La Versilia gioca d’anticipo per salvare la prossima vendemmia. E’ partita con due settimane di anticipo alla Tenuta Mariani, sulle colline di Massarosa tra Viareggio e Lucca, la raccolta dell’uva. L’altra zona vocata a vino della Toscana a partire con la vendemmia è stata l’Isola d’Elba.
Colpa della siccità e del caldo con temperature oltre i 40 gradi che ridurranno, queste le stime, la produzione tra il 10% ed il 20% con i vigneti messi a dura prova anche da nottate con afa e temperature minime eccezionali sempre molto alte che non hanno permesso ai grappoli di prendere un po’ di “respiro” climatico con il tradizionale sbalzo termico. E’ quanto emerge dal monitoraggio di Coldiretti Lucca e Vigneto Toscana in occasione dell’avvio della vendemmia.
“La siccità, con piogge praticamente assenti e soprattutto le ondate di caldo che hanno caratterizzato questi mesi che seguono un inverno mite, ci consegneranno una vendemmia precoce – spiega Andrea Elmi, Presidente Coldiretti Lucca – . Le viti, che si posano su terreni spesso argillosi, sono in ottima salute e non presentano fino a qui situazioni di particolare sofferenza indice che avremo degli ottimi vini. Sono stati mesi di apprensione che hanno richiesto una grande attenzione da parte delle aziende vitivinicole molte delle quali, laddove è stato possibile, sono state costrette a ricorrere all’irrigazione di soccorso per salvare i vitigni più giovani e quindi più esposti allo stress senza dimenticare l’enorme problema dei cinghiali e caprioli che si stanno cibando dell’uva costringendo le imprese a recintare i vitigni con reti e dissuasori. Ora servirebbe un po’ di pioggia per completare il ciclo di maturazione, per dare equilibrio e migliorare le rese”.
Molto dipenderà – spiegano ancora Coldiretti Lucca e la neo nata associazione Vigneto Toscana – sia dall’evoluzione delle temperature che influiscono sulla maturazione sia dall’assenza di nubifragi e grandinate che hanno un impatto devastante sui vigneti e sulle quantità prodotte. In provincia di Lucca si attende comunque una annata di buona/ottima qualità anche se l’andamento della raccolta sarà influenzato molto dal resto del mese di agosto e da quello di settembre per confermare le previsioni anche sul piano quantitativo.
Alla Tenuta Mariani, dove si producono vini e spumanti con metodo classico da uve biologiche sono già state raccolte le uve di chardonnay e pinot nero. “L’uva è maturata prima. – spiega il titolare Ido Mariani – La siccità ed il caldo ci hanno costretto ad anticipare di due settimane la vendemmia. Siamo tutti all’opera dalla scorsa settimana. Per difendere i grappoli dal caldo e dall’umidità abbiamo lasciato il fogliame. Le rese fino a qui sono minori anche del 25-30% ma la qualità dell’uva è molto buona”.
Secondo i dati Ismea presentati in occasione di PrimAnteprima 2022, sono 415 le aziende vitivinicole che coltivano poco meno di 600 ettari a vite per una produzione che si attesa tra i 28-29 mila quintali contribuendo anche l’ottima performance dell’export regionale con i primi tre mesi del 2022 che hanno fatto registrare un + 17,9% anche se a pesare sulla prossima annata sarà un aumento medio dei costi di produzioni del 35%. Per acquistare una bottiglia di vetro le imprese vitivinicole dovranno pagare il 30% in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali. Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20% ma per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45%. Coldiretti Lucca e Vigneto Toscano hanno stimato in circa 100 milioni di euro i rincari complessivi per il settore.
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