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lunedì, Giugno 30, 2025

Due fascicoli, di cui uno inedito, potrebbero far luce sul caso Emanuela Orlandi. L’annuncio del fratello Pietro

Due fascicoli, di cui uno totalmente inedito, potrebbero far luce sulla vicenda di Emanuela Orlandi, la cittadina vaticana scomparsa 42 anni fa proprio in questi giorni all’età di 15 anni. Lo ha rivelato il fratello di Emanuela, Pietro Orlandi, ospite del cartellone dei talk show di villa Bertelli a Forte dei Marmi in un appuntamento che ha fatto registrare il tutto esaurito, con oltre 200 persone presenti.

Rispondendo alle domande del giornalista Enrico Salvadori che conduce gli incontri, Pietro Orlandi ha parlato di un fascicolo intitolato “Emanuela Orlandi” che sarebbe giacente nell’archivio riservato dello Ior, la banca vaticana. “Ad averlo confidato e poi confermato – ha detto Pietro Orlandi – ci sono un prelato e un laico che non si conoscono e quindi non possono aver concordato una versione comune. Il documento è depositato in una zona zona dell’archivio a cui hanno accesso pochissimi autorizzati”.

L’altro fascicolo, più datato ma comunque fondamentale, è quello che dal 2013 è stato per un periodo sulla scrivania dell’allora Papa Ratzinger di cui era a conoscenza anche Paolo Gabriele, il maggiordomo di Benedetto XVI poi deceduto. “Di questo fascicolo era a conoscenza anche l’allora comandante della gendarmeria vaticana Domenico Giani che aveva informato anche Alessandro Diddi, promotore di Giustizia del Vaticano.

“Giani era terrorizzato che circolassero copie di questo fascicolo e – ha spiegato ancora Pietro Orlandi – non si fidava di Paolo Gabriele pensando che lui potesse aver fatto delle fotocopie del documento. A Diddi e anche a me – ha spiegato Orlandi – Giani disse che se gli organi di informazione fossero venuti in possesso di quel documento sarebbe stata una catastrofe”. 

L’incontro di villa Bertelli si è chiuso con un appello di Pietro Orlandi: “Ho già richiesto più volte un incontro con il nuovo Papa Prevost e spero che Leone XIV mi riceva e mi ascolti perché un suo intervento potrebbe essere decisivo per arrivare alla definitiva verità e avere giustizia. Papa Francesco come il suo predecessore Ratzinger non hanno mai voluto parlare del nostro dramma e neanche dare un fondamentale contributo per svelare tutti i misteri. Io continuo a sostenere che in questa drammatica vicenda Emanuela è stata usata per ricattare qualcuno molto in alto, probabilmente del Vaticano”.

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