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venerdì, Novembre 22, 2024

La tradizione del marmo di Carrara raccontata da Paolo Nuti in un dipinto che sarà esposto a Dubai

Dal “bianco” di Carrara, che dall’alto guarda il mare, all’inimitabile arte scultorea di Michelangelo, fino al volo di un gabbiano cui metaforicamente è affidato il compito di diffondere nel mondo il valore del marmo e la straordinaria bellezza dei colpi scalpello, Paolo Nuti è riuscito a sintetizzare in modo mirabile la ricchezza naturale delle Alpi Apuane.
Questa la didascalia che apparirà in calce al dipinto che l’artista viareggino ha realizzato per conto di una società di Carrara che, appunto, esporrà a Dubai nel corso di un’esposizione internazionale.

Le cave di marmo che occupano lo sfondo, la testa del David di Michelangelo e il volo di un gabbiano a testimoniare la vicinanza del mare, ma anche come simbolo che tanto il prodotto delle Alpi Apuane quanto il genio michelangiolesco hanno fatto il giro del mondo. Questo il significato del dipinto che pubblichiamo la cui bellezza scenografica è fuori discussione, tanto più che verrà esposto in una parte dell’Asia dove i grattacieli hanno sostituito le tende dei beduini e le autostrade le carovaniere. Per questo è diventata centro mondiale di scambi commerciali internazionali, di calamita turistica per la contraddittorietà fra l’ambiente desertico e le innumerevoli costruzioni avveniristiche, per convegni scientifici e manifestazioni culturali, scientifiche e sportive.

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Ma come mai da Carrara hanno scelto proprio Paolo Nuti per farsi rappresentare nella loro più importante attività sia industriale che commerciale? E’ che è stato indicato come il più adatto a soddisfare le esigenze della società committente che, appunto, vuole intrattenere rapporti commerciali con Dubai ed emirati circostanti. Ecco così che dalla sua mente eclettica è uscita una figurazione che meglio di così non poteva dare un significato al rapporto che da tempo immemorabile fra l’estrazione e la lavorazione artistica e commerciale dell’oro bianco che, appunto, si estrae dal Sagro e dalle cave che insistono in questa particolare zona dei circa 60 chilometri delle Alpi Apuane che si estendono dal Monte Prana in provincia di Lucca alla Cresta Garnerone in provincia di Massa-Carrara.

Le Alpi Apuane infatti costituiscono un valore aggiunto alla geomorfologia della Toscana nord-occidentale, non solo perché sono molto più giovani della dorsale appenninica, ma anche e soprattutto perché di consistenza calcarea – da qui le cave di marmo – cui fa solo eccezione la parte superiore del Sumbra, che è di natura silicea – ecco la ragione della sua cima rotondeggiante – e quindi venuta alla luce prima del sottostante calcareo. Pertanto portare negli Emirati Arabi Uniti non solo uno “spaccato” pittorico delle pareti del Sagro, ma anche il volto di un capolavoro di Michelangelo in una zona desertica, è anche far conoscere in un ambiente all’opposto del nostro uno dei patrimoni italiani naturali più importanti, ma anche l’arte scultorea rinascimentale che dallo scalpello di Michelangelo e venuto fuori un inimitabile David, in cui raggiunge il vertice massimo dell’arte scultorea. E questo grazie a Paolo Nuti.

Mario Pellegrini

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