Tipi da spiaggia – La commedia balneare nel cinema italiano dal 1930 ai giorni nostri è il titolo del libro, che verrà presentato domenica 9 luglio alle 18.00 nel Giardini dei lecci di Villa Bertelli a Forte dei Marmi nel quadro del cartellone della rassegna L’altra Villa. L’opera è stata scritta a quattro mani dai giornalisti Umberto Guidi e Chiara Sacchetti per le Edizioni L’Ancora. Gli autori saranno intervistati dal giornalista Enrico Salvadori.
Il libro analizza la produzione del cinema da spiaggia in Italia, che nei suoi esempi più riusciti illumina con precisione le trasformazioni sociali e antropologiche degli italiani. Dall’analisi del genere balneare emerge dunque un racconto per immagini, stereotipi e ‘tipi umani’ che può delineare uno spaccato del costume italiano. Un ‘come eravamo’ per capire meglio come siamo oggi.
Un vero e proprio genere cinematografico, che rievoca i momenti belli e spensierati dell’estate e delle ferie. Ma non c’è solo bellezza e profumo di vacanza nelle pellicole, che parlano di mare. C’è anche recitazione e un lavoro importante a livello autorale e di regia.
Questo genere cinematografico è molto più antico e deriva addirittura dalla nobile corrente del neorealismo. Il capostipite riconosciuto è Domenica d’agosto di Luciano Emmer (1950) che ha segnato i caratteri del film balneare tipico: coralità, descrizione attenta dei tipi umani, analisi delle differenze sociali.
Nei 100 film italiani da salvare troviamo anche altre commedie tipicamente balneari come La famiglia Passaguai (Aldo Fabrizi, 1951), La spiaggia (Alberto Lattuada, 1954), Leoni al sole (Vittorio Caprioli, 1961), Il sorpasso (Dino Risi, 1962).
I decenni di massimo sviluppo del cinema degli ombrelloni sono gli anni ’50 e ’60. Negli anni Ottanta il fenomeno di Sapore di mare dei fratelli Vanzina innesca il revival del genere, con la fioritura di molti “cloni” della saga balneare ambientata a Forte dei Marmi nel 1964. Negli anni ’90 bisogna ricordare Ferie d’agosto di Paolo Virzì. Il cinema degli ombrelloni continua anche dopo il 2000, tra riproposizioni del passato e più riusciti tentativi di rinnovamento, da parte di registi di valore come Daniele Luchetti, Giovanni Veronesi, Alessandro D’Alatri.
Il saggio è corredato dal capitolo ‘Codice balneare’, che analizza con leggerezza alcuni aspetti ricorrenti nei film da spiaggia: dal costume da bagno ai rapporti sociali, dall’automobile alle cosiddette vacanze intelligenti. Ingresso libero. Prenotazione 0584 787251