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venerdì, Novembre 22, 2024

La Uil Fpl: “Mancano Operatori Socio Sanitari, rischio tagli a turni e servizi”. L’Asl monitora la situazione

“Per trovare un Operatore Socio Sanitario in alcuni reparti di degenza dell’Azienda Usl Toscana Nord Ovest, e al ‘San Luca’ di Lucca in particolare, l’impressione è che si debba ormai fare quasi una caccia al tesoro: gli OSS mancano, la Regione Toscana non li assume a sufficienza con ricadute negative sull’Azienda sanitaria che, per coprire i turni con questo modello organizzativo, è costretta a… tagliarli”. A segnalare la situazione paradossale è la Uil Fpl di Lucca tramite Fausto Delli, il responsabile aziendale Versilia, sotto la cui lente di ingrandimento finiscono in particolare alcuni reparti, ai quali oggi viene applicata questa nuova modalità organizzativa.

“Si è dato inizio a questa pratica con la Medicina del presidio versiliese, seppur non ci sia stata ancora inviata alcuna informativa sindacale; ci risulta infatti, parlando con i lavoratori interessati del reparto, che l’Azienda abbia promosso riunioni specifiche, da cui sono emerse le ipotesi riorganizzative – prosegue Fausto Delli – . Di fatto, in Medicina ed altre Unità operative, sono allo studio una riduzione di un paio di unità di OSS come primo intervento e una riorganizzazione delle presenze sul turno H24 a seguire: invece di avere 2 operatori di questo profilo, per ogni turno ce ne dovrebbe essere uno solo; forse fino a giugno, poi temiamo che possa saltare pure quello. Se questo piano fosse attuato, sarebbe un enorme passo indietro rispetto all’attuale organizzazione e nell’assistenza ai pazienti”.

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“Questo piano – sottolinea ancora Delli – permetterebbe all’Azienda sanitaria di recuperare un buon numero di unità da spostare altrove, ma riteniamo opportuno che serva fare chiarezza in merito alle ripercussioni prima di tutto sulle degenze dell’area in questione e poi sugli stessi lavoratori, che rischiano di perdere l’indennità contrattualmente prevista, per una cifra che si aggira intorno a 100/150 euro al mese; senza dimenticare poi che, questo ‘taglio’, renderà più difficoltoso conciliare i tempi vita familiare/lavoro, almeno all’inizio. Era preventivato a giugno, ma, con la riduzione di un paio di unità già da maggio, la decisione sarebbe di fatto anticipata”.

“Il nodo chiave – continua il referente della Uil Fpl – è la carenza di OSS all’interno dell’ospedale, carenza che ad oggi mette in difficoltà tutto il presidio, dipartimento medico in primis; per dare una opportuna copertura di tutti i turni, l’Azienda è stata portata ad effettuare delle scelte per poter sfruttare al meglio una ‘coperta troppo corta’. Certamente non si può neppure continuare come fatto fino a oggi, con il raddoppio dei turni per il personale in servizio, ma neppure questa è la soluzione: servono assunzioni di OSS, e chiediamo alla Regione di autorizzarne in numero adeguato. Riteniamo infatti che non siano sufficienti tre nuovi OSS per tutta l’Asl Toscana nord ovest come prevede l’atto deliberativo dei giorni scorsi”.

Delli inoltre si dice preoccupato per “la possibilità che oltre alla medicina, le riorganizzazioni possano arrivare ad investire altri settori del presidio e altri profili; questo nell’assoluta incertezza temporale, dal momento che non si riesce a comprendere se questo abbia validità solo per il periodo estivo oppure se è una scelta strutturale, da cui temiamo non sia possibile tornare indietro. Non si può andare avanti così – conclude il sindacalista Uil Fpl – perché un’eventuale riorganizzazione oggi può riguardare il personale OSS e domani, forse, altri operatori; a pagarne le spese sono i lavoratori e i cittadini che rischiano di vedere progressivamente ridursi la qualità del servizio e la sanità pubblica conquistata nei decenni addietro”.

Da parte sua l’Azienda USL Toscana nord ovest aveva replicato nei giorni scorsi ad un intervento della stessa Uil in merito ad analoghe problematiche relative all’utilizzo degli operatori socio sanitari (OSS) all’interno dell’ospedale “San Luca” di Lucca, rassicurando circa la questione ed evidenziando che, “come avviene negli altri presidi e territori dell’Asl, la situazione che li riguarda è da tempo sotto attento monitoraggio e attenzione da parte della Direzione aziendale e del dipartimento delle Professioni infermieristiche e ostetriche, che, nelle more della sostituzione del turn-over richiesto, ha adottato varie soluzioni organizzative, sempre in linea con il rispetto dei carichi di lavoro previsti”. 

“La Direzione – proseguiva l’Asl – è infatti costantemente impegnata nel verificare ogni giorno le consistenze organiche nei diversi setting assistenziali, in maniera che la continuità dei servizi sia sempre garantita, tenendo conto sia della complessità assistenziale, sia della necessità di calibrare il corretto skill-mix infermieristico sulla base del personale a disposizione, ricorrendo ove necessario, agli istituti contrattuali disponibili, senza comunque mai scendere al di sotto dei contingenti minimi di personale previsti in caso di sciopero”.

“La Direzione – concludeva la replica dell’Asl – è consapevole di alcune problematiche presenti nell’ospedale lucchese, che in certi casi vengono amplificate da assenze medio-lunghe e anche da prescrizioni della medicina preventiva, che possono incidere sull’organizzazione complessiva delle attività assistenziali. Proprio per questo motivo – per contenere e limitare questo tipo di difficoltà – l’Azienda monitora attentamente e tiene aggiornati tutti i driver specifici di gestione. L’obiettivo è infatti quello di assicurare ai cittadini assistenza e cure efficaci, efficienti, sicure e di qualità, ma sempre nel rispetto del ruolo e della funzione del personale infermieristico, ostetrico e OSS, in un’ottica di bilanciamento delle esigenze degli operatori e della necessità di garantire la continuità dei servizi assistenziali”.

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