Fra il 29 e il 30 giugno 2009 – quattordici anni fa poco prima di mezzanotte – un irreale lampo rosso-arancio illuminò Viareggio dalle parti della stazione ferroviaria ed un boato che non sembrò aver fine la svegliò di soprassalto. Era esploso un carro merci che trasportava GPL e dall’immediato ad alcuni mesi di distanza ben trentadue furono le vittime, alcune senza accorgersene, altre dopo atroci sofferenze.
Fu una tragedia dai contorni apocalittici, imprevedibile e imprevista, le cui gravi responsabilità, purtroppo, sono ancora in mano ai giudici di un infinito processo che, forse, sta per finire. Tutto è dipeso dalla complessità della materia, dal rimpallo delle colpe, dalle rogatorie internazionali causate dalla proprietà dei carri, dalle revisioni e dalla manutenzione degli stessi e – non ultima – da elementi fissi che forse non avrebbero dovuto esserci lungo la massicciata. Resta comunque il fatto incontrovertibile delle trentadue vittime, degli innumerevoli feriti e soprattutto del dolore dei congiunti che hanno perduto i loro cari senza un perché.
A parte il cavalcaferrovia in ferro, presso il quale esplose il carro, e che è stato abbattuto, tutti gli altri danni materiali sono infatti stati riparati, comprese le case che per l’esplosione andarono distrutte dando così un nuovo volto alla nuova via Ponchielli che corre parallela alla ferrovia. Resta quindi soltanto il dolore che non potrà certo essere cancellato e che rimarrà per sempre nel cuore e nell’animo di chi ha perso i suoi cari, certamente per colpa di qualcuno.
Il problema della sicurezza nel trasporto delle merci pericolose è quindi un tema che deve essere ancora risolto, perché troppi ostacoli si frappongono alla sua risoluzione definitiva. E’ già stato messo a fuoco diverse volte, senza che per il momento siano stati fatti passi avanti per la costituzione di quel centro permanente che avrebbe dovuto portare ad una seria valutazione dei rischi sul trasporto, appunto, delle merci pericolose. Idee e proposte vennero già avanzate nel 2013, ma siamo nel 2023 e siamo sempre al punto di partenza. L’inesorabile trascorrere del tempo, infatti, allontana la tragedia di Viareggio da chi dovrebbe prendere decisioni appropriate, per cui è sintomatico che ogni anno il 29 giugno a Viareggio venga solennemente ricordato l’anniversario della tragedia con una cerimonia pubblica che a distanza di tempo è rimasta sempre la medesima; e cioè trentadue battiti di campana e trentadue nomi letti presso la casa dei ricordi dopo che il corteo dei partecipanti alla commemorazione avrà attraversato le vie della città.
Non possiamo quindi non dimenticare che nel corso della giornata, i macchinisti che guidano i treni in transito o che si fermano alla stazione FS, da quattordici anni ininterrottamente fischiano come memoria di una tragedia imprevedibile e di cui fra scadenza dei termini e ricorsi vari si è ancora in attesa delle condanne definitive. Va infine sottolineato che le fiamme scaturite dall’esplosione e che si sparsero in tutta la zona circostante al di qua ed al di là della ferrovia non entrarono nelle condutture di gas, altrimenti di Viareggio si sarebbe parlato a futura memoria.
Ed ecco l’ultima delusione per i familiari delle trentadue vittime. La Terza Sezione della Cassazione ha infatti calendarizzato per il prossimo 28 novembre la prima udienza del processo bis, senza ovviamente riguardare i reati di omicidio colposo, lesioni ed incendio perché caduti in prescrizione. In quella data il principale imputato Mauro Moretti – già condannato a cinque anni – avrà compiuto i fatidici 70 anni per cui, colpevole o innocente, non farà nemmeno un giorno di reclusione. Questo, infatti, è ciò che ha amareggiato, e non poco, coloro che in quel 29 luglio hanno perduto i loro cari.
Questo il programma delle celebrazioni in programma domani:
- alle 11 Santa Messa celebrata da Monsignor Michelangelo Giannotti presso il cimitero della Misericordia;
- alle 16 al Cinema Centrale dibattito “Il tempo la sta uccidendo” con l’ex Procuratore Generale Beniamino Deidda, l’ex Procuratore di Lucca Giuseppe Amodeo, il sostituto procuratore Salvatore Giannino, il perito della procura lucchese Paolo Toni e avvocati di parte civile; modera il dibattito la giornalista Donatella Francesconi;
- alle 20.30 il ritrovo presso la stazione di Viareggio e Camminata Civile per le strade della città:
- alle 23,40 il consueto rintocco della campanella con il ricordo delle 32 vittime.
Mario Pellegrini