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giovedì, Novembre 21, 2024

L’incompiuta Pucciniana debutta domani al 70° Festival

Una Turandot fino all’ultima nota per l’interpretazione della soprano Anna Pirozzi

Al Festival Puccini, dopo le rappresentazioni delle opere giovanili, Le Willis ed Edgar e di quelle che affermarono il genio Pucciniano Manon Lescaut,  La bohème e Tosca, va in scena (domani, sabato 3 agosto)  il nuovo allestimento dell’ultimo capolavoro del Maestro: Turandot.

“[…] Penso ora per ora, minuto per minuto a Turandot e tutta la musica scritta fino a ora mi pare una burletta e non mi piace più. Sarà buon segno? Io credo di sì”. Così Puccini scriveva al suo librettista Giuseppe Adami

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La nuova Turandot  dell’edizione n° 70 del Festival Puccini porta la firma di Pier Luigi Pizzi che propone   per l’opera che il Maestro non riuscì a finire un allestimento dal punto di vista figurativo altamente evocativo e  simbolico, caratterizzato da essenzialità di forme esaltate da costumi dagli accesi cromatismi  eseguita in una versione inconsueta: la bacchetta del direttore d’orchestra Renato  Palumbo si fermerà proprio dove si arrestò la penna di Puccini prima di morire   “la proporremo –  afferma infatti il regista e direttore artistico Pizzi -, nella versione che trova un termine insormontabile nella morte che spegne Puccini nella vita reale e si porta via Liù sulla scena. Credo che Puccini, giunto alla morte di Liù, sapesse di aver detto con la sua musica tutto quanto c’era da esprimere. Parrebbe che il destino, sotto questo profilo, abbia assecondato il compositore”.

L’incompiuta avrà interprete straordinaria nel ruolo del titolo il soprano Anna Pirozzi una delle più importanti voci italiane, grande protagonista del repertorio  pucciniano: superlative le sue interpretazioni diManon, Tosca, Turandot, Suor Angelica, Giorgetta, Cio Cio San,  Minnie e Turandot. Per Anna Pirozzi  che di Puccini dicevocalmente non è difficile, ma è l’interpretazione che deve emergere” sarà la sua prima volta, desiderata, sul palcoscenico del Gran Teatro all’aperto. Alla signora Pirozzi sarà consegnato il 55° Premio Puccini.  

Sul podio dell’Orchestra del Festival Puccini la bacchetta di un direttore di solida esperienza, anche per Renato Palumbo sarà la prima volta al Festival Puccini. Turandot afferma Palumbo “È un’opera dall’impronta mitteleuropea, per com’è costruita, per il gusto timbrico molto ricercato, per le atmosfere che è capace di evocare. Puccini aveva la grande dote di arrivare diritto al cuore delle persone, e lo faceva con una scrittura orchestrale che ogni volta m’impressiona. Qui, rispetto ad altre opere di Puccini, la parte del coro riveste poi un’importanza fondamentale, ed è tutt’uno con l’orchestra e i cantanti. Un’opera voluta, ricercata, anche se purtroppo non portata a termine”.

Fu infatti  la diagnosi di un tumore alla gola a non lasciargli scampo, nonostante la  corsa a Bruxelles per essere sottoposto ad un intervento chirurgico all’avanguardia.  Purtroppo 100 anni fa  il 29 novembre 1924 Giacomo Puccini si spegne.

La sua ultima opera, debutterà al Teatro alla Scala solo il 25 aprile 1926. Quella sera Turandot si impone trionfalmente fino all’uscita delle spoglie di Liù; in quel momento il direttore d’orchestra, Arturo Toscanini, amico fidato di Giacomo Puccini, poggiò la bacchetta sul leggio dicendo: “Qui finisce l’opera, perché a questo punto il Maestro è morto”. A 98 anni da quella storica sera, il pubblico del 70° Festival Puccini di Torre del Lago potrà rivivere la stessa emozione.

La nuova produzione di Turandot  del 70° Festival Puccini avrà interpreti nel ruolo della  Principessa di gelo  Anna Pirozzi,  mentre a vestire i panni del Principe Ignoto (Calaf) torna sul palco del Festival Puccini di Torre del Lago l’acclamatissimo Amadi Lagha. Chunxi Hu debutta a Torre del Lago nel ruolo della schiava innamorata Liù mentre i tre mandarini Ping, Pang e Pong verranno interpretati rispettivamente da Pietro Spagnoli, Saverio Pugliese e Luigi Morassi. Danilo Pastore sarà l’Imperatore Altoum e Andrea Concetti Timur. Un mandarino sarà Pietro Spagnoli, le ancelle Greta Buonamici e Maria Salvini . Le coreografie sono di Gheorghe Iancu, il disegno luci di Massimo Gasparon e il disegno video di Matteo Letizi.

Il Coro del Festival Puccini è diretto da Roberto Ardigò e il Coro delle Voci bianche da Chiara Mariani.

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