“Ottant’anni fa lo sterminio nazifascista in Versilia” è l’ultimo libro che Giuseppe Vezzoni ha dato alle stampe. La presentazione, patrocinata dalla Fondazione Terre Medicee e dal Comune di Seravezza, avverrà sabato 27 aprile, alle ore 17, e si terrà presso il cortile con pozzo della villa medicea di Seravezza. Al tavolo di presentazione parteciperà anche il sindaco di Seravezza Lorenzo Alessandrini.
Nel libro l’autore fa menzione delle vittime civili del comune di Seravezza uccise dai nazifascisti dopo il 19 settembre 1944, data con cui si ricorda la liberazione di Pietrasanta ma anche in generale della Versilia, e dello sfondamento della Linea Gotica da parte dei militari nippo-americani, operazione iniziata dal paese di Azzano nella notte tra il 4 e il 5 aprile 1945. Una copia del libro è stata inviata all’attenzione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Con questo ennesimo saggio Giuseppe Vezzoni, cultore di storia dell’Alta Versilia, conclude editorialmente il suo trentennale viaggio nella storia del 12 agosto 1944 e dell’estate versiliese del ’44 in Versilia che iniziò nel 1994 con la pubblicazione del libro “Croci uncinate nel canale” (ed. Il dialogo).
Un addio che aveva già annunciato con il libro “Quel 12 agosto 1944 a Sant’Anna di Stazzema” (Pezzini editore 2019) ma che ha dovuto rivedere a seguito della mancata realizzazione di un progetto editoriale che era finalizzato a raccogliere gli interventi effettuati durante il convegno “In memoria. L’Eccidio: Sant’Anna di Stazzema” promosso dalla Scuola di Formazione Teologica di Pietrasanta e che si tenne il 5 e il 6 settembre 2020 negli spazi del Caffè La Versiliana.
Vezzoni spiega di avere così iniziato a pensare a un libro per l’80° anniversario dell’eccidio, sviluppando le tematiche della sua relazione fino a diventare un testo per un nuovo libro sulla strage di Sant’Anna. “Ho confrontato la verità storica con quella processuale e ho messo in rilievo i punti non sovrapponibili – rivela Vezzoni – . Allo stesso tempo ho effettuato questo vaglio prendendo a riferimento molte testimonianze rilasciate dai superstiti in temporalità diverse e ne ho evidenziato le inevitabili mutazioni causate dal trascorrere del tempo. Da questa parziale ma già significativa comparazione, che andrebbe sviluppata compiutamente, ne ho espunto le difformità”.
Dal libro esce rafforzata l’ipotesi che sulla strage di Sant’Anna di Stazzema abbia influito anche il clima della guerra civile. Con esso Vezzoni pone fine all’impegno pluridecennale che ha profuso per la conoscenza dei fatti del 12 agosto 1944. “Un lungo e intenso indagare – sottolinea l’autore – che ha avuto come unico fine il compito di evidenziare gli aspetti che non tornano nella narrazione della strage ma soprattutto per riattaccare alla storia dell’eccidio la pagina inerente al crimine che fu perpetrato a Mulina all’alba del 12 agosto 1944, un misfatto nazifascista restato dimenticato per 47 anni e che solo dal 1991 si è iniziato a commemorare e onorare”.
“Seppur consapevole di non essere uno storico ma altrettanto certo di non essere nemmeno un cittadino che scrive tanto per scrivere – conclude Vezzoni che si definisce ‘l’autodidatta dell’Alta Versilia’ – ho inteso riprendere in mano la narrazione dell’eccidio per precisare meglio alcuni aspetti che a mio parere non convincono e per riaffermare che anche Mulina di Stazzema deve essere compresa nella valorizzazione della storia e nella memoria dell’eccidio del 12 agosto 1944, pertanto comunità connaturata nel ‘simbolo nella memoria profonda della Nazione’ che la Commissione Ue ha motivato nel conferire a Sant’Anna di Stazzema il Marchio del Patrimonio Europeo 2023”.
Il libro è edito da Impressum (pagg.175, € 16,90).