Il Festival della Canzone nell’ospedale psichiatrico di Maggiano, reso celebre dagli scritti di Mario Tobino, è al centro del libro “Leggera cura – Quando Maggiano cantava”, scritto dallo psichiatra Enrico Marchi e dal giornalista-scrittore Marco Amerigo Innocenti, che sarà presentato venerdì primo settembre, alle 18, nella sala Pieraccini del Palazzo delle Muse. Porterà i saluti dell’amministrazione comunale il sindaco, Giorgio Del Ghingaro. Ingresso libero. La pubblicazione è a cura della casa editrice Maria Pacini Fazzi nell’ambito della collana “Quaderni della Fondazione Mario Tobino – Studi e Ricerche”. Converserà con gli autori Lodovico Poschi Meuron.
Nel corso della presentazione, alla quale interverrà la nipote di Tobino, Isabella Tobino, presidente della Fondazione Mario Tobino, saranno proiettati anche filmati e proposti dischi del Festival che, dal 1964 al 1969, fu seguito a Maggiano da tremila persone e tenne banco sulla stampa e sui media nazionali. A scrivere le canzoni, cantare e suonare sul palco erano i degenti dello psichiatrico di Maggiano aiutati e coordinati da alcuni operatori della struttura.
Nel tempo la memoria si è persa, ma i meno giovani ricordano il successo di quella manifestazione (di cui più volte era stata madrina Delia Scala) che trovava grande spazio sui giornali e attirava l’attenzione della Rai per documentare lo straordinario, benefico effetto della ludo e musicoterapia sui malati. Parecchi dei quali venivano dimessi, “guariti”. Documenti, immagini, filmati, audio e testimonianze sono state ritrovate e raccolte nel libro in cui il lettore trova nel testo i QRCode attraverso i quali ascoltare e vedere con immediatezza le canzoni eseguite dai pazienti e le immagini della presentazione e dello svolgimento del Festival, al quale partecipavano anche le delegazioni di degenti di altri 14 ospedali psichiatrici, arrivati da tutta Italia.
Ludo e musicoterapia per migliorare la cura dei pazienti nell’ospedale psichiatrico di Maggiano erano quindi prassi già 15 anni prima della legge del 1978 che chiudeva i manicomi. Psicofarmaci di nuova generazione, psicoterapia, “Leggera cura”, grande umanità e tanti malati venivano dimessi e potevano girare liberi. La “settimana della cultura” che si teneva ogni anno nello psichiatrico reso famoso, oltre che dalle cure, anche dalle opere letterarie di Tobino prevedeva convegni e giornate di studio sulla malattia mentale, ma il clou era il “Festival” che per buona parte dell’anno teneva attivi, partecipi e impegnati tanti degenti e parecchi operatori dell’ospedale psichiatrico.
Per gli intervenuti seguirà una visita gratuita alla mostra dedicata a D’Annunzio.