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lunedì, Novembre 25, 2024

Il Premio Catarsini va ad Ancona: l’opera vincitrice sarà esposta nel Museo tattile statale Omero

Istituito nel 1993 e riconosciuto museo statale nel 1999, il ‘Museo tattile statale Omero’ di Ancona è pensato per persone cieche e ipovedenti. Ed è proprio nel museo del capoluogo marchigiano che dal prossimo 20 ottobre sarà in mostra Nudo di schiena, l’opera vincitrice del XXII Premio Catarsini – organizzato annualmente dalla Fondazione Alfredo Catarsini 1899 -, realizzata da Francesco Di Lernia, studente dell’Istituto Don Lazzeri-Stagi di Pietrasanta e ispirata all’omonimo disegno su lastra di metallo di Alfredo Catarsini (cm 33×29, 1960 c.a.).

L’opera è la reinterpretazione dell’originale, ma resa tattilmente esplorabile proprio per un pubblico di ciechi e ipovedenti; l’opera fu premiata lo scorso maggio al Gran Teatro Giacomo Puccini di Torre del Lago con questa motivazione: “Per aver reso tridimensionale un disegno eseguito su lastra di metallo dando volume con grande abilità al corpo femminile visto di schiena e mettendo in evidenza i segni della lastra che simulano un panneggio. La stessa materia di supporto è poi evidenziata e nobilitata ricreando in alto una texture frastagliata che rivela la sua ruvidità”. 

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La cerimonia del “prestito” temporaneo dell’opera di Di Lernia al Museo Omero si svolgerà alla presenza dei responsabili dell’istituzione anconetana, di Elena Martinelli, Presidente della Fondazione Alfredo Catarsini 1899 e dello stesso autore, Francesco Di Lernia.

Da segnalare che l’opera è corredata da un testo descrittivo e da un codice QR con audio registrazione della descrizione adattata.

Questo il testo dell’audio-descrizione: “L’opera di Alfredo Catarsini che è stata rivisitata in chiave tridimensionale per farne esperienza tattile è intitolata Nudo di schiena, ed è un disegno degli anni ‘50 realizzato su lastra di metallo delle dimensioni di 33 x 29 cm. L’altorilievo in terracotta patinata con il colore del bronzo ramato, è delle stesse dimensioni dell’opera originale e ripropone la stessa identica figura dando però volume al corpo femminile che possiamo sentire attraversare diagonalmente lo spazio dal basso a sinistra procedendo verso l’alto a destra, restituendoci una figura che sembra essere appoggiata sul braccio destro. Partendo dal basso a sinistra, si possono percepire le forme marcate dei glutei e in scorcio una parte delle gambe accavallate dove quella di destra va a sparire al di sotto della gamba sinistra. Le forme della donna sono accentuate ad evidenziare la bellezza del corpo femminile. All’estremità di essa in alto a destra nell’angolo non è presente la testa bensì solo l’accenno della capigliatura. In basso a destra della figura troviamo dei solchi rialzati che ripropongono i segni scuri presenti sulla lastra, e che simulano un panneggio. Nel lato sinistro dell’altorilievo è stata ricreata sul piano una texture “frastagliata” per richiamare l’irregolarità della lastra di metallo, per questo motivo sull’altorilievo è stata realizzata una patinatura simil bronzo per riprendere le proprietà del metallo come lucentezza e ruvidità”.

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