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venerdì, Novembre 22, 2024

Il ritorno al mare dei Bronzi di Riace. Esposizione subacquea delle copie delle sculture a 50 anni dalla scoperta

Sarà un Ferragosto dedicato al cinquantesimo anniversario dalla scoperta dei Bronzi di Riace quello che caratterizzerà Marina di Pietrasanta. Nel cinquantesimo anniversario dalla scoperta delle due sculture, turisti e residenti potranno infatti ammirare le copie in bronzo, realizzate tra il 1990 e il 1995 dalla Fonderia d’Arte Massimo Del Chiaro, mentre vengono depositate sul fondale marino, nell’ambito di un progetto di Federica Rotondo di Once Extraordinary Events.

Appuntamento fissato dunque per domenica 14 agosto, al Pontile di Tonfano, con inizio alle ore 10:30. L’iniziativa promossa dalla Fonderia, patrocinata dalla Regione Toscana e Comune di Pietrasanta, vedrà la partecipazione del Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, del sindaco di Pietrasanta Alberto Stefano Giovannetti e del critico d’arte Vittorio Sgarbi.

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I due colossi, realizzati a grandezza naturale, verranno restituiti al mare che è stato il loro custode fino al 16 agosto 1972, data del loro ritrovamento.

Sarà proprio Sgarbi, critico d’arte di fama internazionale, a tenere a battesimo l’esposizione subacquea che durerà oltre un anno. Le due riproduzioni d’autore avevano, del resto, già suscitato l’interesse del noto critico, tanto che nell’ottobre scorso lo stesso Sgarbi le aveva volute esporre al Mart di Trento in occasione della mostra “Il falso nell’arte. Alfeo Dossena e la scultura italiana del Rinascimento”.

Solo nel 2023 a termine dell’esposizione, quindi, potremo valutare ed ammirare l’impatto dell’interazione tra mare e bronzo.

“Un’idea che mi ha entusiasmato subito – ha affermato il sindaco Alberto Stefano Giovannetti alla presentazione dell’iniziativa – non solo dal punto di vista artistico, ma anche scientifico. Artistico, perché Pietrasanta e la maestria di una delle sue più celebri fonderie diventano protagoniste di una ricorrenza storica, per la cultura nazionale e internazionale: i 50 anni dal ritrovamento dei Bronzi di Riace. Scientifico, perché per un anno il nostro litorale diventerà una sorta di ‘aula studio’, per monitorare l’azione dell’acqua di mare sul bronzo, giorno per giorno. Inoltre, questa sarà un’esperienza fondamentale per i nostri uffici che da qualche tempo, con il prezioso supporto della Capitaneria di Porto e del comandante Alessandro Russo, stiamo lavorando al nuovo Parco Marino dell’Arte Contemporanea”.

“Ricordo ancora l’emozione del primo incontro con i bronzi di Riace – ha dichiarato Cristina Giachi, presidente della Commissione beni e attività culturali del Consiglio Regionale della Toscana – . Quella bellezza ci raggiungeva dalla profondità dei secoli, e del mare, per parlarci di uomini e donne di un altro tempo, di un altro mondo. A cinquant’anni dal loro ritrovamento, e ancora oggi i bronzi ci colpiscono con tutta la loro carica di mistero e bellezza. Mi congratulo con tutti coloro che l’hanno resa possibile, per questa iniziativa che ha scelto un modo bello e suggestivo per festeggiare i 50 anni di questo importante ritrovamento. Poter guardare negli occhi la nostra storia ci schiude la possibilità di costruire un futuro del quale l’essere umano possa essere ancora protagonista responsabile”.

“Ringrazio tutti i promotori di questa iniziativa così prestigiosa e particolare – ha aggiunto Alfredo Benedetti, presidente della Fondazione Versiliana – per aver scelto il nostro Caffè, rinomata e vibrante fucina di dibattito e cultura, come sede di presentazione in anteprima della giornata di domenica 14 agosto e, soprattutto, delle due splendide riproduzioni dei Bronzi che, fra qualche giorno, saranno immerse nel nostro mare”.

“È per noi un onore poter contribuire così ad una celebrazione straordinaria quale fu il ritrovamento dei Bronzi – ha affermato Roberto Del Chiaro – . Una notizia che ci colpì da subito perché da generazioni la nostra fonderia è specializzata nell’antica tecnica di lavorazione di questo metallo. Fu avviato uno studio che ci consentì di realizzare questo replace. I nostri bronzi hanno suscitato sin da subito un grande dibattito e richieste in più occasioni, non ultima la mostra che Vittorio Sgarbi organizzò al MART di Trento quando questi esemplari furono spostati da Villa Bertelli. Nel ringraziare le istituzioni, gli sponsor ed i partner di questa mostra subacquea dobbiamo evidenziare che il progetto che ci è stato proposto da Federica Rotondo ha conquistato sin da subito la nostra adesione per originalità, qualità e competenza.”

“Abbiamo individuato il titolo ‘Rewind’ per questa installazione site-specific per voler lanciare un messaggio legato all’ambiente che ci circonda – ha sottolineato Federica Rotondo di Once Extraordinary Events – . Il grido di aiuto che il pianeta ci sta rivolgendo e che si concretizza nelle immagini drammatiche che arrivano da tutto il globo tra lo scioglimento dei ghiacciai, inondazioni, incendi su vasta scala e sviluppo di pandemie devono indurre ciascuno di noi a fermarsi un attimo e riflettere sul mondo che vogliamo lasciare ai nostri nipoti. Quando abbiamo iniziato a riflettere con la Fonderia d’arte Massimo Del Chiaro su quale messaggio era più opportuno promuovere in occasione del 50° anniversario dalla scoperta dei Bronzi, al centro della nostra attenzione abbiamo messo l’elemento acqua, nel senso di Mare che ha protetto per secoli questi capolavori che risalgono all’antica Grecia; in conclusione è stato che tutti noi, come umanità, abbiamo ripagato il mare, con un inquinamento sempre crescente, riuscendo persino a far sorgere intere isole di plastica. Questo è lo spirito alla base di Rewind”.

Al progetto collabora anche il grande fotografo Massimo Sestini, vincitore del World Press photo 2015 che ha dichiarato: “È un’impresa unica e molto emozionante che mi permetterà di fare una foto altrettanto unica e poiché rincorro da sempre le emozioni e le prospettive diverse, ho deciso di partecipare e di accogliere con spirito di squadra questa sfida avvincente”.

Note tecniche delle copie

Le copie dei Bronzi di Riace, come altre copie classiche dei Maestri del passato, sono state realizzate dalla Fonderia d’Arte Massimo Del Chiaro inizialmente per una pura passione artistica innata ma, in questo caso specifico, soprattutto per rendersi conto nel dettaglio e misurare le notevoli capacità tecniche di questi “Grandissimi fonditori”. Nel V secolo a.C. (ben 2500 anni fa), periodo storico a cui risalgono i due bronzi, questi grandi Maestri sono stati eccellentemente capaci di realizzare non solo dei capolavori scultorei ma, soprattutto, delle fusioni in bronzo realizzate a cera persa in un periodo storico in cui la tecnologia, in confronto ad oggi, era pressoché inesistente.

Oggi giorno, invece, possiamo contare su moltissime semplificazioni tecniche: l’elettricità per gli elettroutensìli, le impastatrici meccaniche, gru/mezzi di sollevamento, i forni fusori a metano per la cottura del refrattario e del bronzo, saldatrici a T.I.G. ecc.; all’epoca, pur non avendo niente di tutto questo, sono stati perfettamente in grado di realizzare – interamente a mano – degli autentici capolavori senza potersi permettere il minimo sbaglio, pena il fallimento totale della creazione.

In merito alla qualità di riproduzione dei due colossi, Vittorio Sgarbi, lo scorso anno, ha affermato che si potrebbero confondere tranquillamente con gli originali; tanto è vero che nel settembre 2021 sono stati esposti al MART in occasione della mostra “Il falso nell’Arte”.

La tecnica impiegata per la loro produzione è la modellatura in creta, interamente realizzata a mano, basandosi esclusivamente su una serie di fotografie e misure sugli originali. In pratica una libera interpretazione artistica.

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