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domenica, Ottobre 6, 2024

C’era una volta la Bussola. Ornella Vanoni ha raccontato gli anni ruggenti della Versilia in un talk al Principe

“Se non cantavi alla Bussola non eri nessuno”. Ornella Vanoni ha raccontato gli anni magici della Versilia in un talk al Grand hotel Principe di Piemonte che è stato un evento da tutto esaurito. Ad organizzare l’appuntamento è stato Mario Bernardini – figlio di Sergio Bernardini che lanciò quel locale di Focette rimasto nel mito – col supporto della proprietà del Grand hotel. 

L’incontro – condotto da Concita De Gregorio – ha regalato gustosi aneddoti e momenti di spontanea ilarità grazie a Ornella Vanoni, brillante e ironica nella narrazione e accolta all’ingresso con un applauso scrosciante. 

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“Quando iniziai a esibirmi in Bussola – ha detto – ero un bruco strisciante con una paura folle, allora il medico mi disse di bere whisky e caffè e sul palco mi lasciavo andare. È’ stato il posto più importante dei miei inizi. Con Bernardini purtroppo non siamo mai diventati amici, forse non riuscivo a trasmettergli le mie cose. Era un flemmatico e lo sentivo arrivare dai passi. Non so cosa aveva sotto le suole”.

Poi il racconto della cena al Bussolotto con Catherine Deneuve e il marito Marcello Mastroianni che dopo cinque anni dalle nozze rivelò di non conoscere il francese e le lunghe lamentele di Fabrizio De Andrè “col tipico mugugno dei liguri” prima di salire sul palco. 

E l’argomento Mina: “Io e Mina eravamo diverse – ha sottolineato – . Alex Britti ha detto che Mina era una tromba mentre Ornella un soffio che ti sbatte al muro. Ero sua amica perché viveva a Milano, lei giocava a carte e si diceva addirittura che avesse vinto la Bussola col gioco. Oggi non ci sentiamo più. Era invidiata perché prendeva la villa in Versilia e si esibiva alla Bussola. Poi si diceva che lei sedeva con gente normale, io ai tavoli importanti. Era colpa mia se avevo amici importanti? Mina ha portato gioia nella musica mentre prima erano tristi”.

La Vanoni ha raccontato anche quel pianto sulla spalla di Bernardini quando Gino Paoli, sposato, la allontanò. “Lo amavo alla follia e quella sera ero disperata. I grandi amori non vanno lasciati e anche oggi frequento lui e la nuova moglie. Invece Strehler non mi ha mai perdonato il tradimento: io e lui eravamo come Pinocchio e Geppetto”.

Ecco un’analisi della musica di oggi: “Mi piacciono i rapper – ha detto la Vanoni – come Mahmood, Ghali e Marrakech. E’ uno stile che rappresenta il mondo veloce di oggi. Mina ha duettato con Blanco. A me forse Mahmood dedicherà una canzone quando sono morta. Invece i tormentoni sono tutti uguali: oggi si scarica la musica non si comprano i dischi. Ecco che tutto guadagnano con i tormentoni. Elodie e’ sottile e sempre elegante, sta facendo carriera pazzesca e bisognerebbe le scrivessero belle canzoni ma non cè più nessuno. Ultimo cantautore di un certo stile è Samuele Bersani”.

E in chiusura dell’incontro la Vanoni ha intonato ‘Tristezza per favore va via’. 

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