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mercoledì, Febbraio 5, 2025

Dalle “bambocciate” ai bozzetti del Carnevale: in mostra alla GAMC quattro secoli di satira illustrata

Sarà inaugurata venerdì 7 febbraio alle ore 16 la mostra “Secoli di satira. Dalle ‘bambocciate’ ai bozzetti del Carnevale, quattro secoli di satira illustrata”. L’esposizione, a cura di Roberta Martinelli e Walter Veltroni, resterà allestita fino all’11 maggio presso le sale della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “Lorenzo Viani” in piazza Mazzini a Viareggio.

La satira è sostanzialmente questo: osservare il mondo in modo critico, e raccontarlo mettendo in luce difetti, vizi e contraddizioni di individui, istituzioni o società. Un compito sociale che la satira ha assolto nei secoli e con forme espressive diverse. E che il Carnevale, quello di Viareggio in particolare, ha interpretato. La mostra svela e racconta la satira politica sui carri allegorici di Viareggio dagli anni Sessanta al Duemila. Un viaggio introdotto ed inquadrato da un percorso che contestualizza espressioni satiriche dal Seicento all’Ottocento.

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“Secoli di satira” si inquadra come nuova tappa nella valorizzazione storica, artistica e culturale del Carnevale di Viareggio. Un viaggio iniziato nel 2023 – 150° del Carnevale di Viareggio – con una prima grande mostra sulla storia del carro allegorico e delle maschere, dal Seicento al Novecento e che prosegue nel 2025 con questo nuovo approfondimento sui temi della satira.

1980 Silvano Avanzini bozzetto per il carro allegorico Fiat voluntas tua. Museo e Archivio Storico Fondazione Carnevale di Viareggio

I primi a salire sul carro furono Eisenhower, Krusciov, de Gaulle e Macmillan. Correva l’anno 1960 e Silvano Avanzini, geniale artista della cartapesta, ruppe ogni remora e caricaturò chi deteneva le sorti nel mondo, interpretando una forte esigenza di pace. L’anno successivo Arnaldo Galli, creativo mago della cartapesta, raffigurò Amintore Fanfani, capo del governo italiano, intento a trainare un carretto in cui svendeva disoccupati per pochi centesimi. Iniziavano così gli anni Sessanta al Carnevale di Viareggio. E una nuova generazione di artisti abbandonava la costruzione di carri scenografici e sognatori per attingere a piene mani dall’attualità dissacrando il potere e chi lo rappresentava. Da allora ci sono passati tutti: da Fanfani ad Andreotti, da Berlinguer a Moro, da Craxi a Spadolini, da Pertini a Berlusconi, oltre naturalmente ai leader delle grandi potenze mondiali.

Nel suo modo di raccontare la contemporaneità, attraverso l’allegorico, il grottesco, il satirico, l’umoristico, il Carnevale di Viareggio ha visto la satira, politica per lo più, come fil rouge delle scelte tematiche dei suoi artisti, in particolare dagli anni Sessanta. La mostra “Secoli di satira“ è un viaggio immersivo nella satira politica nel Carnevale di Viareggio proprio dagli anni Sessanta al Duemila.

Un percorso espositivo attraverso una selezione di bozzetti realizzati dagli artisti del Carnevale per i carri allegorici dedicati alla politica italiana. Valorizzando i materiali conservati all’Archivio Storico del Museo del Carnevale in Cittadella, la mostra focalizza la storia dell’interpretazione di grandi avvenimenti, temi e personaggi italiani che hanno fatto gli artisti. Plastici, sculture, elementi originali in cartapesta, documenti, filmati arricchiscono la mostra, offrendo molteplici letture. Ad introdurre ed inquadrare il fenomeno della satira e l’evoluzione dei suoi linguaggi è una sezione della mostra che racconta temi e modi di rappresentazione dalla metà del Seicento alla metà dell’Ottocento, attraverso una selezione di opere provenienti da Musei e collezioni private italiane.

In particolare i dipinti e le incisioni esposti in questa sezione introduttiva affrontano il tema della satira sociale attraverso le raffigurazioni grottesche di nani e animali del pittore Faustino Bocchi e di quella politica con le incisioni dell’artista inglese William Hogarth che stigmatizza con ferocia la corruzione politica dell’Inghilterra del Settecento fino ad arrivare ad una importante serie di stampe satiriche contro Napoleone e successivamente contro Garibaldi. Il Carnevale di Viareggio, nato nel 1873, si è dovuto fermare durante le due guerre mondiali (oltre che del conflitto coloniale in Etiopia del 1936). Ma è in particolare l’interruzione dal 1941 al 1945 che ha lasciato il segno di un vuoto significativo. Dal 1921 infatti, l’organizzazione della manifestazione si era fatta più stabile e concreta ed il Carnevale di Viareggio era diventato occasione di notorietà e attrazione.

1991 Arnaldo Galli bozzetto per il carro allegorico Al di là del muro. Museo e Archivio Storico Fondazione Carnevale di Viareggio

La mostra tenta di riannodare i fili della storia attraverso una serie inedita di bozzetti, realizzati dagli artisti di Viareggio di oggi, per immaginari carri allegorici sui fatti mondiali del quinquennio 1941-1945, ma con la libertà, la dissacrazione e il linguaggio satirico contemporanei.

Il catalogo della Mostra è edito da La Nave di Teseo.

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