Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Marco Corsetti, responsabile Politiche del Lavoro della segreteria territoriale del PD Versilia, nel quale si esprime cordoglio per il suicidio di un uomo che temeva di perdere il lavoro.
L’altro ieri un uomo di 46 anni, residente a Massa che lavorava in un’azienda a Viareggio, ha deciso di togliersi la vita sapendo che il contratto sarebbe terminato a fine mese e che l’azienda non gli avrebbe rinnovato il contratto. Non conosciamo molto di lui né della sua situazione personale, possiamo solo intuire la sua disperazione, il sentirsi solo e abbandonato, un esubero, dopo aver saputo che stava per perdere il proprio lavoro.
Ci teniamo come Partito Democratico della Versilia ad esprimere le nostre più sincere condoglianze agli amici e alla famiglia per una perdita avvenuta in circostanze così drammatiche. Recentemente in uno studio dell’Università di Zurigo viene rilevato che nel mondo occidentale, ogni anno all’incirca un caso di suicidio su cinque è legato alla disoccupazione. Una piaga che è alimentata da un sistema sociale, di cui nemmeno noi siamo esonerati da colpe, che ha sempre più creato precarizzazione e mancanza di prospettive.
Sta alla politica, in particolare a noi progressisti, cercare di provare a invertire la rotta rispetto a questo stato di cose. Giusta la battaglia per il salario minimo. Ma a questa deve seguire una iniziativa complessiva che metta al centro il lavoro ed i lavoratori. Facendo una scelta di campo, che spesso è mancata anche da parte nostra oppure, quando avevamo la responsabilità di governare, c’è stata nel verso opposto.
Oggi ne vediamo le conseguenze, con i salari reali che in 30 anni sono diminuiti in Italia rispetto appunto al passato. Unico caso in Europa, dove sono aumentati considerevolmente quasi ovunque. A questo si somma l’orrore di sempre meno sicurezza nei luoghi di lavoro di cui il governo sta proponendo alla Conferenza Stato Regioni di ridurre le ore di obbligo di formazione. Come se ogni giorno non assistessimo ad uno stillicidio continuo di morti sul lavoro. Ed anche qui principalmente giovani, più sfruttabili, meno formati.
A noi, sta di provare a cambiare la rotta e a ridare dignità al lavoro e alle persone in carne ed ossa. Sapendo che è un compito immane ma ineludibile.