromette tra noi e la meraviglia dell’ignoto”, perché “ciò che rende il mondo bello è il fatto che siamo tutti diversi”.


“Per una sana e robusta Costituzione” di Alessandro Avanzini

Trent’anni di governi più o meno colorati con la nascita della seconda Repubblica: dall’azzurro al rosso-stinto, dal giallo-rosso al giallo-verde, dal grigio fino al nero. Tante ambizioni di riforma del Paese, con una caratteristica principale: il rafforzamento auto-referenziale del potere politico. Apice della parabola, il premierato a vocazione populista del Presidente Meloni rappresenta la principale sfida per la Costituzione Italiana.

“La grande condottiera” di Luca Bertozzi

Maria De Filippi è la regina incontrastata per audience e gradimento. La sua capacità di guidare le tendenze e influenzare il gusto del pubblico fanno di lei “la Grande Condottiera”. E’ la Giovanna d’Arco dei nostri tempi, una leader innovativa che con il suo esercito di star e grotteschi personaggi, conquista e difende il Regno del Biscione.

“La felicità è come una farfalla” di Luigi Bonetti

In un’epoca in cui la tecnologia e la comunicazione ci costringono a ritmi frenetici e all’accumulo di beni materiali, dimentichiamo che la vera felicità non sono gli oggetti, ma le emozioni. Citando lo scrittore americano Nathaniel Hawthorne, secondo il quale “la felicità è come una farfalla, se la insegui non riesci mai a prenderla, ma se ti fermi tranquilla-mente si può posare anche su di te”, il costruttore ci invita a ritrovare la felicità in nuovo rapporto più vero e sincero con la natura.

“Social” di Massimo e Alessandro Breschi

Nell’era dei social media, viviamo paradossalmente sempre più connessi, ma sempre più isolati. Le antenne proliferano, mutando i paesaggi, e le persone sprofondano nell’aliena-zione. Gli ‘hikikomori’, isolati totalmente e comunicanti solo con la tecnologia, sono l’emblema estremo di questa società iperconnessa, ma emotivamente distaccata, in cui di “social” c’è ben poco. Sarà forse un volo di farfalle bianche a renderci di nuovo protagonisti dei nostri sogni?

“Come tu mi vuoi” di Umberto, Stefano, Michele e Jacopo Cinquini

“Stretta legata ad un filo che non ti fa vivere come sei, apparire è il tuo solo valore per accontentare la società. Agghindata da marche e gioielli hai perso tempo a inseguir vanità, ma non sei che un prodotto senza proprietà”. E’ questo il ritratto allegorico della contemporaneità, inquadrata attraverso filtri e algoritmi dei social.

“La tempesta” di Lebigre e Roger

Viviamo tempi turbolenti in una realtà complicata da guerre, povertà, con i diritti dei più deboli dimenticati e venduti a vantaggio del profitto di pochi e con un’economia folle e cannibale. E allora? Ci vorrebbe una bella Tempesta impertinente, colorata e potente che ci ridia lo slancio di un grande spirito. Una grande sciamana che spazzi via male, egoismo, indifferenza che faccia sprigionare l’energia di una nuova primavera.

“Sic transit gloria mundi” di Carlo e Lorenzo Lombardi

La costruzione allegorica narra l’immaginaria elezione di una papessa come guida della Chiesa Cattolica. Pur trattandosi di una figura inesistente, questa narrazione, evocativa e provocatoria, serve a stimolare una riflessione profonda sul ruolo delle donne all’interno della Chiesa di Roma. Sollecitando una nuova visione di inclusività e uguaglianza, mettendo in discussione le tradizioni secolari e aprendo la strada a una rinnovata interpretazione del ruolo femminile nella fede e nella governance ecclesiastica.

“Nuova generazione… balliamo sul mondo” di Roberto Vannucci

Esiste una nuova generazione composta da coloro che una volta erano considerati anziani. Questi uomini e donne oggi sono moderni, desiderosi di godersi la vita, imparare, viaggiare e gestire il proprio tempo. Con entusiasmo frequentano palestre, teatri, cine-ma, usano il computer e tornano a studiare. Conoscono il valore di uno sguardo complice, una frase intelligente e di un sorriso esperto. Sono una generazione vitale e senza l’etichetta della terza età.


CARRI di 2° CATEGORIA


“Dammi un bacino!” di Priscilla Borri

Francesco Nuti, attore, regista, tra i più celebri del cinema italiano, è il protagonista della costruzione. Con i suoi film ha raccontato la comicità e l‘irriverenza di noi maledetti toscani. Istrionico, sentimentale e poetico ha portato in scena il mondo del biliardo con personaggi iconici, come lo Scuro e grandi attori, mettendo in luce le nostre fragilità e debolezze.

“Gli ultimi eroi dell’innocenza” di Fabrizio e Valentina Galli

I bambini sono l’ultima speranza per un futuro di Pace. Nelle Terre di mezzo, dove la Guerra, come un Male Oscuro, dilaga e distrugge, rimane accesa una piccola Luce, il co-raggio dei bambini, essa sarà la chiave per liberare la Pace prigioniera.

“E’ tardi è tardi è tardi” di Matteo Raciti

Nella frenetica società della performance non abbiamo mai tempo. Come nevrotici e stressati bianconigli dobbiamo stare sempre al passo degli altri, vincere ad ogni costo, avere successo, apparire. La costante insoddisfazione ci spinge verso obiettivi spesso ir-raggiungibili, senza conoscere le nostre più intime aspirazioni e ciò che ci rende davvero felici!

“What about us: che ne sarà di noi?” di Luciano Tomei e Antonino Croci

L‘incuria dell’uomo continua a stravolgere questo pianeta. La natura si sta ribellando e, come la gramigna, getterà radici forti inestirpabili e cercherà di avvolgere tutto quello che incontra. Saremo costretti a fuggire verso l’ignoto – prevedono i costruttori – portando con noi tutto quello che si può salvare.

MASCHERATE in GRUPPO

“Sogna ragazzo sogna” di Silvano Bianchi

La costruzione è un viaggio attraverso i tempi, un passaggio di valori tra genera-zioni ed un invito a preserva-re tutto quello che di bello c’è nel mondo e che rischia di sparire. E‘ un inno alla speranza e alla bellezza della vita. Un richiamo a coltivare e proteggere i sogni, illuminando il cammino del domani.

“L’estrema unzione” di Edoardo Ceragioli

La profonda crisi della sinistra parte dalla perdita di un’identità ideologica. I frutti di questa disfatta, osserva l‘autore, li ha raccolti la destra. Nella costruzione la Presidente Meloni è rappresentata nelle vesti di un prete che somministra l’estrema unzione ad una vecchia e decrepita sinistra, attaccata a quei simboli che oggi so-no stati “svuotati” del loro valore.

“Lo sciamano” di Stefano Di Giusto

“Ci sarà una nuova pandemia! Ancora più terribile! Mangerete farina di bacarozzi! Oscurerò il sole!”. Queste sono le ottimistiche previsioni del buon filantropo Bill Gates. Dite che porti male? No, tranquilli lui è: lo sciamano”, afferma il costruttore.

“Sulle ali dell’innocenza… plin plin” di Marzia Etna e Matteo Lamanuzzi

La farfalla è simbolo di rinascita e rigenerazione. E davanti una con-temporaneità fatta di guerre e violenza i bambini raffigurati nella costruzione, si trasformano in allegre farfalle che, con innocenza e purezza d’animo, fanno pipì sopra i potenti del mondo, sperando di cancellare in loro odio, rancore, rivalità e far nascere nuove farfalle libere.

“L’essenziale è invisibile agli occhi” di Vania Fornaciari e Roberto De Leo

La costruzione è un omaggio all’opera letteraria di Antoine de Saint-Exupéry, di cui quest’anno ricorre l’80° anniversario della morte. La mascherata è un invito a rivolgere uno sguardo infantile sul mondo, a ricordarsi che è ancora possibile leggere la realtà con gli oc-chi di bambino, che, crescendo, invece, ha represso la spontaneità e ha limitato le proprie emozioni.

“Come un sogno ad occhi aperti” di Michelangelo Francesconi

Il mondo è immerso in un oceano di violenza e dalle sue onde emergono grandi balene, simboli di guerre, povertà, inquinamento, delusione generazionale. In questo scenario apocalittico il celebre castello errante diventa magico rifugio di Howl e Sophie e del loro amore di coppia, che permette di vincere ogni difficoltà e sognare a occhi aperti.

“C’è qualcosa che non torna” di Giampiero Ghiselli

La costruzione è una satira sulla destra italiana al governo del Paese che, secondo l’autore, ha cambiato abiti, ma non le idee del passato. C’è qualcosa che non torna in questa sfilata. I tempi bui, si domanda il costruttore, sono veramente il passato o possono essere un prossimo futuro? C’è il rischio di perdere molti diritti civili che anni di lotta ci hanno fatto raggiungere, o no?

“The Beatles: Yellow Submarine” di Giacomo Marsili

Con “Yellow Submarine” i Beatles, l’iconica band che ha rivoluzionato la musica, ci incoraggiano a trovare gioia anche nelle situazioni più difficili e a condividerla con gli altri. Un messaggio sempre attuale per continuare una rivoluzione di colori, amore e felicità. Saliamo tutti a bordo del sottomarino giallo, quindi, approdato nel mondo psichedelico e pop del Carnevale di Viareggio per trascinare diverse generazioni in una festa collettiva nel segno della pace.

MASCHERE ISOLATE

“Cosa stiamo diventando” di Andrea Giulio Ciaramitaro

I nostri occhi sono sempre più voraci di immagini. La nostra voce fa fatica a farsi sentire. Le nostre orecchie sono in co-stante ascolto del rumore di fondo della società. E’ così che nasce un mostro: semplicemente noi, persi nella contemporaneità.

“Il sognatempo” di Sara Culli

Tic tac, tic tac, è questo ciò che sentiva il Cucù nel suo orologio, fino a che, stanco di quel meccanismo ripetitivo decise di fuggire alla ricerca di una libertà lontana. Sarebbe irragionevole per noi seguire il suo esempio e spiccare il volo?

“Il generale Mannaggia” di Simona Francesconi

Famiglie con due padri, scuole etero-genee, vicinato multietnico: che guazzabuglio infernale questo nuovo mondo! Povero generale, quanti mannaggia deve sbuffare! Ma insegniamogli ad amare. Perché l’amore è amore sempre che sia bianco, nero o verde.

“Scivolando tra le dita” di Alessandro Mattiello

Sveglia – lavori – dormi. E‘ la solita routine quotidiana della frenetica società di oggi. Il Pierrot, protagonista dell’opera, trova rifugio in uno spicchio di Luna, invitandoci a riscoprire il tempo per noi stessi, che altrimenti scivola via tra le dita.

“S.O.S. ZOO Il profumo della Libertà” di Raffaele Morvillo

Il tema dell’opera è la vita in cattività degli animali negli zoo. Gli orsi polari e gli altri animali sono tenuti in contesti ambientali e climatici molto diversi da quelli naturali. La costruzione vuole sensibilizzare sulla necessità di una vi-ta libera e dignitosa per questi animali.

“Presto che è tardi” di Lorenzo Paoli

Il mercante di ombre avanza senza sosta, portandosi dietro un carretto colmo di sciagure e paure, che rendono il presente sempre più oscuro. Ma non lasciamoci ingannare, esorta il costruttore, siamo ancora in tempo per evitare che il male prenda il sopravvento sulla ragione. Facciamo presto, però: la clessidra del mondo sta esaurendo le sue risorse.

“Morfeo e i sogni nel cassetto” di Edoardo Spinetti

Morfeo è il dio dei sogni, ma anche degli incubi. E quando capitano, al risveglio ci assalgono dubbi e domande. L’invito del costruttore è di non farci scoraggiare dai se e dai ma, ma di realizzare i nostri sogni nel cassetto.

“Love is all you need” di Alessandro Vanni

L’amore è tutto ciò di cui hai bisogno cantava John Lennon. Oggi è un principio quanto mai attuale. Per questo il costruttore immagina il mondo paci-fico, sognato da Lennon, germogliare sopra le bombe ed i leader del momento come spettatori della vera bel-lezza di una realtà senza violenza.

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