Sono 5.580 le assunzioni che le imprese della provincia di Lucca hanno in programma di effettuare nel corso del mese di giugno, soprattutto nel turismo e nei servizi alle persone che insieme concentrano quasi 3.500 richieste.
Le opportunità di lavoro offerte dalle imprese lucchesi a giugno 2022 risultano in aumento rispetto a un anno fa (+510 unità), quando in piena campagna vaccinale erano ancora in vigore restrizioni per il contenimento della pandemia, e salgono a 10.920 nell’intero trimestre giugno-agosto (+1.280 entrate rispetto allo stesso periodo del 2021), sostenute della stagione turistica che spinge la richiesta di lavoratori stagionali, con prevalenza di contratti a termine, e dalle prospettive di un completo ritorno alla normalità grazie alla rimozione delle residue restrizioni.
Rallenta invece la richiesta di lavoro dell’industria, anche per l’indebolimento della crescita economica osservato nel primo trimestre e l’acuirsi dell’incertezza delle prospettive per il secondo trimestre, legata alla guerra in Ucraina e alla crisi energetica e delle materie prime.
Sono questi i principali risultati elaborati dalla Camera di Commercio di Lucca a partire dal Sistema Informativo Excelsior, l’indagine realizzata da Unioncamere in collaborazione con ANPAL, che rileva i programmi occupazionali delle imprese.
L’incertezza per la situazione geopolitica e l’aumento dei rischi al ribasso per le prospettive di crescita economica e al rialzo per l’inflazione frenano i programmi occupazionali dell’industria che ha programmato 830 ingressi a giugno (570 nel manifatturiero e 260 nelle costruzioni), un valore in recupero rispetto a maggio (560 entrate) ma al disotto della domanda di lavoro rilevata a giugno 2021 (1.260) che era però sostenuta dalla ripresa economica e dall’Ecobonus.
A trainare la domanda di lavoro in provincia sono però i principali comparti dei servizi, che prevedono 4.760 entrate in azienda: la filiera turistica ha programmato per il mese di giugno 2.040 assunzioni (+910 rispetto a giugno 2021 quando erano ancora in vigore misure restrittive per il contenimento dei contagi), seguono i servizi alle persone con 1.430 assunzioni (+230 rispetto a giugno 2021) e i servizi alle imprese con 670 (+50), mentre risulta in calo la domanda di personale nel commercio (620; -240 entrate).
La ripartenza della stagione turistica e la fine dello stato di emergenza sanitaria spingono le previsioni anche nel trimestre giugno-agosto, con le imprese del comparto turistico che programmano 3.580 entrate, seguite dai servizi alle persone con 2.410 assunzioni nel trimestre, dai servizi alle imprese (1.600) e dal commercio (1.230). Resta debole la domanda di lavoro del comparto industriale, con il manifatturiero che programma 1.540 entrate e le costruzioni 550.
Si conferma il prevalente ricorso ai contratti a termine, determinato dalla forte richiesta di lavoratori stagionali del settore turistico: solo il 14% delle assunzioni previste dalle imprese lucchesi a giugno è con contratto stabile -a tempo indeterminato (10%) o di apprendistato (4%)- mentre per il rimanente 86% viene offerto un rapporto a termine, con contratto a tempo determinato per il 68% delle entrate, di somministrazione nel 5% dei casi e con altre forme nel restante 13%.
La difficoltà nel reperimento del personale resta una problematica aperta per le imprese: il 29,3% delle figure professionali che le aziende lucchesi hanno in programma di assumere è considerato di difficile reperimento (Italia: 39,2%), un valore più elevato di 4,6 punti percentuali rispetto a giugno 2021 ma in lieve calo rispetto al mese precedente (31,5%). La principale causa del mismatch indicata dalle imprese resta la mancanza di candidati, dichiarata per il 18,5% dei profili ricercati (11,0% a giugno 2021), mentre la non adeguata preparazione dei candidati è segnalata per il 7,7% delle assunzioni, in calo rispetto allo scorso anno (11,6%). Le imprese lucchesi richiedono poi ai candidati di aver maturato una precedente esperienza nel settore nel 47,6% dei casi e nella professione nel 21,3%.
Le più elevate difficoltà di reperimento riguardano le professioni con elevata specializzazione (il 55,7% delle figure professionali è ritenuto difficile da reperire), per le quali viene richiesta anche una precedente esperienza nella professione nel 56,3% dei casi: in particolare, risultano di difficile reperimento i tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione (nel 70,5% dei casi) e i farmacisti, biologi e specialisti delle scienze della vita (76,1%). Si registrano difficoltà anche per gli operai specializzati e conduttori di impianti e macchine (46,2%, quasi uno su due), in particolare conduttori di macchinari mobili (63,3%) e di mezzi di trasporto (58,0%), ma anche per gli operai specializzati nel settore metalmeccanico (53,5%) e nell’edilizia (48,0%). Le imprese dichiarano invece minori problematiche nel reperimento di impiegati e addetti commerciali e dei servizi (23,9%) e di profili non qualificati (20,3%).
Il 29,8% delle assunzioni in programma è rivolto specificamente a giovani (under 30), con le maggiori opportunità di impiego nelle professioni impiegatizie, commerciali e dei servizi dove la richiesta di giovani sale al 35,4%. Considerando anche le entrate per le quali le imprese non ritengono l’età un fattore rilevante (30,8%), le opportunità per i giovani salgono al 60,6%.
Complice la ripresa del turismo estivo, tra le figure professionali maggiormente richieste ci sono cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici (1.550 unità), il personale addetto a servizi di pulizia e ad altri servizi alla persona (1.050) e gli addetti ai servizi di sicurezza, vigilanza e custodia (420). Le aziende lucchesi cercano anche commessi e altro personale qualificato per negozi ed esercizi all’ingrosso (260), personale di amministrazione, segreteria e dei servizi generali (180), operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici (180), personale operante nella logistica (170). Buona anche la domanda di tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione, commessi nella grande distribuzione, conduttori di mezzi di trasporto e operai metalmeccanici, tutti sopra le 100 unità.
Solamente per il 7,3% delle figure professionali richieste dalle imprese lucchesi è richiesta la laurea (410 assunzioni), considerate di difficile reperimento nel 60,1% dei casi: l’indirizzo di laurea più ricercato resta quello economico (110 entrate), seguito dal chimico-farmaceutico, dall’insegnamento e formazione e dall’umanistico con 50 entrate ciascuno. Per il 28,4% delle entrate (1.590 unità) le imprese richiedono il diploma di scuola superiore, dichiarando difficoltà di reperimento dei profili ricercati per il 30,0% delle posizioni: la richiesta di diplomati risulta particolarmente elevata per l’indirizzo turismo, enogastronomia e ospitalità (660 ingressi), per il quale quasi una figura professionale su tre è considerata difficile da reperire, seguito dall’indirizzo amministrazione, finanza e marketing (320 entrate) e socio-sanitario (130). La richiesta di personale con diploma/qualifica professionale (980 entrate; 17,5% del totale), di difficile reperimento nel 34,3% dei casi, vede la ristorazione quale indirizzo di studio più richiesto (420 entrate), seguito dai servizi di promozione e accoglienza con 160 ingressi programmati. Per il 46,7% (2.610) delle assunzioni previste non è invece richiesto alcun titolo di studio, ma si rilevano comunque difficoltà di reperimento del personale per un’assunzione su cinque.