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giovedì, Luglio 4, 2024

“I Won’t Learn to Cry”: i fiori di Alexandra Vertinskaya in mostra alla galleria The Project Space

Fiori che non sono più fiori ma un linguaggio artistico dove calle, rose, glicini e peonie rosa diventano uno studio della forma e del colore, un processo di apprendimento e meditazione su ciò che la natura ha concepito come mezzo di procreazione. Un’arte che potrebbe essere un luogo di serenità per guardare dentro la propria anima, ma non lo è più a causa della guerra e del dolore che genera. Sono questi i temi affrontati dalla mostra “I Won’t Learn to Cry” di Alexandra Vertinskaya, allestita nella galleria The Project Space di Pietrasanta, Ex Marmi (via Nazario Sauro 52). Davanti ad un folto e interessato pubblico, l’artista ha svelato le sue opere: 19 dipinti e quattro sculture in bronzo che hanno stupito per la loro forza e lo stile personale e incisivo: fiori dipinti in modo realistico ma molto più grandi rispetto alle loro dimensioni reali, e anche per questo colpiscono l’immaginazione e non possono essere guardati più come simboli.

“I fiori di Vertinskaya – scrive il critico Kirill Petrin che ha curato i testi della mostra – non sono un momento dolciastro di bellezza fugace; il punto è che avete visto i fiori, ma non li avete mai vissuti, non avete mai tracciato le loro forme con la mano, non avete mai camminato nel labirinto dei loro boccioli, non avete mai avuto la possibilità di connettervi con la natura quasi fisica delle sue microforme e dei loro colori. Questi fiori – prosegue – sono come film che vanno guardati, non solo visti. Guardandoli, si iniziano a notare i dettagli, come la carta su cui sono dipinti. Il suo bordo leggermente frastagliato introduce un po’ di caos e temporaneità nel lavoro di Vertinskaya. Sebbene i suoi fiori sembrino solidi, la carta su cui sono dipinti ci dice che non sono eterni; la loro durata è limitata e siamo fortunati a poterli osservare finché durano. La qualità cinematografica del lavoro dell’artista si avverte soprattutto nelle sue grandi opere panoramiche, che si tratti di glicini a parete o di salici a doppio pannello. Più lo sguardo scorre su di essi, più si notano i giochi di luce sugli steli, sulle foglie, sui petali”.

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Nella sua arte Vertinskaya ha tentato di costruire un luogo di serenità in cui guardare dentro di sé e ritrovare la tranquillità della propria anima. Ma da quando l’artista è arrivata in Italia e con l’inizio della guerra, il suo modo di lavorare è cambiato, quel senso di pace nelle sue tele è andato perso come si vede nelle tre opere della serie “I won’t learn to cry”, che danno il titolo alla mostra,  realizzate nel 2023. “Può sembrare facile attraversare il velo invitante dei dipinti di Vertinskaya per entrare nel regno della calma – spiega Kirill Petrin -, ma è tutt’altro che vero. Non oggi, quando il mondo è dilaniato dalla guerra. L’artista trasforma le proprie opere in pareti litografiche inespugnabili su cui riproduce i disegni creati dai bambini nascosti nei rifugi antiaerei. Questo rende irraggiungibile questo mondo di quiete e tranquillità. Il dolore di questi bambini, che è un dolore puro, fa riferimento all’arte del passato come un terribile promemoria del valore civile della lacrima di un bambino. Un avvertimento a tutti noi – conclude il critico – che la relativa sicurezza di cui potremmo godere non è altro che un’illusione”.

La mostra è stata organizzata da Annalisa Bugliani Arte in collaborazione con Fondazione tg residency. E’ aperta nella galleria The Project Space ad ingresso libero fino al 20 luglio tutti i giorni dalle ore 10 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.30, chiusa il lunedì mentre il martedì aperta solo pomeriggio 16.30 – 19.30. Orari suscettibili di variazioni. Info: tel. 3334191734, e-mail: info@theprojectspace.it, sito web: www.theprojectspace.it

Biografia Alexandra Vertinskaya

Alexandra Vertinskaya è nata nel 1969 a Mosca. Vive e lavora a Pietrasanta. Nel 1992 si è diplomata all’Istituto Statale d’Arte Surikov di Mosca, nello studio di Tahir Salakhov. Nel 1992-1994 ha svolto uno stage presso l’Académie des Beaux-Arts di Parigi. Le mostre personali di Alexandra si sono svolte presso il Palazzo di Parte Guelfa, Firenze, la Fondazione Louise Blouin, Londra, il Multimedia Art Museum, Mosca, il Museo Ludwig del Museo Russo, San Pietroburgo e la galleria Triumph, Mosca. Vertinskaya è membro corrispondente dell’Accademia Russa delle Arti, nonché  membro dell’Unione degli artisti di Mosca.

“La bellezza mi ispira, anche se ultimamente sembra essere timida. I grandi maestri hanno scritto e si sono ispirati alla natura per tutta la vita e non ne hanno avuto paura. Nelle mie opere, mi rivolgo deliberatamente alla bellezza ordinaria, che ultimamente manca nell’arte”, afferma Alexandra Vertinskaya.

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