E’ in corso all’ospedale “Versilia” uno studio, finanziato dalla Regione Toscana, sugli effetti sulle funzioni cognitive di una pregressa infezione da Covid 19.
“Si tratta – evidenzia il responsabile dello studio, il dottor Federico Posteraro, direttore della Riabilitazione – di effetti a distanza comunemente conosciuti come nebbia cognitiva che si traducono in un affaticamento ed una riduzione delle performance intellettive di persone che sono andate incontro ad una malattia da Covid 19”.
Obiettivo dello studio è quello di valutare se e quali delle funzioni cognitive sono deficitarie e proporre eventuali soluzioni di trattamento.
La ricerca si svolge in collaborazione con il dottor Francesco Lombardo della Fondazione Monasterio, sede in cui vengono effettuati esami di risonanza magnetica funzionale che mostrano vedere quali aree del cervello funzionano in alcune condizioni. Altro partner prestigioso è la Scuola Sant’Anna di Pisa, che ha avuto il compito di adattare una tecnologia robotica per la riabilitazione delle funzioni cognitive.
Il protocollo è un impegnativo, in quanto prevede una valutazione globale delle funzioni cognitive, un primo esame di risonanza magnetica, un trattamento riabilitativo di 4 settimane (tre volte la settimana) da effettuarsi in ambulatorio all’ospedale “Versilia” e poi una seconda risonanza magnetica.
L’iniziativa è però di grande rilevanza dal punto di visto scientifico e clinico: “A distanza di alcuni anni – prosegue Posteraro – dovremmo essere in grado di capire l’entità del fenomeno, di valutare cosa succede nel funzionamento del cervello dopo un infezione da Covid 19 e anche l’eventuale efficacia di un trattamento riabilitativo”.
Il progetto ha ricevuto una proroga da parte della Regione Toscana ed andrà quindi avanti ancora per diversi mesi.
Chi fosse disponibile ed interessato a partecipare può inviare una mail all’indirizzo federico.posteraro@uslnordovest.toscana.it indicando la sua residenza e lasciando un recapito telefonico.
Per partecipare è necessario avere un’età inferiore a 70 anni di età ma soprattutto non aver accusato alcun problema di tipo neuropsichiatrico prima dell’evento pandemico e “avere l’impressione che, dopo la malattia da Covid 19, sul piano cognitivo le cose non siano più come prima”.
Grazie al finanziamento della Regione Toscana, la partecipazione allo studio è del tutto gratuita.