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lunedì, Novembre 25, 2024

Premiate cinque imprese centenarie di Viareggio. Ora si possono fregiare del marchio di Impresa Storica d’Italia

Sono cinque le imprese centenarie viareggine che questa mattina (ndr 11 gennaio) hanno ricevuto dal presidente dalla Camera di commercio della Toscana Nord-Ovest, Valter Tamburini, e dal Sindaco del Comune di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro, l’attestato di iscrizione al Registro nazionale delle imprese Storiche e che si possono insignire del marchio Impresa Storica d’Italia.

Le imprese che hanno raggiunto questo traguardo sono:

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  • Bagno Firenze Sas, Viareggio (esercizio dell’attività dal 1920) – insegna Bagno Firenze
  • Bagno Lelia di Guardi Boris & C. Sas, Viareggio (esercizio dell’attività dal 1922) – insegna Bagno Lelia
  • Eredi di Barsella Raffaello fu Felice di Barsella& C. S.n.c., Viareggio (esercizio dell’attività dal 1900) – insegna Bagno Raffaello
  • Eredi Quilghini I. Snc, Viareggio (esercizio dell’attività dal 1860)– insegna Bagno Quilghini
  • Birindelli Tina & C. S.n.c., Viareggio (esercizio dell’attività dal 1870) – insegna Bagno Danilo

“Con questa cerimonia vogliamo celebrare cinque stabilimenti balneari che hanno ottenuto un posto nel Registro Nazionale delle imprese storiche italiane – ha spiegato Valter Tamburini, presidente della Camera di commercio della Toscana Nord-Ovest – . Questi ‘bagni’ sono molto più di semplici imprese: rappresentano infatti il lavoro, le storie e i valori tramandati di generazione in generazione. Grazie al loro impegno, hanno contribuito non solo all’economia di Viareggio, ma hanno reso speciale l’intera costa tirrenica, diventando punti di riferimento che vanno ben oltre i confini locali.”

Il Registro Nazionale delle Imprese Storiche è stato istituito nel 2011 da Unioncamere in collaborazione con le Camere di Commercio e con il coordinamento scientifico del Centro per la cultura d’impresa, in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, con lo scopo di premiare le imprese storiche che hanno saputo trasmettere alle generazioni successive il loro inestimabile patrimonio di competenze e conoscenze, nonché i valori fondanti del “fare impresa”.Ad oggi sono oltre 2.450 le imprese italiane che possono fregiarsi di un’attività secolare, documentate nel Registro.

Queste cinque imprese si sono aggiunte alle imprese del territorio della Camera di commercio della Toscana Nord-Ovest, già presenti nel Registro delle Imprese storiche, che nel dettaglio sono 54 nel territorio di Lucca, 16 nel territorio di Massa Carrara e 25 nel territorio di Pisa.

Un traguardo, quello celebrato stamani nel corso della cerimonia non solo per queste imprese, ma anche per la straordinaria eredità che rappresentano per la città di Viareggio, una delle capitali storiche del turismobalneare italiano. Infatti anni di impegno e dedizione, essi hanno contribuito arendere questa città una destinazione ambita per le vacanze estive, garantendo servizi dieccellenza e preservando la tradizione dell’ospitalità toscana.

Profilo storico delle imprese centenarie (fonte: Registro imprese storiche)

Bagno Firenze Sas, Viareggio (1920) – insegna Bagno Firenze – Lo stabilimento balneare sembra essere stato costruito, tra i primi, sulla Terrazza della Repubblica a Viareggio, intorno al 1920 (anche se la dichiarazione ufficiale di avvio attività risulta del 1922). Il primo proprietario fu Giuseppe Cerri a cui subentrò nel 1921 Flavio Cerri. Il bagno nel 1927 venne parzialmente ristrutturato. A partire dagli anni Cinquanta le successioni nella proprietà e nei cambiamenti di ragione sociale si possono così riassumere: Mario Cerri fu Angelo avviò la sua attività nel 1954, gli subentrò una decina di anni dopo (1967) una ditta individuale denominata “Valori Maria Gloria nei Cerri” fino ai primi anni Ottanta. Infatti nel 1982 la ragione sociale divenne “Bagno Firenze di Pollastrini – S.N.C.”, nel 1996 Bagno Firenze di Quiriconi Marco Luca & C. S.N.C., un anno dopo “Bagno Firenze di Quiriconi Marco, Barsottelli Gionata & C. S.A.S. e infine dal 21 aprile 2021 Bagno Firenze Di Coppolella Roberta & C. S.A.S. (attuale ragione sociale).

Bagno Lelia di Guardi Boris & C. Sas, Viareggio (1922) – insegna Bagno Lelia – Il Bagno Lelia fu fondato nel 1922 come affitto di camerini (spogliatoi) sulla spiaggia di Viareggio per la stagione estiva. All’epoca il proprietario era Eugenio Biancalana, marinaio e palombaro, insignito dal Re d’Italia per i suoi meriti di guerra. Nel 1943 l’impresa passò da Eugenio Biancalana al cognato Alberto Nieri di Viareggio e nel 1967 alla figlia Aurelia Nieri detta “Lelia” che condusse l’attività con il marito Boris Guardi con grande impegno e passione. Nel 1985 il Bagno Lelia passò proprio a Boris Guardi e ai figli Carlo Enrico e Alberto diventando un punto di riferimento per i turisti e i villeggianti che cercano una vacanza al mare di alta qualità, grazie alla vasta gamma di servizi offerti. Dal 2003 conduce il bagno Pietro Guardi, figlio di Carlo Enrico. La gestione nella stessa famiglia ha permesso al Bagno Lelia una continuità operativa nel corso dei decenni, durante i quali l’impresa ha affrontato diverse sfide, tra cui le due guerre mondiali, la crisi economica del dopoguerra e i recenti sconvolgimenti pandemici. Oggi il Bagno Lelia è uno stabilimento moderno ma è anche sede distaccata di Stato Civile del Comune di Viareggio, luogo dove è possibile celebrare matrimoni direttamente sul mare. La sua storia centenaria è un omaggio alla dedizione e all’impegno della famiglia Nieri e della famiglia Guardi.

Eredi di Barsella Raffaello fu Felice di Barsella& C. S.n.c., Viareggio (1900) – insegna Bagno Raffaello – L’attività di rivendita di vino al dettaglio e bagno pubblico venne avviata il 15 maggio 1900 con la denominazione di Barsella Raffaello q. Felice nella persona di Raffaello Barsella. Era a Viareggio in via Marconi. Alla morte del fondatore subentrò con la creazione di una nuova società la figlia, Raffaella Barsella il 15 dicembre 1935: si trattava di una società di fatto denominata Eredi di Barsella Raffaello fu Felice. Solo nel 1984 i signori Raffaello Barsella, Dese Barsella, Luciano Barsella, Mario Barsella e Gemma Barsella, eredi di Raffaello Barsella, regolarizzarono la società di fatto dandole la forma di una società in nome collettivo con la ragione sociale Eredi di Barsella Raffaello fu Felice di Barsella e C. Snc con sede in Viareggio, Via Barellai n. 1 presso lo stabilimento balneare Raffaello. Nello stesso anno, 1984, Luciano donò ai propri figli Raffaello e Alessandro la nuda proprietà con riserva di usufrutto generale vitalizio della propria quota. Gli stessi sono diventati pieni proprietari nel 1986 a causa della morte del padre. Nel 1995 è deceduto Mario lasciando eredi Alba Tizzoni e Paolo Barsella. E ancora nel 1998 è deceduta Raffaella lasciando erede testamentario Emiliana Bonanni. Nel 2001 il socio Raffaello ha donato al proprio figlio Daniele la piena proprietà della propria quota, mentre il socio Alessandro ha donato la nuda proprietà della sua quota al proprio figlio Gabriele Nazareno riservandosi per sé l’usufrutto. Nel 2012 è deceduta Alba lasciando erede il proprio figlio Paolo Barsella e nel 2014 sono morte sia Gemma lasciando erede il proprio figlio Paolo Giovanni Flurio, sia Dese lasciando erede il proprio figlio Paolo Baroni. Nel 2017 Emiliana Bonanni ha donato in conto di legittima una frazione della propria quota alle figlie Paola, Laura e Silvia Baroni. Attualmente la società in nome collettivo con la ragione sociale Eredi di Barsella Raffaello fu Felice di Barsella e C. S.n.c. prosegue l’attività di famiglia: sono soci Alessandro, Gabriele Nazareno, Daniele, Paolo Barsella, Paolo Laura, Silvia e Paola Baroni, Emiliana Bonanni, Paolo Giovanni Flurio.

Eredi Quilghini I. Snc, Viareggio (1860) – insegna Bagno Quilghini- Il Bagno Quilghini, nato nel 1860, è uno degli stabilimenti balneari storici di Viareggio. Il primo concessionario per l’attività balenare fu Giovanni Maria Quilghini che lasciò ai figli Anastasio Isidoro e Rodolfo l’eredità del Bagno. Questi decisero di dividersi la concessione – all’epoca lo stabilimento era costituito dall’odierno Quilghini e da metà dell’attuale Bagno Italia – giocandoselo a sorte: chi dei due avesse estratto il numero della tombola più alto avrebbe deciso quale parte del Bagno tenersi. Isidoro, il primo a provarci, estrasse subito il numero 90 e decise di tenere la parte con lo sbocco verso la traversa a mare: ed è qui che ancora insiste il Bagno Quilghini. L’altra parte, quella di Rodolfo, fu in seguito venduta da sua figlia Manola. Il Bagno Quilghini venne pertanto tramandato di padre in figlia. Isidoro lo lasciò a Ida che però, non sposata e senza figli, decise di venderlo al nipote Trento Libero cresciuto proprio lì sul mare assieme alla zia paterna dopo la prematura scomparsa del padre Demore, fratello di Ida e capitano marittimo. La famiglia Quilghini gestisce da generazioni con continuità questo stabilimento dal momento della sua apertura. Attualmente vi lavorano Lina Quilghini, figlia di Trento Libero, e Gaia BuonriposiQuilghini, figlia di Lina.

Birindelli Tina & C. S.n.c., Viareggio (1870) –insegna Bagno Danilo – La concessione all’attività dello storico stabilimento balneare risale al 1870 e si è tramandata all’interno della famiglia Falorni-Birindelli. Cinque sono le generazioni che si sono succedute: Gioacchino Falorni (1870), Amedeo Falorni (1885), Assunta Falorni e Carlo Birindelli (1920), Danilo e Amedeo Birindelli (1973), Grazia e Tina Birindelli (1983). Le origini dello stabilimento si fanno risalire al 1870 quando questo venne concesso come area, senza manufatti, a Gioacchino Falorni quale ricompensa per avere aiutato le autorità di allora a catturare due banditi che si erano rifugiati nel Padule di Viareggio. Sembra che Gioacchino avesse potuto scegliere tra la concessione per una rivendita di “Sali e Tabacchi” e un’area di arenile. Il Falorni scelse appunto l’arenile sul quale organizzò il Bagno. La prima costruzione fu in legno sulla presella e risale alle origini (1870) ma un incendio nel 1885 ne distrusse la struttura portante che fu ricostruita dal figlio di Gioacchino, Amedeo Falorni. Lo stabilimento fu così caratterizzato da una struttura liberty sull’esterno della passeggiata di Viareggio: il suo nome era Bagno Amedeo. Qualche anno più tardi Amedeo intestò il Bagno alla figlia. Assunta si sposò con Carlo Birindelli e insieme ebbero due figli. Un altro incendio di notevoli proporzioni nel 1917 distrusse gran parte delle strutture in legno della passeggiata: lo stabilimento fu ricostruito ancora una volta, ma in muratura, ad opera di Carlo Birindelli. Alla morte della moglie Assunta nel 1972 il testamento stabilì l’assegnazione dello stabilimento balneare ai figli, Danilo e Amedeo Birindelli. Fu così che a Danilo Birindelli andò l’ala di levante e ad Amedeo l’ala di ponente.  In seguito al decesso di Danilo subentrano le figlie Grazia e Tina Birindelli, alle quali venne intestata la concessione demaniale (1983). Nei decenni pertanto l’eredità di quello che era stato un unico stabilimento passò ai due “rami” della famiglia originaria: il Bagno Danilo nell’ala di levante, di proprietà di Grazia e Tina Birindelli, e il Bagno Amedeo nell’ala di ponente, di proprietà di Iole, Perla, Teti Birindelli. Queste ultime hanno recentemente venduto (2020) al sig. Carlo Chesi l’attuale concessionario dell’ala di ponente. Le eredi del fondatore, Gioacchino Falorni, sono invece le attuali intestatarie dell’attività con denominazione Birindelli Tina & C. S.n.c. ovvero Grazia e Tina Birindelli.

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