Martedì 15 novembre alle ore 21, nella chiesa di San Paolino a Viareggio si concluderà la prima parte dell’iniziativa promossa dal parroco don Mauro Lucchesi sul tema “Dalla guerra santa alla guerra mai”. E non sarà una conclusione da poco perché con la suadente voce di Elisabetta Salvatori, verrà rievocato l’eccidio di Sant’Anna di Stazzema del 12 agosto 1944.
“L’occasione di questa proposta è nata nell’attuale contesto di guerra e dall’80° anniversario del primo bombardamento aereo sulla città, avvenuto il 1° novembre 1943 – ci ha detto don Mauro Lucchesi da noi interpellato – . Da qui la scelta non di una riflessione inter nos, ma aperta alla città per non dimenticare, in quanto passata la generazione che ha vissuto la guerra, si deve inequivocabilmente tornare a riproporla, ma come soluzione dei conflitti in atto. Questo se è vero, come è vero, che nella storia la media degli intervalli tra un conflitto e l’altro è stata di 30 anni”. Infatti questa attenzione alla città è stata valorizzata dal patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Viareggio e dalla fattiva collaborazione dell’Istituto Storico della Resistenza e dall’Associazione culturale “Terre di Viareggio”.
“Non si è quindi trattato di una celebrazione, ma come affermato dallo storico Morin – ha poi continuato il parroco – ci si è ispirati per il titolo dell’iniziativa alle lezioni di ottant’anni di storia che possono servirci ad affrontare il presente in tutta lucidità, a comprendere l’urgenza di lavorare per la pace, ed evitare la peggiore tragedia di una nuova guerra mondiale. E questa è stata la finalità degli incontri che hanno affrontato il tema con una pluralità di linguaggi”.
Infatti la ricostruzione storica del secondo conflitto mondiale e delle sue conseguenze sulla città è stata affidata al professor Stefano Bucciarelli dell’Istituto Storico della Resistenza e della realtà contemporanea, mentre l’attenzione al clima culturale in cui nascono e proliferano le guerre si è concretizzata con la visita guidata alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea nel Palazzo delle Muse dove è in corso la mostra “D’Annunzio e Viani, l’eterna inquietudine”. Il terzo dei quattro appuntamenti si è svolto, come il primo, nella sala dei locali parrocchiali di San Paolino, dove il teologo livornese don Stefano Barbieri, fra l’altro docente presso l’Istituto Teologico Interdiocesano di Pisa, ha tenuto un’interessantissima conferenza sulla presa di coscienza delle responsabilità personali nei confronti della guerra.
Ed eccoci all’ultimo appuntamento di quest’anno, cioè quello di mercoledì prossimo 15 novembre in cui, come si è detto, verrà rievocato uno dei più efferati eccidi perpetrati dal “flagello della svastica” proprio sul territorio versiliese, tanto più impressionante se si tiene conto dell’unità di luogo e di tempo. Nemmeno una mattinata per impedire che 560 innocenti non conoscessero il tramonto di quel giorno: Sant’Anna di Stazzema, appunto.
“Per quanto riguarda la seconda ‘tranche’ dell’iniziativa – ha infine concluso don Mauro Lucchesi – , posso anticipare che è prevista con l’inizio del nuovo anno, e in essa verranno affrontate le memorie lasciate dalla guerra nella gente di oggi. Fra le tante di sicuro la rinascita della città quasi tutta rasa al suolo. Questo analizzando il suo aspetto architettonico che purtroppo ancor oggi si presenta senza alcuna regola urbanistica. Senz’altro poi un incontro particolare sulla figura e l’opera dell’allora Arcivescovo Antonio Torrini che con la sua Chiesa si prodigò a suo rischio e pericolo per la salvezza di tante vite umane. Infine, attraverso vari interventi, verrà effettuata una sollecitazione sulla responsabilità personale dei costruttori di pace nella non facile situazione internazionale che stiamo vivendo”.
Mario Pellegrini