L’amministrazione comunale di Pietrasanta esprime ai familiari il suo più sincero cordoglio per la scomparsa di Paolo Venturini, avvenuta nella mattinata odierna (mercoledì 10 agosto).
Venturini, esponente della comunità di Strettoia, fu consigliere comunale dell’Udc nel 2005: “Uomo dalla personalità riservata e con un alto senso del dovere – lo ricordano il sindaco Alberto Stefano Giovannetti e la presidente del consiglio comunale, Paola Brizzolari – ha assolto con grande serietà e impegno al suo ruolo, sempre presente alle attività della consiliatura e attento al territorio”.
Il ricordo di Guido Bascherini
“Stamattina Paolo Venturini ha lasciato il suo paese! Un paese – quello di Strettoia – che ha sempre amato e per il quale si è speso per 50 anni ed oltre. Ricordare Paolo Venturini vuol dire parlare della storia di Strettoia dal dopoguerra ad oggi: non è possibile separare la vita, le tradizioni popolari e le manifestazioni di Strettoia da Paolo Venturini! Paolo lascia una famiglia, i figli Roberto e Maurizio ma anche molti amici; Paolo lascia un vuoto incolmabile nella frazione, forse più di ogni altro.
Paolo era nato nel 1939 da una famiglia fortemente radicata nella frazione, già la nonna – Enrichetta Cocci – era maestra a Strettoia e ha insegnato a generazioni di strettoiesi. Paolo esprimeva una solida educazione e gentilezza che il padre Giuseppe, uomo integerrimo e la madre Gigliola insegnarono ai loro figli: Paolo e Gualtiero.
Paolo dopo la scuola di avviamento al lavoro viene spedito dal padre Giuseppe a Capriglia ad imparare il mestiere della meccanica industriale da quel grande industriale che era l’ingegner Cerpelli. Imparò sul campo il disegno meccanico e presto fu inserito nello studio di progettazione della società Pompe Cerpelli che aveva sede a Querceta e anche un ufficio di progettazione a Viareggio nella splendida villa dirimpetto al viale al mare. Per anni disegna e progetta con una precisione millesimale per Cerpelli. Dopo il fallimento delle Cerpelli si trasferisce a La Spezia ed apre un piccolo studio al Casone, negli ampi spazi del vecchio Mulino. Lì progettava pompe anche di grandi dimensioni per la società Termomeccanica di La Spezia. Qualche anno fa, andandolo a trovare al Casone, mi fece vedere un lavoro immenso – una pompa per svuotare un bacino di carenaggio.
Paolo Venturini accanto ad una disciplina così rigorosa affiancava una voglia di spendersi per il pubblico ma soprattutto per la sua Strettoia. Ricercatore storico locale – ma non voleva essere definito tale – era soprattutto un uomo di grande carisma nell’organizzazione di eventi popolari legati alla tradizione strettoiese ma soprattutto tesi a far conoscere il paese nelle sue mille sfaccettature. Ha organizzato eventi che hanno lasciato il segno: fu l’ideatore della staffetta delle Borgate in notturna, nota anche come Trofeo Madonna delle Grazie. A assieme ad altri concittadini, diede vita alla festa del vino, al teatro dialettale il Bacco D’oro, promotore della nascita dell’Unione Sportiva Strettoia e promotore assieme ad altri di quasi tutte le iniziative strettoiesi degli ultimi 50 anni, tra cui il trofeo podistico Pilade Cinquini.
Il ricordo di molti amici è struggente: Paolo Landi medico per tanti anni della frazione, uno degli amici più vicini mi ricorda i tanti momenti passati assieme e l’appellativo che don Oscar Perich gli aveva dato a lui a paolo Ventrini e Paolo Gabrielli: i tre Paoli! Ricorda gli incontri avvenuti alla Palma da Beppe Venturini, sull’aia della casa paterna su via Casone dove c’era un grande palma. Gli spuntini con cadenza settimanale dalla Mirta e da Marcello il Barsi. Paolo Landi ricorda il Venturini con affetto e stima, poi un velo di tristezza scende sul volto.
Sergio Belli l’amico di sempre, ricorda Paolo, fin da ragazzo e da giovincelli a “zonzo” per Ripa e al Forte. Dice che Paolo da giovane era un timido ma che nel tempo ha saputo crescere, gli riconosce la sua grande passione per il paese fine a se stessa e cioè fare qualcosa per gli altri. Con lui ha trascorso momenti bellissimi in vacanza con le rispettive famiglie e con i figli sottolineandomi tuttavia un momento difficile della vita di Paolo: la perdita di sua moglie Grazia, troppo giovane e troppo presto.
Molti sono ancora gli amici con cui ha condiviso un percorso, come Franco Polacci con cui scrisse il libro “C’era una volta la festa del Vino” e l’amore di Paolo per Cerreta S. Nicola e per la chiesa. Una volta scrisse di Cerreta S.Nicola: “è il paese e la chiesa che mi appartengono, forse ancor di più perché li ho scelti o perché loro mi hanno scelto”.
Personalmente ricordo con molto affetto Paolo con cui ho condiviso diverse esperienze popolari come gli anni 80/90 della pro-loco Strettoia e le battaglie per l’ampliamento della piazza. Ricordo con affetto una sua telefonata di pochi mesi fa, che con fievole voce volle
manifestare il suo grande apprezzamento per aver ricordato le vicende delle Linea Gotica a Strettoia tra il 1943 ed il 1945. Ciao Paolo un abbraccio da tutto il paese”.