Resterà fino a domenica 13 novembre, in piazza Carducci a Pietrasanta, l’opera “#A1{260} Resistance” di Alessandro Garatti, alias Algarco, accolta ufficialmente dall’amministrazione comunale nel pomeriggio di venerdì.
La grande anfora, realizzata in bronzo patinato presso la Fonderia D’Arte “Massimo Del Chiaro” di Pietrasanta, su base in marmo nero Marquinia, è alta più di 2 metri e mezzo per un peso di circa 300 chili: “Non vuole essere solo la rappresentazione di quell’antico contenitore di beni vitali per l’uomo, come acqua, vino, grano e olio – spiega l’artista bergamasco – ma un custode di tradizione, sapienza e virtù, valori necessari all’uomo tanto quanto il cibo, per continuare a crescere e migliorare. A resistere”.
“Quest’opera – aggiunge il sindaco, Alberto Stefano Giovannetti – è la sintesi perfetta del circuito del tutto spontaneo che si realizza a Pietrasanta, un manifesto del nostro essere città d’arte: un artista che inizia altrove il suo percorso di studio, apprende qui, grazie agli insegnamenti dei nostri maestri artigiani, l’arte del marmo e della fusione e, sempre qui, realizza ed espone i suoi lavori”.
Dopo il diploma al liceo artistico di Lovere, dove è allievo alla Cattedra di Scultura del professor Gregorio Cividini, Algarco sviluppa uno spiccato interesse per l’arte scultorea nella sua declinazione più “classica”: frequenta per sei mesi l’Accademia di Belle Arti di Roma, prosegue la sua formazione a quella di Carrara che abbandonerà a sua volta, per apprendere l’arte del marmo a Pietrasanta, nello studio del maestro artigiano Blasco Pellacani. Un percorso del tutto personale, fatto di pratica e di crescita umana, che lo porta in contatto anche con le Fonderie Artistiche presenti in città e la tecnica della fusione a cera persa, muovendo i primi passi sotto la guida di Mario Tartarelli per poi cominciare a lavorare presso la Fonderia Artistica “Da Prato”.
Una delle creazioni di Algarco era già stata protagonista dell’installazione scultorea “La Piazza in Attesa”, in piazza Duomo, promossa dalla Nag Art Gallery durante la pandemia.
