Nato nel 2002 per tenere viva la memoria dell’artista viareggino Alfredo Catarsini, che aveva a cuore la passione per l’arte dei suoi allievi, il Premio Catarsini quest’anno giunge alla XXII edizione e per la prima volta sarà dedicato ai portatori di disabilità visive.
Infatti stavolta il Premio è riservato agli studenti maggiorenni dei licei artistici e degli istituti superiori della Toscana che, con libertà di tecnica e di interpretazione, produrranno un elaborato reinterpretando un’opera pittorica di Alfredo Catarsini e rendendola fruibile alle persone cieche e ipovedenti.
Il XXII Premio Catarsini è stato presentato questa mattina nella Sala del Consiglio Regionale della Toscana, a Firenze, alla presenza di Antonio Mazzeo (Presidente del Consiglio Regionale della Toscana), di Elena Martinelli (Presidente della Fondazione Alfredo Catarsini 1899), di Stefano Casciu (Direttore Regionale Musei della Toscana), di Cristina Acidini (Presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno) e di Massimo Diodati (Presidente Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti della Regione Toscana).
Una questione di “tiflologia”
Partendo dall’esperienza del Laboratorio Esperienziale destinato ai portatori di disabilità visiva, allestito a Villa Bertelli di Forte dei Marmi (LU) dove è possibile la lettura tattile su alto rilievo scultoreo e su disegni in rilievo, tratti da opere di Alfredo Catarsini, ecco l’idea di “inventare” altre soluzioni didattiche grazie alla tiflologia, scienza che studia le condizioni e le problematiche delle persone con disabilità visiva (ciechi e ipovedenti), al fine di indicare soluzioni per attuare la loro piena integrazione sociale e culturale.
Per questo la Fondazione Alfredo Catarsini 1899 per il 2024 propone ai giovani studenti d’arte della Toscana la sfida che, partendo dall’analisi del problema e con l’aiuto degli insegnanti e degli stessi ciechi e ipovedenti delle sezioni provinciali, li porterà a realizzare un’opera da leggere tattilmente con la tecnica che riterranno efficace per arrivare allo scopo previsto, reinterpretando una delle opere di Catarsini proposte.
Gli elaborati così ottenuti, frutto della loro sensibilità e fantasia, ma anche della conoscenza e dell’approfondimento del problema dell’inserimento delle persone con disabilità visiva all’interno di una collettività, saranno utilizzati per allestire laboratori e contribuire al processo di socializzazione che, per i ciechi e gli ipovedenti, passa inevitabilmente dalla reinterpretazione dell’immagine. Laddove per immagine possiamo intendere un paesaggio, un luogo, una fotografia, un’opera d’arte. Tutto quello che si può trovare andando in giro e che dobbiamo cercare di rendere comprensibile anche a chi non vede.
La Fondazione propone nove opere di Catarsini tra le quali i giovani sceglieranno quella che a loro avviso meglio si presta per essere “tradotta” in un’opera pronta per l’esplorazione tattile.
I tempi
Le domande di partecipazione al Premio Catarsini 2024 dovranno essere inviate entro il 5 novembre 2023; gli studenti eseguiranno i propri elaborati a domicilio o in classe nei tempi decisi da ogni Istituto e consegneranno una sola opera completata ai docenti di riferimento o loro delegati entro e non oltre il 14 dicembre; quindi dal 18 al 20 gennaio 2024 nelle scuole partecipanti, si riuniranno le commissioni per la valutazione degli elaborati e la scelta dei finalisti; la premiazione è prevista sabato 6 aprile al Gran Teatro Giacomo Puccini di Torre del Lago.
Ai vincitori saranno assegnati tre premi acquisto per la somma di 350,00 euro (1° premio), 250,00 euro (2° premio) e 150,00 euro (3° premio); previsti anche una menzione speciale, il premio in memoria di Raffaello Bertoli e il premio per la migliore opera realizzata con stampante 3D.
A seguire, le opere saranno in mostra in un luogo ancora da definire.
Da segnalare, infine, che la Fondazione rilascerà ai partecipanti un attestato con la specifica delle ore frequentate (quantificate in numero di 20/30) da presentare alle singole scuole di provenienza per l’attribuzione del credito formativo. In alternativa, su richiesta specifica, la Fondazione Catarsini si dichiara disponibile a firmare una convenzione con le singole scuole, secondo le procedure interne, per il riconoscimento dell’attività come PCTO.