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venerdì, Novembre 22, 2024

Un’ambulanza per la Misericordia di Viareggio: il dono di Giacomo Puccini, confratello generoso e speciale

In previsione del 100° anniversario della morte di Giacomo Puccini, ci sembra opportuno ricordare un suo generoso atto di donazione alla città di Viareggio – sua ultima dimora nella villa che si fece costruire all’angolo fra via Marco Polo e via Buonarroti – e più specificatamente all’Arciconfraternita di Misericordia della città.

Infatti, data la sua acquisita notorietà e dietro suo esplicito consenso, il Maestro era stato nominato suo confratello onorario. Ma è necessario spiegare il perché di questa donazione che all’epoca non passò certamente inosservata.

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Una volta conclusa la prima guerra mondiale, Puccini venne infatti avvicinato da alcuni rappresentanti dell’Arciconfraternita e accettò di buon grado di farsi coinvolgere in un progetto di solidarietà. Il confratello Angelo “Angelino” Bertolozzi – suo storico presidente – una volta tornato a casa dal fronte, si rese subito contro che per stare al passo dei tempi, la Misericordia necessitava una di quelle ambulanze che aveva visto all’opera nelle retrovie dei campi di battaglia. Ecco così che subito si adoperò per ottenere un residuato di guerra capace di sopperire alle nuove e più impellenti necessità di soccorso.

Tardando la consegna di questo automezzo, conseguenza delle solite lungaggini burocratiche, e non potendo aspettare oltre, Angelo Bertolozzi ed altri confratelli contattarono quindi il Maestro Giacomo Puccini, durante uno dei suoi soggiorni nella villa del Marco Polo, e lo convinsero a donare il necessario per allestire un’ambulanza.

L’ambulanza donata da Giacomo Puccini alla Misericordia di Viareggio

E fu così che negli anni Venti, oltre al residuato di guerra, finalmente giunto a Viareggio, la Misericordia fu in grado di usufruire di un secondo mezzo di soccorso. Ed a questo proposito ci sembra quanto mai opportuno ricordare che quando la salma di Giacomo Puccini, deceduto a Bruxelles il 29 novembre del 1924, giunse alla stazione ferroviaria di Torre del Lago, la Misericordia di Viareggio venne chiamata per il servizio funebre e nell’occasione fu proprio il presidente Angelo Bertolozzi a depositare sul feretro, prima che venisse tumulato, il cappello dell’Arciconfraternita.

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