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lunedì, Settembre 16, 2024

Deserta l’asta per l’ex Tropicana di Bozzano. Allo studio l’acquisizione da parte dell’amministrazione comunale

Nel 2022, in sede di approvazione della seconda variante di manutenzione al regolamento urbanistico, in accordo con i curatori fallimentari del fallimento che ha interessato la società costruttrice del fabbricato denominato “ex Tropicana” a Bozzano, era stata modificata la previsione per fare in modo che il cespite potesse essere acquisito all’asta disposta dal Tribunale, prevedendo la demolizione completa dell’immobile esistente, costruito circa 15 anni fa in difformità agli strumenti urbanistici, con la possibilità di realizzare quattro unità immobiliari con la cessione di un’area da destinare a parcheggio pubblico. Non essendoci state offerte per l’acquisto del lotto, il giudice del fallimento ha chiesto l’abbandono: quindi l’immobile e l’area torneranno nella disponibilità della società e dopo la cancellazione della stessa ai soci. L’amministrazione, chiusa la fase giudiziaria, sta verificando la possibilità di acquisire l’area al patrimonio comunale attraverso le procedure previste dalla legge e farne oggetto di riqualificazione.

“Vogliamo superare quella situazione di degrado che da troppi anni deturpa la frazione di Bozzano – dichiara il vicesindaco e assessore all’urbanistica ed edilizia Damasco Rosi – per questo, giunta a quell’esito la procedura fallimentare, abbiamo chiesto ai tecnici degli uffici di studiare l’ipotesi di acquisire al patrimonio comunale l’immobile e l’area attraverso le procedure previste dall’art. 31 DPR 380/2001 il quale prevede che se il responsabile dell’abuso non provvede alla demolizione e al ripristino dello stato dei luoghi nel termine di novanta giorni dall’emissione dell’ordinanza, il bene e l’area sono acquisiti gratuitamente e di diritto al patrimonio del comune. Se le verifiche tecniche richieste daranno esito positivo, l’indirizzo è quello di attivarsi per arrivare quanto prima alla demolizione per la quale abbiamo già individuato le somme. Nella nuova strumentazione urbanistica quell’area potrà essere poi valorizzata attraverso la realizzazione di un parcheggio e aree a verde o di altre strutture, soluzioni che dovranno essere condivise con la comunità e restituite alla cittadinanza”.

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Su quell’area, all’inizio degli anni 2000, era stato predisposto un progetto e dato il via ai lavori per la realizzazione di unità abitative e spazi commerciali. L’Autorità Giudiziaria, riscontrò difformità rispetto al titolo rilasciato, bloccò l’opera, invalidò il titolo, sequestrando il bene nell’aprile del 2009.

“Nel corso della procedura fallimentare – prosegue Rosi – sono stati esperiti diversi tentativi di cessione di quel bene all’asta da parte del Tribunale, tutti andati deserti. L’interlocuzione avuta con i curatori fallimentari e le verifiche tecniche ci avevano portato nella seconda variante di manutenzione al regolamento urbanistico a individuare una soluzione che potesse da una parte consentire la vendita, considerando la totale difformità di quanto costruito e la non recuperabilità del fabbricato, dando però una prospettiva concreta, dall’altra risolvere un problema, sotto diversi punti di vista, all’interno della frazione. Come prima prescrizione avevamo già previsto la totale demolizione del fabbricato, lo scheletro di cemento armato esistente, con possibilità di recuperare le volumetrie per realizzare quattro unità immobiliari con cessione di un’area a parcheggio pubblico sul fronte strada. Avevamo dunque creato i presupposti urbanistici per porre fine ad una situazione di degrado e di pericolo. Ora si potrebbe aprire un altro scenario, attendiamo di sapere se l’ipotesi avanzata ha il supporto tecnico-legale”.

“Vedere da così tanto tempo quello scheletro di cemento in mezzo al paese di Bozzano – dichiara la sindaca Simona Barsotti – è una ferita. Il fallimento della società ha di fatto reso anche per l’amministrazione comunale la strada in salita, perché non avevamo margini di manovra, ora che si è concluso le prospettive possono essere diverse. È ed è sempre stata nostra volontà risolvere questo problema, aspettiamo che la soluzione prospettata sia confermata per renderla concreta in tempi stretti. Intanto l’individuazione di un altro percorso a dimostrazione che tutti i tentativi per arrivare alla demolizione di quel fabbricato li abbiamo percorsi e li stiamo percorrendo”.

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