Nella sala dell’oratorio di San Paolino a Viareggio, ha avuto inizio nel migliore dei modi il ciclo di conferenze su “Di guerra in guerra”, organizzato dal “Gruppo culturale” della parrocchia in occasione del primo bombardamento della città, avvenuto il 1° novembre 1943, quindi nell’80° del disastroso avvenimento. Con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale e con la collaborazione dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Associazione “Terre di Viareggio” l’iniziativa, coordinata dal parroco don Mauro Lucchesi, non poteva avere un migliore riscontro, constatata l’attualità dell’argomento. Non a caso, quindi, è stato invitato ad aprire i primi quattro eventi di questa iniziativa il professor Stefano Bucciarelli, presidente emerito dell’Istituto Storico della Resistenza nonché insegnante di storia e filosofia al Liceo Classico “Carducci” della città.
Presentato all’uditorio che gremiva la sala da don Mauro Lucchesi, il relatore ha iniziato con un ampio ed approfondito excursus sulle origini e le conseguenze disastrose della seconda guerra mondiale, soprattutto sulla popolazione civile i cui morti furono certamente superiori a quelli delle truppe belligeranti. Per poi passare alla situazione di Viareggio e della Versilia sotto l’occupazione delle truppe tedesche con conseguente posa di mine lungo l’arenile per ostacolare un eventuale sbarco degli alleati, tanto più che poco a nord a qui partiva la “Linea Gotica” che nelle intenzioni avrebbe dovuto fermare l’avanzata degli alleati verso il nord Italia. Nel frattempo un’ordinanza dell’ allora commissario prefettizio aveva imposto l’evacuazione di tutta la popolazione, per cui quando il 1° novembre avvenne il 1° bombardamento di Viareggio, la città era quasi del tutto deserta per cui la stragrande maggioranza dei morti di questo e di quelli successivi fu dovuta allo sventurato transito di un treno colpito in pieno dalle bombe.
Presentando poi una cartina in cui vengono segnalati tutti gli eccidi perpetrati dai tedeschi sull’Appennino Tosco-emiliano, se sono quelli di Marzabotto e di Sant’Anna di Stazzema quelli più efferati, è un vero e proprio stillicidio che ha insanguinato il territorio. Infine uno sguardo alla Resistenza in Versilia e nella Lucchesia, con particolare riferimento al sangue versato dal clero sul territorio provinciale, mentre l’ingresso delle truppe alleate avvenne nel più assoluto silenzio per l’assenza della popolazione, rifugiatasi sui monti della Versilia e in Garfagnana. L’importante comunque è stato lo scambio di vedute fra il pubblico presente e il prof. Bucciarelli alla fine della relazione.
Dopo la visita guidata dall’architetto Paolo Riani alla mostra “D’Annunzio e Viani l’eterna inquietudine” presso la GAMC nel Palazzo delle Muse di giovedì 5 ottobre alle ore 18, il 12 ottobre sempre alle ore 18 nella sala dell’Oratorio don Simone Barbieri parlerà sul tema “Dalla guerra santa alla guerra mai: il cammino della Chiesa sulla guerra”. Questa prima “trance” dell’iniziativa verrà conclusa con lo spettacolo che Elisabetta Salvatori terrà nella chiesa di San Paolino alle ore 21: cioè “Scalpiccii sotto i platani” improntato sull’eccidio di Sant’Anna di Stazzema. La seconda avverrà infatti nel mese di gennaio dell’anno prossimo in cui verranno trattati questi argomenti: “La memoria della guerra nelle testimonianze dei protagonisti”, “La rinascita architettonica della città”, “Le guerre in atto” e “La responsabilità personale davanti alla guerra e alla violenza”.
Mario Pellegrini