Riceviamo e pubblichiamo un intervento dell’esperto di finanza Alberto Bruschini sul problema della stagionalità del lavoro in Versilia.
La Versilia, al pari di molte località turistiche, sta riscontrando grandi difficoltà nel reperire personale, per la stagione primavera/estate, mentre si registra un incremento delle prenotazioni alberghiere e di affitto temporaneo di immobili.
Il problema della stagionalità si ingigantisce ogni anno che passa, non solo in Italia, per una pluralità di concause, sia di ordine generale che specifiche. Questo fenomeno non era emerso fino a che queste esigenze sono state coperte dai componenti delle famiglie della prima e seconda generazione.
Ogni stagione che passa, via via che le generazioni invecchiano e si riduce il numero delle nascite, questo problema cresce, instillando grosse problematiche nei gestori delle attività stagionali.
I giovani in particolare hanno preso atto, in specie dopo il lockdown e la chiusura delle attività per il Covid, dell’impegno che questo tipo di lavoro richiede, sia in termini di orario giornaliero che nei week end.
La retribuzione percepita, poi, non è elevata e comunque insufficiente per consentire ad una famiglia di trascorrere una vita normale nei sei mesi non coperti dalla stagionalità. Bisognerebbe, invece, che ci fosse l’opportunità di poter lavorare anche nel periodo della non stagionalità. Cosa quasi impossibile nelle località a vocazione turistica di vecchio conio.
Una parte di questa carenza potrebbe essere soddisfatta con l’apertura di flussi migratori dedicati. Questione difficile da ottenere, considerata l’esperienza delle istanze per la ricerca di immigrati da impiegare prevalentemente in agricoltura. In un’ora di click, le richieste hanno triplicato il numero delle 88 mila unità fissato dal decreto flussi.
La carenza di bagnini, di personale per ristoranti e alberghi non può però essere coperta da immigrati che parlano a fatica la nostra lingua e che non abbiano un minimo di professionalità.
Gli imprenditori stagionali, che vivono questo problema, dovrebbe porre con forza la questione al Governo e alle Regioni interessate perché fosse realizzato un flusso migratorio dedicato. Si tratterebbe di creare apposite strutture (pubblico-privato) nel nostro paese o in quelli di origine che permettano di formare immigrati da impegnare con profitto, fornendogli alloggi convenzionati.
In questo modo si potrebbe risolvere il fenomeno crescente della mancanza di mano d’opera. Rimane tuttavia aperto la questione delle stagioni troppo corte che fanno perdere a queste località quella pregnanza, tipica di un turismo che aveva un’altra tendenza.
I quattro comuni simbolo della Versilia (Viareggio, Camaiore, Pietrasanta e Forte dei Marmi), per rompere questo circuito, dovrebbero ragionare da area metropolitana. Di conseguenza si renderebbe necessario che fosse realizzata una grande struttura polivalente, utilizzabile d’estate e d’inverno, che faccia uscire questo territorio dalla stagionalità, in modo da impegnare gli operatori e il personale per tutto l’anno.
Un’opera di tale natura consentirebbe da un lato di svolgere eventi attrattivi, nazionali e internazionali, quali: mostre di vario genere, fiere di nicchia, concerti di musica leggera e classica, congressi e convegni, recital, proiezioni cinematografiche, manifestazioni sportive etc e dall’altro renderebbe viva la moltitudine di immobili di privati che in tutto l’area è grasso che cola se vengono utilizzati per più di 90 giorni non continuativi.
Le risorse e gli strumenti finanziarie per realizzare un’opera di tale portata in un luogo ameno come la Versilia non mancano. Va rispolverata quella volontà del fare che superi l’individualismo comunardo e degli operatori economici, che è stata la forza propulsiva nella realizzazione di questa magnifica parte del litorale italiano.
Alberto Bruschini