Con una semplice, ma significativa targa, il presidente della fondazione Versiliana Alfredo Benedetti e il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani hanno voluto sottolineare i venti anni interrotti di conduzione e attività redazionale che Fabrizio Diolaiuti, ora si fa chiamare Diola, ha dedicato al caffè de La Versiliana. Un autentico record rende Diolaiuti il conduttore storico degli incontri al caffè più celebre d’Italia. E lui nel ringraziare si abbandona a qualche ricordo.
“Sono entrato nel 2003 come ragazzo di bottega del grande Romano Battaglia – racconta Diolaiuti – . Un personaggio incredibile colto ma anche molto ironico. Da lui ho rubato il più possibile. Si cominciava a lavorare a Pasqua e si inondavano le case editrici, i politi ed i personaggi con fiumi di fax. “Iniziamo dal Papa e poi andiamo giù, giù”, diceva Romano, sempre a caccia di grandi nomi e scoop per tenere altro in nome del Caffè. E poi le cene con Maria Teresa Liguori, sua fedele segretaria. Il rito della capanna dove parlavamo con gli ospiti prima delle interviste. Un altro mondo. Con il pubblico che sbucava dalle siepi per vedere da vicino personaggi come Maurizio Costanzo, Piero Angela, Pippo Baudo, Giorgio Albertazzi, Roberto Bolle… Ma Romano non era solo, aveva una squadra di fedelissimi che lo aiutavano. Ricordo la Lalli, Serenella, e l’instancabile Renata. La moglie Wilma, la prima fan di Romano. Poi c’era il direttore artistico Franco Martini un uomo colto, sensibile, ma dalla battuta fulminante. La Versiliana dei primi anni 2000 era un’autentica Università dello spettacolo e della comunicazione. Li ha mosso i primi passi anche Dalia Gaberschik”.
“Insomma, ho perso il conto ma ho preso migliaia di caffè alla Versiliana – conclude il conduttore – intervistando straordinari personaggi come Margherita Hack, Rita Levi Montalcini, Giulio Andreotti, ma anche toscanacci incredibili come il giornalista e scrittore Aldo Santini, Olivieri Toscani, Beppe Bigazzi e poi Andrea Bocelli, Carla Fracci e tanti, tanti altri. Al prossimo incontro mi sorseggio un altro caffè e spero proprio che l’avventura continui”.