Manon “una vera material girl, alla ricerca di una libertà effimera connessa al denaro”
Stasera debutta sul palcoscenico del Gran Teatro all’aperto la “MANON LESCAUT”, una coproduzione con Teatro Regio di Parma, Teatro Petruzzelli di Bari, Teatro Nazionale di Bucarest. E’ il secondo dei sei nuovi allestimenti del 70° Festival Puccini.
Manon “una vera material girl, alla ricerca di una libertà effimera connessa al denaro, al lusso, al consumo della società di massa”. Con quest’opera Puccini rivelò al mondo il proprio genio. Nella nuova produzione affidata a Massimo Gasparon sotto la direzione di Beatrice Venezi, le coreografie del Corpo di ballo sono curate da Gheorghe Iancu.
Nel ruolo dei protagonisti Alessandra Di Giorgio (Manon Lescaut), Andeka Gorrotxategi (Renato Des Grieux), Andrea Concetti (Geronte).
Manon Lescaut, da tutti definito il primo “capolavoro” di Puccini, – ha 35 anni quando il titolo debutta trionfalmente al teatro Regio di Torino, il 1° febbraio 1893 – è “Opera avvincente, moderna, incredibilmente realistica – sostiene Gassparon – con una regia che evidenzia la modernità della protagonista… Una vera material girl, alla ricerca di una libertà effimera connessa al denaro, al lusso, al consumo della società di massa”.
“La storia d’amore tra Manon (Alessandra Di Giorgio) e il cavaliere Renato Des Grieux (Andeka Gorrotxategi) – continua Gasparon – è assolutamente paragonabile a quella di un’adolescente contemporanea, preda del mondo patinato e vuoto degli influencer consumisti. Manon danza come una farfalla notturna che batte le ali attratta da tutto ciò che brilla e arde, e proprio per questo e destinata all’autodistruzione”.
Attratta dalla ricchezza, Manon sfrutta il vecchio Geronte (Andrea Concetti) si fa corteggiare ma poi, sorpresa a tradirlo, viene arrestata e accusata di prostituzione e deportata verso l’America, dove morirà stroncata dalla sete e dalla febbre nel deserto di New Orleans.
Alla guida dei solisti e dell’Orchestra e Coro del Festival Puccini il direttore Beatrice Venezi: “L’opera che più di tutte, assieme a Bohème, parla di giovinezza. In questa partitura, in realtà non così frequentemente rappresentata, Puccini ha condensato lo spirito di chi si vuol mangiare letteralmente il mondo. È il primo grande capolavoro pucciniano, in cui si può trovare tutto: la grande arcata melodica e l’uso consapevole del Leitmotiv, le tecniche della tradizione operistica italiana e il cromatismo di marca wagneriana, i pezzi di genere, dal madrigale al minuetto, e i grandi concertati di sapore verdiano. Manon Lescaut è come una grande prova di forza delle maturate capacità di Puccini.”
Sul fronte visivo la scena è dominata dal gigantesco ledwall sul quale scorrono immagini degli sfarzosi palazzi di Parigi con Manon assistita da tanti servitori che ne curano il trucco. Altrettanto sfarzosi e colorati i costumi dei protagonisti e del Coro.
A Torre del Lago Puccini per il 70° Festival Puccini MANON LESCAUT sarà proposta in due serate (la prossima il 2 agosto) nella magica cornice del Gran Teatro Giacomo Puccini affacciato sul lago Massaciuccoli a due passi dalla casa del Maestro.