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venerdì, Novembre 22, 2024

Il “muro della Tenuta” è intoccabile oppure no? Occorre trovare una soluzione a una situazione pericolosa

Certamente siamo fautori, senza se e senza ma, non solo della conservazione e valorizzazione dei beni culturali, ma anche del restauro di quelli che ne hanno assoluto bisogno. Ma a volte ci troviamo davanti a situazioni che quanto meno lasciano interdetti, perché ridotti in condizioni tali da avere qualche dubbio sulla necessità di conservarli, appunto, come bene culturale. Soprattutto se ostacolano opere pubbliche che riteniamo indispensabili alla sicurezza del traffico stradale. Anche se nel caso di cui parleremo ci potrebbero essere situazioni alternative che in calce esporremo.

Nella fattispecie sono diversi anni che via dei Lecci non passa alla cronaca per incidenti mortali – l’ultima in ordine di tempo fu la diciassettenne Veronica Giunta – è sempre una strada che dall’ex-Sombrero alla scuola della Tenuta è di dimensioni talmente strette che, malgrado la cartellonistica  di velocità ridotta, viene percorsa in ambo i sensi a velocità spesso sostenuta. Malgrado questa pericolosità sempre latente si tratta di una strada che proprio in questo tratto è impossibile ampliare perché, da un lato, delimitata dal “Muro della Tenuta” (cioè dal muro in pietra che, appunto, chiude a monte la tenuta della Villa Borbone, oggi proprietà comunale) e, dall’altro, da caseggiati e proprietà private. Se a tutto questo viene aggiunta un’illuminazione notturna non adeguata (relativamente potenziata dopo la sopracitata morte) – la ragazza infatti venne investita nelle ore notturne a bordo del suo motorino – si vede bene che questa trafficatissima strada, che congiunge Viareggio e Torre del Lago, è da considerarsi ad alto rischio.

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Orbene, questo “Muro della Tenuta”, che nel frattempo è diventato “Muro semidiroccato”, benché considerato “storico” e quindi vincolato alla tutela delle “Belle Arti”, versa in uno stato conservativo di notevolissimo degrado e sorretti da una rete metallica, mentre diversi tratti non esistono più perché crollati nel corso dei decenni. Ebbene, anche dopo la morte di Veronica Giunta, che quanto meno rinfocolò la richiesta del suo spostamento per allargare la sede stradale, venne subito dichiarata la sua intoccabilità, quasi ci si trovasse di fronte ad un monumento di rara bellezza e di splendida qualità. Quando in effetti è soltanto un muro d’epoca il cui eventuale abbattimento non arrecherebbe nessun danno al ricchissimo patrimonio artistico e monumentale del nostro paese.

Ma ci sono anche altre considerazioni da fare, perché via dei Lecci al termine di questo “muro” diventa una specie di autostrada fino a Torre del Lago. Un’incongruenza che non si spiega se non nell’attendere l’abbattimento di di questa “opera d’arte” che sta cadendo a pezzi, a tratti – come si è detto – protetta da una rete metallica per impedirne la caduta, quando addirittura ne mancano altrettanti tratti perché caduti.  

Sull’intoccabilità di questo “muro” abbiamo soltanto espresso un nostro parere, e quindi opinabile come tutti i pareri, ma è fuori discussione che ci troviamo di fronte ad una situazione che non sappiamo come definire. Forse saremo dei visionari, ma una volta constatato che dalla parte della Tenuta Borbone il terreno è di proprietà comunale, è davvero un’utopia potervi tracciare il raddoppio fermo restando l’intoccabilità dei resti di questo muro che rimarrebbero come divisorio delle due corsie. Resti che nel caso andrebbero protetti con opportune difese, dato che si tratta di un’opera d’arte… intoccabile.

Mario Pellegrini

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