Domani ricorre il 78° anniversario della Liberazione di Viareggio e Torre del Lago. Tra le varie iniziative promosse dall’Anpi Viareggio, sarà ricordato il primo consiglio comunale della Viareggio liberata che si svolse a Palazzo delle Muse; Alessio Parisi illustrerà la figura del viareggino Alfonso Tomei “Alfa“ e dell’azione dei partigiani versiliesi in Liguria.
Questo il programma delle iniziative di giovedì e di venerdì:
- ore 10:30 in Largo Risorgimento la deposizione omaggio floreale presso il monumento alla Resistenza ed alla Pace.
- ore 18 al Palazzo delle Muse apposizione targa primo consiglio comunale e presentazione della mappa aggiornata delle targhe della memoria della Viareggio antifascista e resistente. Intervengono il sindaco Giorgio del Ghingaro, Luca Coccoli (presidente Anpi Viareggio) e Stefano Bucciarelli dell’Isrec (Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea) di Lucca.
- il 17 settembre alle ore 18, in Palazzo delle Muse, conferenza del professore Alessio Parisi, storico e direttore del Museo della Resistenza GB Lazagna, sul tema “Il viareggino Alfonso Tomei ‘Alfa’ della missione radio ‘Meriden’ e ricordo dei Partigiani Versiliesi in Liguria” (evento in collaborazione con Anpi Pietrasanta e Provinciale).
In precedenza, il 10 settembre, si era svolta un’altra cerimonia a Torre del Lago, al bassorilievo di Serafino Beconi sulla chiesa di San Giuseppe che ricorda episodi e personaggi della Resistenza.
Così l’Anpi Viareggio ricorda la Liberazione della frazione e presenta l’opera di Beconi sulla propria pagina Facebook, citando l’Istituto Storico della Resistenza di Lucca (http://www.isreclucca.it/): “Quando, l’11 settembre 1944, i reparti alleati del 39° Reggimento inglese, attraversato all’alba il canale della Bufalina, avanzando nella pineta lentamente a causa del pericolo delle mine, giunsero a Torre del Lago, trovarono il campanile della chiesa di San Giuseppe distrutto in un borgo semideserto. I tedeschi in fuga avevano minato la chiesa, facendo saltare l’8 settembre, il campanile e parte dell’abside, lasciandosi alle spalle mesi di sofferenze e morti inflitte alla popolazione”.
“Nel 1983, sulla parete nord della chiesa, fu apposta l’opera di Serafino Beconi (1925-1997), inaugurata l’11 settembre, che è una rappresentazione della storia attraversata dal paese nell’estate del ’44. Vi è raffigurato il calvario di una popolazione: lo sfollamento contro il pericolo dei bombardamenti; le fatiche della quotidiana ricerca di cibo, il rischio delle razzie di bestiame; una vita al riparo, una vita nascosta per renitenti e maschi adulti, per sfuggire ai rastrellamenti e alle deportazioni; la facilità con cui si muore e la semplicità con cui si è spesso precariamente sepolti”.
“Le paludi circostanti (il ‘padule’) diventarono in quei mesi il luogo di rifugio su cui imperversarono rastrellamenti e ricerche, condotte dall’esercito nazista con la violenza dei mitra e l’obiettivo della deportazione. Qui nacque anche una qualche forma di resistenza, con l’organizzazione di gruppi precariamente armati che cercarono il contatto con gli Alleati per sostenerne l’avanzata. Tra questi gruppi, quello di Silvio Orlandi, che poi confluirà nella formazione di Antonio Canova ‘Tigre’, un raggruppamento autonomo costituitosi negli ultimi giorni che fiancheggiò e sostenne le forze alleate nella liberazione di Viareggio”.
“Nell’opera di Serafino Beconi – conclude la nota – hanno rilievo centrale le figure di Velio Bini e Lelio Gori; le loro famiglie torrelaghesi erano sfollate e i due giovani rimasero casualmente coinvolti tra gli ostaggi uccisi nell’eccidio di Valpromaro (30 giugno). Una formella riproduce anche la vicenda, trasfigurata, di Guido Francesconi, ucciso in padule, il 7 settembre, per aver reagito ai tedeschi. Tra le vittime di Torre del Lago di quell’estate 1944 è da ricordare anche Ettore Tofanelli, catturato e avviato alla deportazione, poi ucciso nell’eccidio di San Quirico di Valleriana del 19 agosto”.