Approvato dalla giunta del sindaco Alberto Stefano Giovannetti il progetto di fattibilità tecnico-economica per i lavori di bonifica e messa in sicurezza permanente dell’area mineraria ex Edem (sito di Rezzaio) a Valdicastello Carducci. La spesa sarà finanziata con risorse Pnrr per la “Bonifica del suolo dei siti orfani”, erogate dall’Unione Europea nell’ambito dell’iniziativa Next Generation EU, per 2 milioni e mezzo di euro; l’intervento, secondo le scadenze dettate dal Piano nazionale, dovrà partire entro giugno di quest’anno e concludersi nel 2026.
“Dopo l’ultimo passaggio amministrativo, previsto a inizio settimana – spiega l’assessore all’ambiente, Tatiana Gliori – il progetto sarà inviato agli uffici competenti per la messa a gara dei lavori. E’ il primo traguardo di un impegno lungo due anni, sostenuto con serietà e caparbietà insieme ai tecnici comunali, per arrivare a dare alla comunità di Valdicastello una risposta definitiva, concreta e organica, sia in termini di sicurezza ambientale, sia in prospettiva di un nuovo sviluppo sostenibile del territorio”.
L’intervento ha una durata prevista di circa 12 mesi e si articolerà in varie fasi: ripulitura dell’area con smaltimento dei rifiuti presenti, messa in sicurezza della parte edificata e degli spazi verdi esterni e finitura, con installazione di segnaletica e cartellonistica. A queste attività si affiancheranno trattamento dei materiali e operazioni come impermeabilizzazione del sito, realizzazione dei servizi minimi (ad esempio, le fognature) e delle opere di regimazione idraulica, per rendere l’area attualmente dismessa adatta a una possibile fruizione turistica.
Nel corso degli ultimi anni, l’amministrazione comunale aveva effettuato sulla zona diversi interventi mirati alle sorgenti primarie di inquinamento, come la demolizione di silos, cisterne e bidoni con cernita, contenimento e smaltimento dei materiali via via rinvenuti.
L’area ex Edem si trova nella parte alta di Valdicastello e comprende diversi fabbricati, quasi tutti abbandonati da oltre 25 anni con coperture, scale e passaggi pericolanti o crollati e un’ingente quantità di macchinari, automezzi e materiali di scarto lasciati all’interno dei vari edifici. In località Rezzaio, infatti, era attivo un impianto che separava, nel “tout venant” proveniente dalle miniere di Pollone e Monte Arsiccio, la parte inerte dalla barite e dalla pirite; la società Edem rilevò la concessione mineraria nel 1938 e la sfruttò fino al 1989, quando cessò ogni attività.