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lunedì, Marzo 31, 2025

Futuro di Cava Fornace, respinta senza appello da Regione e sindaci la prima proposta del gestore

“Una proposta irricevibile che si sostanzia in una nuova coltivazione della discarica ex Cava Fornace, giustificata dalla necessità di accantonare le risorse per la gestione del post mortem. Non scaricherete sulla comunità il peso dei mancati guadagni, ipotesi che per altro dovevate mettere in conto come fa ogni azienda del mondo: si chiama rischio d’impresa”: categorico il sindaco di Pietrasanta, Alberto Stefano Giovannetti, con i rappresentanti di Alia (la società “madre” di Programma Ambiente Apuane, gestore della discarica) durante la riunione in videoconferenza che, oltre al primo cittadino affiancato dall’assessore all’ambiente Tatiana Gliori, ha riunito ieri (martedì 25 marzo) Regione Toscana e tecnici regionali, Comune di Montignoso e società di gestione per tracciare il futuro dell’ex Cava Viti, dove i conferimenti sono stati sospesi a seguito dello smottamento di uno degli argini, avvenuto lo scorso maggio.

“Che non si parli di fatalità – ha ribadito Giovannetti, in merito al crollo – se è successo quello che è successo, significa che qualcosa non ha funzionato. Il sistema ambientale è fragile, i consigli comunali e regionali hanno dato indirizzi precisi per mettere fine a questa attività e la gente, dopo quello che è accaduto, non si fida più. Io non mi fido più. Quindi, di altri 5-6 anni di conferimenti, con migliaia e migliaia di metri cubi di materiale ancora da scaricare, non se ne parla proprio”.

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Un venir meno dell’elemento fiduciario e una sostanziale criticità del piano progettuale presentato condivisi anche dal collega di Montignoso Gianni Lorenzetti, con la posizione dei due sindaci sostenuta anche dall’assessore regionale all’ambiente Monia Monni. Proprio dall’amministratrice toscana è arrivata la proposta, irrituale, di chiedere una proroga delle tempistiche per il procedimento di Paur (la scadenza attuale è il 30 aprile) in modo da consentire al gestore di ricalibrare la sua proposta, allineandosi meglio alle esigenze rappresentate dagli enti coinvolti. “Ho dato il mio assenso perché voglio che questa faccenda sia risolta nel più breve tempo possibile e senza intraprendere percorsi conflittuali ma – ha precisato Giovannetti – . Ho anche chiarito che questa non è una firma su un assegno in bianco”.

Nel corso dell’incontro i rappresentanti di Alia hanno confermato che l’argine crollato quasi un anno fa è stato messo temporaneamente in sicurezza; i sindaci hanno ribadito in modo netto l’obiettivo di giungere alla definitiva chiusura della discarica, con bonifica  dell’area e una gestione seria e responsabile del “post mortem”, per non lasciare una “bomba” innescata sul territorio.

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