Un intervento deciso e con richiami concreti alla realtà economica e ambientale del territorio. Così il sindaco di Forte dei Marmi Bruno Murzi ha aperto il convegno “Erosione costiera: sfide, soluzioni e prospettive future”, tenutosi stamattina a Villa Bertelli, a cura di Praesidiomaris, il Centro Studi del Lionismo “Massimo Fabio.
“Non sono contro il porto, non sono contro nessuno – ha ribadito il sindaco – chiedo solo che si trovi un equilibrio vero tra due economie: quella portuale e quella turistica. Perché oggi la nostra rischia di essere travolta”.
Murzi intende difendere non solo Forte dei Marmi – che ha un’economia monolitica basata unicamente sul turismo – ma l’intera economia turistica costiera, da Marina di Torre del Lago fino a Marina di Carrara: “Sto parlando a nome di balneari, albergatori, ristoratori, operatori turistici di tutta la costa. Difendiamo insieme un modello economico che vive grazie alla bellezza del nostro ambiente.”
Tra i punti fondamentali dell’intervento del sindaco, l’appello per una vera pausa di riflessione sul progetto di ampliamento del porto di Carrara: “Attenzione: non basta dire che ci si ferma. La pausa deve essere reale, seria. Non possiamo accettare che nel frattempo si proceda sotto banco, che si vadano avanti gli atti mentre si parla di confronto. Fermiamoci davvero, e iniziamo a lavorare insieme su un obiettivo preciso: dimostrare che i danni dell’erosione possono essere contenuti.”
Murzi ha messo in guardia dai rischi ambientali e turistici connessi all’ampliamento, ricordando il recente episodio della nave Guang Rong al largo: “Se fosse finita sugli scogli, oggi racconteremmo un’altra storia. Sarebbe bastato un sversamento per compromettere anni di stagioni turistiche.”
Murzi ha poi ricordato come l’impatto del porto sulla morfologia costiera sia un dato storico, visibile sin dai primi ampliamenti in muratura degli anni ’20 del secolo scorso.
“Ma il progetto del Porto di oggi – sottolinea- non è una semplice riorganizzazione, bensì un maxi intervento da oltre 140.000 mq, con il prolungamento del molo di sopraflutto e l’ampliamento della banchina Taliercio per oltre 40.000 mq. Questa non è manutenzione. È una trasformazione radicale. E prima di agire, dobbiamo essere certi di non fare danni irreversibili.”
Il sindaco ha concluso con un invito al senso di responsabilità condiviso: “Viviamo tempi difficili, incerti. Ma una cosa deve restare chiara: non si può fare economia distruggendo la natura. Chi insiste sull’ampliamento del porto si assuma la responsabilità delle conseguenze. Noi vogliamo solo difendere la nostra costa, il nostro lavoro, il nostro futuro.”
La raccolta firme lanciata per chiedere la sospensione del progetto prosegue online su Change.org e in tutte le località interessate, con il coinvolgimento di cittadini, associazioni, categorie e comitati locali.