Da sabato 17 giugno – opening ore 18.30 – al 25 giugno lo Spazio Cappella Marchi a Seravezza ospita la mostra “Anatomia dei Luoghi. Opere di Michele Chiossi” a cura di Lorenzo Belli”, una serie di opere recenti dell’artista concepite appositamente per essere esposte nello spazio settecentesco di questa chiesa sconsacrata. Si tratta del primo appuntamento della stagione artistica 2023 dello Spazio Cappella Marchi, gestito da Alkedo aps, che si contraddistingue per il dialogo tra ambientazione classica e nuovi linguaggi dell’arte contemporanea.
Michele Chiossi è uno scultore che vive e attualmente lavora fra Forte dei Marmi e Milano presente con le sue opere dalla fine degli anni ’90 in prestigiose collezioni pubbliche e private. Un’artista la cui ricerca è caratterizzata da continue analisi sugli stati d’animo che segnano il quotidiano decodificando soggetti iconici e classicità contemporanee. “Per Chiossi l’arte è una ricerca sociale ed estetica – spiega il curatore -, una celebrazione della storia che parte da una scomposizione quasi anatomica delle tradizioni di determinati luoghi a lui cari. Le sue creazioni sono oggetti atemporali e universali al tempo stesso perché porta avanti una ricerca che ha al centro l’uomo e la tradizione misurabile secondo standard di modellazione moderna che attualizzano e rendono riconoscibili i segni, le abitudini e i costumi”.
L’insieme delle opere proposte da Chiossi a Cappella Marchi si possono riassumere in un omaggio alla patrona della sua città nativa, Santa Zita, a cui la popolazione lucchese è devota sin dal 1200. La sua santificazione è legata al suo miracolo più famoso ovvero la trasformazione del pane per i poveri in fiori. Ed è proprio a questo miracolo che si ispira l’opera Zita che rappresenta in formato scultoreo, uno delle tradizioni lucchesi, la torta di erbi, o torta coi becchi, un dolce che viene annualmente preparato il giorno della ricorrenza della Santa il 27 aprile. Chiossi inserisce questo elemento popolare della tradizione lucchese, rivisitando artisticamente e mobilitando con una fusione in ottone di cui è interamente composto.
L’opera, come una corona dorata cinta da nastri che la guarniscono, sembra quasi liberarsi in aria congiungendo la terra ed il cielo, il terreno ed il sacro. Stesso discorso per le due opere Lily Nike e Peace floating che sono legate allo stesso miracolo della Santa e riproducono un fiore, il giglio, simbolo di saggezza e di sincerità, e un ramo d’olivo che attesta la fine del castigo e la riconciliazione di Dio con gli uomini. “Gli oggetti simbolici – prosegue Lorenzo Belli – sono frutto di quell’archeologia delle emozioni spesso tramandata, anche oralmente, che è alla base di rituali che poniamo in essere in maniera quasi meccanica durante riti e ricorrenze. L’artista si muove nella sperimentazione linguistica e materica plasmando, attraverso la sua sensibilità, ciò che nasce dalla quotidianità ma che cresce dentro di sé”.
La mostra, organizzata in collaborazione con la Fondazione Terre Medicee e il Patrocinio del Comune di Seravezza, si può visitare ad ingresso libero tutti i giorni dalle ore alle ore 18.30 alle 20 e sarà accompagnata dal testo del curatore Lorenzo Belli. Lo Spazio Cappella Marchi, presso Chiesa della Madonna del Carmine, si trova in via G. Lombardi 38 a Seravezza. Info: www.michelechiossi.com
Biografia Michele Chiossi
Michele Chiossi (1970) è uno scultore che vive e lavora fra Forte dei Marmi e Milano. La sua ricerca è caratterizzata da continue analisi sui mood ( stati d’animo) che segnano il nostro vivere e il nostro quotidiano, interpretando in originali still lives e in poetiche reverie. Decodifica iconici soggetti, rende tributi, riscrive brand, analizzando la comunicazione contemporanea come gli emoticons, in un lavoro da post production, per formulare inattese, ma ancora possibili, classicità contemporanee. Rinnova infatti il linguaggio attraverso la riprogrammazione della scultura. Rileggendo le forme nel suo peculiare tratto a zig zag; e, riscrive la statuaria nella plasticità del modellato utilizzando materiali nobili (soprattutto il marmo, fusioni in alluminio, ottone e bronzo) ma anche quelli più tecnologici (neon, led, gomme uretaniche, acciaio, resine epossidiche) e utilizzandoli spesso, in modo combinatorio. La sua ampia attività espositiva inizia nel 1996 esponendo in prestigiose Gallerie d’arte con mostre personali e collettive, ed è presente fin dal 1999, nelle più importanti fiere italiane ed internazionali.